mercoledì 16 settembre 2020

GILLO DORFLES - LA SUA PAESTUM



Gillo Dorfles torna nella sua amata Paestum a 2 anni dalla sua scomparsa con una mostra a lui dedicata per celebrare e rendere omaggio al sodalizio che, in circa vent’anni, l’artista e critico d’arte triestino ha saputo tessere con il territorio pestano e la sua comunità.

Dal 17 settembre 2020, negli spazi della Torre 28 dell’antica cinta muraria di Paestum, verrà esposta una raccolta di circa cento opere tra materiali minimi, tele, grafiche e ceramiche, realizzate durante i numerosi soggiorni pestani di Dorfles quando, lontano dalle grandi città del nord, l’“angelo della critica” tornava a dipingere.

Gillo Dorfles. La sua Paestum”, a cura di Nuvola Lista e Antonello Tolve, nasce da una collaborazione tra il MMMAC | Museo Materiali Minimi d’Arte Contemporanea e il Parco Archeologico di Paestum e Velia, con il sostegno economico della Regione Campania e il patrocinio del Comune di Capaccio Paestum.

<<Tra i disegni e le pitture su tela, le carte e i cartoncini, le ceramiche e le serigrafie e i gioielli, il mondo di Gillo – all’anagrafe Gillo era Angelo Eugenio – è mostrato oggi in tutta la sua coerenza e evoluzione>>, avvisa Antonello Tolve. Da alcuni lavori degli anni ‘40 fino ai più recenti del 2009 e 2010, la mostra propone anche un video inedito in cui, in un’atmosfera intima, il maestro è ripreso mentre dipinge.

La mostra di Dorfles negli spazi del Parco Archeologico di Paestum e Velia, si pone in continuità con le installazioni di arte contemporanea già presenti a Paestum come l’opera “Tempi Prospettici” di Carlo Alfano nel museo o “Il Cavallo di sabbia” di Mimmo Paladino nell’area archeologica. 

“Quando mi è stata proposta una mostra su Gillo Dorfles nella Torre 28 di Paestum sono rimasto entusiasta – dichiara il direttore del Parco. – L’intenso rapporto che Gillo aveva con il sito di Paestum e che emerge chiaro nelle sue opere d’arte lo pone tra i protagonisti del Novecento che hanno dato nuovo impulso alla conoscenza, alla fama e alla centralità del sito magno-greco nell’arte, nella letteratura e nella cultura contemporanea. Con questa mostra si vuol far inoltre emergere la connessione tra archeologia e contemporaneità in un sito che continua a fornire stimoli e a restituire nuove scoperte e che è in continuo divenire, anche grazie al coinvolgimento di più realtà del territorio come il MMMAC”.

A rendere ancora più coinvolgente l’esposizione alla Torre 28 è inoltre un denso ventaglio di pannelli che accoglie alcune frasi scritte dal Dorfles che accompagnano il pubblico e lo invitano a riflettere sul vasto orizzonte di interessi che hanno alimentato il suo percorso teorico e creativo.

«Il suo soggiorno era scandito da lavoro, relax e abitudini>>, ricorda Nuvola Lista nel testo introduttivo al catalogo. <<Il lavoro lo vedeva partecipe alle inaugurazioni delle mostre da lui curate, da Mimmo Paladino a Lucio Del Pezzo, da Arnaldo Pomodoro a Carol Rama. Concedeva alcune interviste. Ma in buona parte della sua permanenza era alla ricerca di concentrazione e ispirazione necessarie per dipingere e discutere di progetti futuri. L’atmosfera di Paestum rendeva tutto più semplice». 


Gillo Dorfles. La sua Paestum
a cura di Nuvola Lista e Antonello Tolve

Torre 28 della cinta muraria, Via Porta Giustizia
Parco Archeologico di Paestum (SA)
Preview stampa | giovedì 17 settembre2020 ore 11:30
Soft opening | giovedì 17 settembre 2020, dalle ore 16:00 alle ore 20:00
durata | 17 settembre / 17 novembre 2020 
orari d’apertura | tutti i giorni, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15 alle 18:00
Ingresso incluso nel biglietto del Parco Archeologico

Ufficio stampa MMMAC | Manuela Gallo 
recapiti | tel. +39 339 1629185 / mmmac.paestum@gmail.com
Ufficio stampa Parco Archeologico | Maria Boffa, Rossella Tedesco
recapiti | tel. +39 0828 811023 / pa-paeve.promozione@beniculturali.it

• Catalogo Edizioni MMMAC | con testi di Maria Cristina Di Geronimo, Nuvola Lista, Antonello Tolve, Gabriel Zuchtriegel e una antologia di scritti di Gillo Dorfles pubblicati per le mostre del museo.
176 pagine colori, euro 28,00


pubblica: 


                                              Erminia Pellecchia, da Il Mattino", 15 settembre, 2020   


                                             Repubblica - Redazione di Napoli


                                  Antonello Tolve - Le Cronache del Mezzogiorno







giovedì 10 settembre 2020

"Angelo Riviello Moscato & Filippo Bruno Nolano" - Work in Progress 1992-96-2003

Angelo Riviello

"Ridisegnando Bruno - Esprit de Geometrie Hérétique" 

 1992/96/2003

Incisione con punteruolo su 5 lastre di ardesia, 100x100x2 cm.


1

2

3

4

5

"Angelo Riviello Moscato & Filippo Bruno Nolano"

Work in Progress
1992-96-2003

dalla serie

"Esprit de Geometrie Hérétique"

Ridisegnando Bruno

Ho vissuto e lavorato per alcuni anni (1988-90/1992-94) nello stesso luogo dove Giordano Bruno ha compiuto il noviziato celebrando la prima messa e dove ha concepito gran parte delle sue opere: il Convento dei Frati Domenicani di San Bartolomeo della Città di Campagna (Sa), con annessa Chiesa del SS. Nome di Dio, dove è venerato uno dei rari esempi di Cristo velato in Italia.

Ho inciso su ardesia, a mano libera con un punteruolo, una serie di disegni er(m)etici di Giordano Bruno, dallo spirito rigorosamente geometrico. Chiunque li può ridisegnare con il gessetto. Con una performance-azione. Nella mia immaginazione, penso al Papa, ad un cardinale, ad un vescovo, a un monaco domenicano, a una suora, o anche realisticamente parlando, ad un semplice prete (possibilmente esorcista), che compia questo gesto, nella imprevedibilità dell'azione, accompagnato per mano da un bambino.

Dati tecnici:

Incisione con punteruolo su ardesia. 
Dimensioni: 100x100x2 cm.

Milano/Campagna, 9 - febbraio - 2003/2005

https://angelo-riviello.blogspot.com/2010/09/angelo-riviello-moscato-filippo-bruno.html

Anni 80/90/2000 - "Angelo Riviello Moscato & Giulio Cesare Capaccio" - work in progress dal 1986
https://angelo-riviello.blogspot.com/2010/09/angelo-riviello-moscato-giulio-cesare.html

In cantiere: "Angelo Riviello Moscato & Giulio Pippi Romano"work in progress dal 2002/2003

mercoledì 9 settembre 2020

Lia Rumma, una gallerista con l’anima da collezionista

 

Lia Rumma, una gallerista con l’anima da collezionista, una delle figure chiave della scena italiana ed internazionale


Da Artribune



Ancora una gallerista sul palcoscenico romano dei Martedì Critici, al Maxxi B.A.S.E. È la volta di una lady di ferro dell’arte, volitiva, determinata, appassionata, donna di grande carattere, che ha unito sensibilità e intelligenza nel corso di una lunga carriera costellata di successi.

Lia Rumma, nata a Voghera, iniziò il suo percorso d’amore per l’arte contemporanea insieme al marito, Marcello, brillante editore, collezionista e mecenate. Erano gli anni Sessanta e la giovane coppia, di base a Salerno, intratteneva rapporti con artisti italiani ed internazionali di livello, acquistando opere e organizzando mostre: tra queste la storica rassegna Arte Povera + Azioni Povere del 1968, allestita negli antichi Arsenali di Amalfi. Un sodalizio affettivo e professionale, quello tra Lia e Marcello Rumma, spezzatosi con la morte prematura di lui. Evento devastante, che segnò per sempre la vita di lei, da allora dedicatasi anima e corpo al mestiere dell’arte, proseguendo da sola quell’avventura cominciata in due. Ancora oggi, raccontando del marito, Lia affida alle parole sobrie e alla voce severa il senso di un legame fortissimo, fatto di immensa stima. Senza che la tenerezza venga meno, insieme a un’eco di malinconia.


                                             David Lamelas, galleria Lia Rumma, Milano

Nel 1971, a un anno dalla disgrazia, Lia aprì una galleria a Napoli, con una mostra di Joseph Kosuth“Marcello muore nel 1970, a 27 anni”, raccontava in un’ampia intervista, rilasciata ad Artribune nel 2013. “Ecco: Lia Rumma si aggancia qui, viene da questa storia. Per necessità economica, non per scelta, ho fatto la gallerista: non volevo farlo, avrei voluto essere collezionista, protagonista in prima persona”. E con il trasporto intellettuale ed emotivo di chi l’arte l’avrebbe collezionata per sempre, celebrandola attraverso la ricerca, il desiderio ed il possesso, Lia iniziò la sua nuova avventura, scritta a chiare lettere tra il destino e la volontà: è così che scoprì un’abilità speciale nella gestione imprenditoriale, nei rapporti umani e lavorativi con gli artisti, nell’ideazione e promozione di progetti espositivi di spessore. Non dimenticando mai il coraggio. Quello legato alla voglia di sperimentare, di fiutare i venti d’innovazione. Arte Povera, Minimalismo, Land Art, Arte Concettuale erano gli ambiti d’esplorazione prediletti, grazie a cui giunsero a Napoli artisti del calibro di Alberto Burri, Donald Judd, Robert Longo, Gino De Dominicis, Michelangelo  Pistoletto, Agostino Bonalumi, Giovanni Anselmo, Gilbert & George.
Nel 1999, il ritorno a casa. Lia decise di aprire un secondo spazio, stavolta a Milano, in via Solferino, inaugurato con una personale di Enrico Castellani. Tra gli artisti della sua scuderia Vanessa Beecroft, William Kentridge, Shirin Neshat, Anselm Kiefer, Marina Abramovic, Alfredo Jaar, Haim Steinbach, solo per citarne alcuni.
Nel 2010 un nuovo passaggio. Lasciata la sede di Via Solferino, Lia Rumma si sposta in una struttura in via Stilicone, nei pressi della Fabbrica del Vapore. Stile modernista, cemento bianco e vetrate, geometrie rigorose: l’edificio di tre piani, sormontato da una terrazza, ha la forgia di un museo. Un cubo bianco di millecinquecento metri quadri, luminoso, ampio, imponente, tra le gallerie private più affascinanti di Milano.
A introdurre e intervistare la gallerista milanese, a Roma, saranno come sempre Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti. Un storia intensa, da scoprire attraverso i ricordi, le riflessioni, le confessioni di una donna straordinaria.

– Helga Marsala

14 ottobre 2014, ore 18:00
MAXXI B.A.S.E. – 
Via Guido Reni, 4A, Roma
www.fondazionemaxxi.it

sabato 5 settembre 2020

Riaprono gli Antichi Arsenali di Amalfi dopo la consacrazione definitiva della mostra "Arte Povera più Azioni Povere" del 1968



Oggi 2 settembre, riapriranno gli Antichi Arsenali ad Amalfi dopo la mostra ′′ Arte povera più Azioni Povere ", promossa da Marcello e Lia Rumma, curata da Germano Celant nel 1968.
Scorrere le immagini per una panoramica degli artisti e dei loro interventi nella città di Amalfi, fuori dagli'Arsenali.
pictures:
#richardlong stringendo la mano ai passanti
#henrymartin #germanocelant #michelangelopistoletto e #Carlocolnaghi guardando le balle di fieno del giardino italiano realizzate da #ginomarotta
#mariomerz tenendo la punta della lancia della sua opera d'arte #marisamerz sullo sfondo
#PietroLista scopre, nella notte, una luce al neon silusa sulla riva del mare
#annemarieboetti suona il flauto e #carmineableo che soffia il fischio sulla riva Amalfitana
Michelangelo e #mariapistoletto camminando
#riccardocamoni cammina sul rettangolo di sabbia di circa 100 mq
#JanDibbets si rilassa sotto le acque del mare Amalfi una linea bianca di circa dieci metri che dall'alto della strada appare illusivamente e dinamicamente distorta.


Michelangelo e mariapistoletto camminando

JanDibbets si rilassa sotto le acque del mare Amalfi una linea bianca di circa dieci metri che dall'alto della strada appare illusivamente e dinamicamente distorta.

PietroLista scopre, nella notte, una luce al neon silusa sulla riva del mare carmineableo aiutando

annemarieboetti suona il flauto e carmineableo che soffia il fischio sulla riva Amalfitana

mariomerz tenendo la punta della lancia della sua opera d'arte marisamerz sullo sfondo

riccardocamoni cammina sul rettangolo di sabbia di circa 100 mq

henrymartin , germanocelant michelangelopistoletto e Carlocolnaghi guardando le balle di fieno del giardino italiano realizzate da ginomarotta

richardlong stringendo la mano ai passanti




Germano Celant, Filiberto Menna, Gillo Dorfles - 
Amalfi 1968

Marcello e Lia Rumma - Amalfi 1968



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