domenica 16 febbraio 2014

A Ferrara il primo museo dedicato all'artista salernitano Ugo Marano

A Ferrara il primo museo dedicato all'artista salernitano Ugo Marano
Da 1TV5, 19 Ottobre 2013, ore 13:32

Sono già trascorsi due anni da quel 15 ottobre 2011 quando il mondo perse la luce del maestro Ugo Marano, artista poliedrico, ceramista, morto all’età di 68 anni. Proprio in questi giorni in cui ricorre l’anniversario della sua dipartita, arriva la notizia che l’ASP, l’Azienda Speciale di Servizi alla Persona del Comune di Ferrara ha dato parere favorevole alla nascita del Primo Museo Ugo Marano, accogliendo così la richiesta dell’associazione DNA Maratea Contemporanea, da sempre attenta nel divulgare opere e pensieri dell’artista, e la disponibilità della Famiglia Marano. Il Museo dovrebbe sorgere entro l’anno nei locali di proprietà dell’ASP siti nei pressi di Via Ariosto a Ferrara e dovrebbe proporsi come Fabbrica delle idee e dei linguaggi. DNA Maratea si occuperà della promozione e gestione delle attività culturali. La famiglia Marano, invece, darà in comodato temporaneo (7anni rinnovabili) opere e idee legate al tema della città , dell’architettura e dello sviluppo, in linea con il ruolo avuto a Ferrara dall’artista quando era in vita. Egli, infatti, con l’economista Pasquale Persico, partecipò al Piano Strategico di Ferrara, strumento pianificatorio di medio-lungo periodo, proposto per delineare percorsi di sviluppo dei territori e lì espose la sua riflessione sulla città. Il costituendo Museo, dunque, si condenserà di alcune delle opere più belle di Ugo Marano, quelle che più rappresentano questo artista e la sua capacità di essere insieme un abile artigiano e un fine pensatore, quelle che hanno proposto rotture culturali e propositive. Sarà un laboratorio temporaneo di ricerca sull’arte contemporanea, un piccolo museo d’arte. Stupisce, però, che a ricordarsi del maestro, originario di Cetara in Costiera Amalfitana, sia stata Ferrara prima e meglio di altre città a lui più vicine, quelle salernitane e campane, che ancora l’idea di un Museo dedicato a Marano non avevano concretizzato. Evidentemente la città estense ha capito di più il messaggio dell’artista se gli rende omaggio a due anni dalla morte. Ferrara ha dato così materia ad un concetto di Marano: la vitalità della morte come humus necessario.
Daria Scarpitta


Tra le tante notizie di musei che chiudono, pare che se ne stia aprendo uno a Ferrara, dedicato all'amico artista salernitano di Cetara, Ugo Marano, uno degli artisti di quel 1976 ("Arte nel sociale"), invitati da Enrico Crispolti alla Biennale di Venezia di quella edizione 76, il cui esordio, come ricordato da Angelo Trimarco..."risale al 1968. ad Amalfi, dove negli Arsenali dell’antica Repubblica, l’arte povera, pilotata da Germano Celant, inizia la sua avventura d’alto mare". Lui che dal territorio non ha mai voluto staccarsi per trasferirsi altrove, per scelta non solo di vita, ma artistica e culturale..."E' quì che devono venirci a trovare...", mi disse una volta d'estate sotto casa sua a Cetara, con quel mare meraviglioso che faceva da cornice al dialogo...A me che abitualmente, ero quasi sempre su un treno di seconda classe, nell'andirivieni e nei soggiorni, tra un sud e un nord del paese, nel mio modo interdisciplinare di lavorare sull'Identità e Memoria. Potevo capirlo, certo, per la sua scelta "coraggiosa" nel restare, dando nuova linfa all'arte della ceramica e della terracotta, nella sua patria di "scuola vietrese" sulla Costiera Amalfitana, nell'essere insieme, come dice Daria Scarpitta, un "abile artigiano e un fine pensatore". Mi chiedo, al tempo stesso, e al di là delle recenti ed effimere "Luci d'artista", e a parte il FRAC di Baronissi (che non è il capoluogo), se bisogna ancora aspettare molto a Salerno, da parte delle Istituzioni, per avere un museo, non solo per Ugo Marano, ma per un'intera generazione che ha dato molto alla città di Salerno e al territorio tutto del salernitano e campano, un museo vivo (come da noi tutti amato) che sia una base di partenza, per un percorso, fino alle ultime generazioni...Eppure non sono mancati e non mancano (ancora oggi), personalità di quella famosa Scuola di Critica d'Arte di Salerno...Cos'è? è per caso assente una politica istituzionale??? Possibile che a Salerno si preferiscano solo i "presepi e le luci di Natale"???
Angelo Riviello  (16-Febbraio, 2014)

Ugo Marano, l'autore della "Fontana Felice", nel ricordo di Angelo Trimarco, presidente della Fondazione "Filiberto Menna" di Salerno
Ad Amalfi, il 1968
di Angelo Trimarco

Per ricordare Ugo, ora, mi soccorre una foto di gruppo. E’ il 1968, ad Amalfi, dove negli Arsenali dell’antica Repubblica, l’arte povera, pilotata da Germano Celant, inizia la sua avventura d’alto mare. La foto raffigura Ugo, capelli folti, altissimo, e con una cartella bianca stretta in mano,Marcello Rumma, che di Arte povera più Azioni povere è stato l’artefice, chi scrive, una ragazza con una treccia lunghissima che  segna le esili spalle e, sullo sfondo, Gerry Schum, artista, gallerista e collezionista  che, in questi anni e anche dopo, ha girato il mondo per raccontare con la sua telecamera i momenti più significativi dell’arte in corso. 
  Avevamo, tutti, meno di trent’anni ad Amalfi, nel 1968,  quando, temerariamente, da punti cardinali diversi, abbiamo scelto di affacciarci nel mondo dell’arte come artisti, collezionisti e critici, comunque, stupiti dalle recenti esperienze che stavano cambiando la scena dell’arte e, insieme, speravano di trasformare il mondo. 
  E’stato proprio nel 1968 che Ugo, in piazza del Duomo, ha presentato i suoi lavori. Si è trattato  di una prova generale, se non di un esordio,  alla presenza del popolo dell’arte che, negli stessi giorni, festeggiando l’arte povera, anima la Rassegna di Pittura, divenuta internazionale dalla seconda edizione. La mostra è scandita da  sculture, in armonia con lo spazio che si apre sul mare e sul sacro: sculture che rifiutano i materiali nobili, il marmo e il bronzo. E’ questo un tratto – le sculture nell’aperto del cielo, del verde e dell’aria – che l’artista, nel corso del tempo, non abbandonerà tanto da pensare e realizzare, in questa tensione, il lavoro, di scultura e di design – un design che ama il suono del vento -, alleggerito, di volta in volta, con materiali sempre meno  invadenti  e più teneri, come la ceramica. 
  Ha voluto che anche la ceramica, talvolta semplici piatti, avesse la seduzione del gioco e l’intensità dell’amicizia. Così, un’estate, per La festa delle Idee, ha invitato a Capriglia, dov’è nato, una famiglia di scrittori, di critici e di teorici dell’arte – SanguinetiDorfles e Menna, per esempio -, a realizzare un piatto. Menna, a emblema, ha segnato il piatto con il palmo della sua mano, la mano dell’artigiano e dell’artista che l’età moderna ha distinto e, poi, ha separato. Anch’io sono stato invitato a Capriglia, ma, sottraendomi alla sfida, mi sono limitato a scrivere la presentazione in catalogo citando, come si usava, un lungo brano di Deleuze sul desiderio e sulle sue derive. E’ stato anche nel ricordo di quest’incontro di piatti ad arte  che la Fondazione Menna, nel salutare il carissimo amico che ci ha lasciato, ha accompagnato, quale viatico, le parole con una foto che raffigura Ugo, in macchina, insieme a Sanguineti, Bianca e Filiberto.  
  Anche nella nostra città, a Salerno, Ugo Marano ha realizzato un’opera, una fontana di ceramica azzurra e di acqua limpida – l’ha chiamata Fontana Felice - che ha collocata nello spazio antistante la chiesa di San Pietro in Camerellis, nel  centralissimo corso Garibaldi. Lo so, non è la Fontana dei Fiumi di Bernini, a piazza Navona. Non deve essere, però, neanche una discarica. Merita, io credo, almeno un po’ di attenzione e soprattutto di manutenzione quale segno, a un anno dalla sua scomparsa, del nostro ricordo e della nostra amicizia.

Ugo Marano con Edoardo Sanguineti, Filiberto Menna e Bianca Menna (in arte Tomaso Binga)-
Salerno-Vietri sul Mare, anni 70





giovedì 13 febbraio 2014

murales per studio.ra - rome

murales per studio.ra - rome

www.studiora.eu




March 6th, 2014 - 6pm / 6 marzo 2014 - ore 18

studio.ra - contemporary art
Via Bartolomeo Platina 1/F, 00179 Roma (Italy)


Murales by: Raffaella Losapio, David Medalla and Adam Nankervis (London Biennale), Gruppo Sinestetico, Mathieu Vignon, Stefano Mariotti, Simona Sarti, Rocco Salvia, Anto Anto, Raffaello Paiella, Anna Durante, Cosimo Angeleri, Tiziana Befani, Piero Barducci, Alessandro Sardella, Federico Cozzucoli, Onda Bianca (Bianca Fossà), Armando Moreschi, Enrico Tubertini, Alfredo Baldinetti, Ale Antonucci, Fabiola Cenci, Minou Amirsoleimani, Emanuele Marsigliotti, Carlo Malandra, Eleonora Del Brocco, Francesco Correggia, Paolo Cappai, Marco Paolini, Dorotea Rubillo, Norberto Cenci, Giuseppe Scelfo, Arvinder Bawa and Marisol Cavia (Spagna), Luigi Decio Massimo Parravicini, Angelo Riviello, Anna Maria Pugliese, Massimo Palumbo, Barbara Schaefer (New York-USA)), Detine, Ruthy Petillantist, Lorraine Clarke, Teresa Coratella, Afrikavelde Peintures, Stefano Turrini, Beatriz Albuquerque, Luisa Bergamini, Rino Telaro, Peppe Esposito, Mauro Rea, Hervé Constant (Londra-Regno Unito), Fabiana Collotto, Vincenzo Russo, Costis Art (Atene-Grecia), Loredana Cacucciolo, Michel Patrin, Giorgio Celon, Mario Glorioso, Renato Cerisola (Sacs Arte), Luigi Starace Luistar, Filippos Tsitsopoulos (Grecia/Spagna), Francomà Pittore, Francesco Antonio Caporale, Elisabetta Oneto, Raffaella Formenti, Fulgor Silvi, Andrea Miguel (Portogallo), Carmine Mario Muliere, Cristina Sosio, Alberto Magrin, Domenico Severino, Yajaira M. Pirela M., Nuria Metzli Montoya (Durango-Messico), Laura Cristin, Patrizia Nicolini, Pietro Dente, Oronzo Liuzzi, Mario Dagrada, Donato Di Zio, Alfredo Granata, Antonietta Reschiglian, Mariana Oros (Romania), Roberto Comini (Francia), Assunta Mollo, Francesco Sannicandro, Franco Altobelli, Grazia Calabrò, Caterina Rizzo, Cinzia Farina, Marko Brajkovic (Germania), Stefano Zanus, Giuseppina Irene Groccia GiGro, Massimo Nardi, Matthieu Biasotto, Miguel Gomez, Adriana Perego, Carlo Iacomucci, Rosy Imbrogno, Marotti, Ana Maria Serna, Marcello La Neve, Maria Guido, Paolo Ollano, Antonella Oriolo, Claudio Castellani, Giosuè Marongiu, Loredana Galante, Licia Bertin, Lucia Spagnuolo, Marija Tanaskovic Papadopoulos (Chicago-USA), Maurizio Stefanato, Rarquinio Bullo, Sorin Moisescu (Romania), Vittoria Biasi, Alfonso Caccavale, Mark Stamms (Inghilterra-Regno Unito), Gerarda Giorgia, David Moscovich (New York-USA), Rita Mantuano, Giuliano Mammoli, Stefania Monsini, Reynolds (New York-USA), Serena Rossi, Jenny Brown (Sydney-Australia), Anna Di Leo, Celina Spelta, Monica Michelotti, Stefania Colizzi, Valentina Colella, Ettore Pinelli, Claudio Cammilli, Carmine Meraviglia, Carmela Corsitto, Ilde Barone, Ruggero Maggi, Francesco Lucifora, Angelica D’Angelo, Joanne Roberts (Londra-Regno Unito), Alberto Severino, Claudia Del Giudice, Consiglia Giovine, Donatella Baruzzi, Kazuko Ogawa (Tokyo-Giappone), Nicoletta Panebianco, Silvia Stucky, Giancarlo Villani, Andrea Iran, Maria Cardamone, Graciela D’Angelo, Anna Sanna Oristano, Tiziana Baracchi, Qinggang Xiang (Cina), Leonor Chacón Vera (Durango-Messico), LuLu LoLo (New York-USA).

Giovedì, 6 marzo 2014 – ore 18 – studio.ra in via Bartolomeo Platina 1F – Roma
Proiezioni sliders: Murales per studio.ra
Performances: Maurizio Sinibaldi, Cinzia Marulli Ramadori, Carlo Leoni.

studio.ra si trova in via Bartolomeo Platina 1F – 00179 Roma – Italy 
adiacente al Parco Regionale dell’Appia Antica, fra i due ingressi di Via Macedonia e di Via della Caffarelletta (Via Carlo de Bildt), non lontano dal centro storico, nel Municipio IX, zona di Appio Latino/San Giovanni.
Per arrivare: www.studiora.eu/info/
Orari della galleria: 15,30 - 19.30 - sabato: orario continuato


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