L'Ateneo salernitano, contribuì con figure del calibro di Filiberto Menna (con la sua "Lnea analitica dell'Arte Moderna", il teorico dell'"Astrazione Povera"), che in maniera anche critica accoglievano ospiti, tra pittori, poeti, scrittori, di caratura nazionale e internazionale. Oltre a Menna, c'era Achille Bonito Oliva (il teorico e artefice della "Transavanguardia"), Angelo Trimarco (Università di Salerno-Facoltà di Lettere e Filosofia, poi Preside, e Presidente della Fondazione Menna, un altro grande teorico, che scelse di restare a Salerno), Rino Mele (poeta, critico d'arte, dell'Università di Salerno-Cattedra dello Spettacolo), Enrico Crispolti, Antonio d'Avossa, Massimo Bignardi, Ada Patrizia Fiorillo, il giovane antropologo Paolo Apolito, e altri, con poeti del calibro di Alfonso Gatto e Edoardo Sanguineti, con il giovanissimo poeta, critico d'arte e letterario, Marco Amendolara,, ai primi passi negli anni 80 (scomparso prematuramente), etc.
A quando un evento per ricordare un momento magico indelebile, vissuto in quegli Anni Settanta e Ottanta. per mantenere viva un'identità, e tracciare così un ponte di collegamento con le nuove generazioni, per ulteriori sviluppi futuri con progetti significativi? Iniziando con una grande mostra portante di arte visiva, per una rosa completa di tutti i protagonisti di quegli anni, compresi gli esponenti della critica d'arte, attraverso i loro testi (la famosa Scuola di Critica d'Arte di Salerno), del teatro e dello spettacolo, Letteratura, Filosofia, Antropologia Culturale, e perché no? anche esperienze musicali...Non crediamo, di affidare tale compito, ad un solo curatore (che potrebbe dare una visione parziale, addirittura monca, di un evento, definiamolo storico), ma ad un eventuale comitato scientifico, facendo capo, possibilmente alle competenze di una Fondazione Menna, e/o alla stessa Università di Salerno (e/o ad altre Associazioni o Fondazioni presenti sul territorio campano, non solo Salernitano), che mai è mancata agli appuntamenti di un certo rilievo, grazie ai suoi docenti sempre attivi e presenti sul territorio, con i loro assistenti. Ci rivolgiamo a crtici e storici dell'arte, e curatori che conoscono molto bene Salerno, la sua storia e il suo territorio, come Massimo Bignardi, Marco Alfano, Antonello Tolve, Antonio d'Avossa, Ada Patrizia Fiorillo, Cristina Tafuri, e altri...
E' troppo quello che si chiede? Può darsi. Ma è l'unico modo per ricordare e omaggiare, con senso critico e propositivo, quegli anni intensi che la città di Salerno (e provincia) ha vissuto, che nulla ha avuto da invidiare a certe situazioni avute nelle grandi città italiane, come Roma, Milano, Torino o Napoli, prima, e a ridosso dei grandi movimenti, come la "Transavanguardia", la "Pittura Colta", i "Nuovi Nuovi", "Magico Primario", "Astrazione Povera", e altri, anche perché alcuni degli artisti sopracitati, le frequentavano, non solo con viaggi brevi, in occasioni di mostre o di contatto, ma anche con soggiorni più o meno prolungati...come Angelo Riviello, diviso tra una Milano, Roma e Salerno (come già accennato, per quasi 20 anni, dagli inizi degli anni 70 agli anni 2000, insegnando anche al Liceo Artistico di Brera, e a Campagna, la sua città, in quegli anni 80 dopo sisma, impegnato nel recupero e nella spettacolarizzazione e trasformazione in Opera d'Arte a più mani della "Chiena", ex evento di nettezza urbana andato in disuso negli anni 70, rivoluzionando un territorio, rimasto ai margini, facendo ricorso alla Storia, alla Tradizione e all'Arte Contemporanea, ai suoi amici artisti, sparsi tra Roma, Napoli, Salerno e Milano, alla sua esperienza e formazione, con un suo lavoro in progress, sull'identità & memoria), o addirittura, come Nicola Salvatore stabilitosi definitivamente a Milano, con l'insegnamento all'Accademia di Brera..
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Edoardo Sanguineti, Filiberto Menna, Ugo Marano,Tomaso Binga-
Salerno-Vietri sul Mare anni 70 |
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Angelo Riviello - Self-Portrait, 1977 - Fotogramma da
film super 8 riversato in video |
Antichi Arsenali-Amalfi, 1968
Marcello e Lia Rumma, 1968
Germano Celant, Filibeto Menna e Gillo Dorfles-Amalfi, 1968
Antichi Arsenali-Amalfi, 1968
Pietro Lista e Carmine Limatola (Ableo) - Amalfi, 1968
Amalfi, 1968
Gelsomino D'Ambrosio & Pino Grimaldi
Studio Segno-Anni 70
Il Mattino - Articolo uscito di recente, su Salerno Anni 70
di Erminia Pellecchia, su ricordi di Gaetano Mansi
Copertina del Libro/Catalogo, 1985/87
Foto souvenir, con il gruppo di artisti genovesi e napoletani,
tra i cittadini campagnesi, che si asciugano al sole, dopo la chiena,1985
Angelo Riviello, 1985
Angelo Riviello, la "Fontana della Chiena", 1982/1994
Enrico Viggiano, 1985
Gaetano Nicola Cuccaro, 1985
Giulia Piscitelli, Pasquale Cassandro e Lorenzo Scotto Di Luzio, 1992
Arcangelo Moles, 1992
Fulgor Silvi, 1992
Il Teatro sperimentale "Il Candeliere" di Paolo Lista, 1985
Sergio Pavone, Antonio Porcelli, Beppe Schiavetta, 1985
Pompeo Ganelli, 1985
Giovanni & Renata Strada, 1992
Una pausa nel nascente Museo di San Bartolomeo-
Zona Cafè-Ristoro
Enrico Viggiano, 1985
Altro lavatoio pubblico, su una deviazione del fiume Tenza in pieno centro storico,
in prossimità del Palazzo Comunale e della Cattedrale, scomparso (coperto) negli anni della
ricostruzione post sismica degli anni 80
Galleria Taide Spazio Per - La prima personale di Angelo Riviello, 1978
Il canale della Chiena del fiume Tenza, tra gli anni 60 e 70, uilizzato anche come lavatoio pubblico