sabato 23 novembre 2013

23 NOVEMBRE 1980 - 23 NOVEMBRE 2013

La voce del Terremoto da Radio Alfa 102 di Avellino, in diretta, mentre registrava una trasmissione musicale - http://www.sisma80.it/la-voce.html (copyright Felice Preziosi)





23 NOVEMBRE 1980 - 23 NOVEMBRE 2013
Indignati attuali...Indignati storici...INDIGNATI DA SEMPRE!!! Il Mattino di Napoli diceva "FATE PRESTO" (SI SI...ripreso poi alla grande da Andy Warhol per "Terrae Motus" di Lucio Amelio, con i "mostri sacri" dell'arte, e a Campagna-Sa, si riprendeva la "Chiena" con "Aquae Motus" ("Chiena Proect"), per un ritorno alla vita, con tanti giovani artisti emergenti (invitati da un artista nomade natio del luogo, attivo tra Milano, Roma e Salerno, con i suoi lavori sulla memoria) armati di passione e di entusiamo,,provenienti da ogni parte d'Italia: 23 novembre 1980, ore 19.35, terremoto irpinia campania italia morti (circa 3 mila) feriti (circa 9 mila) distruzione crolli terremoto distruttivo...Numero di Comuni colpiti: 687 ... Centinaia, migliaia di giovani accorsero dal Nord nel profondo Sud per sostituirsi ad uno Stato assente...IL SOLITO STATO ASSENTE:Terremoto nel Belice, 1968; Friuli, 1976; Irpinia, 1980; L'Aquila, 2009; Emilia Romagna, 2012; Alluvione di Firenze, 1966; Sarno, 1998;...Sardegna, 2013, Terremoto di Amatrice, 2016...e per finire Rifiuti tossici in Campania, tra Napoli e Caserta...LO STATO SEMPRE ASSENTE (sia nei soccorsi che nella prevenzione del dopo-disastro, con un inizio progettuale di messa in sicurezza di una nazione altamente sismica e a rischio frane e alluvioni), anzi COMPLICE DELLE MALEFATTE ALL'AMBIENTE!!! n.b. hanno prodotto solo chiacchiere, nessun controllo del territorio, corruzione, morte e inganni, fino alla svendita dell'Italia e del suo popolo, per un'europa dei banchieri e non dei cittadini.
(A.R.M. 23 novembre, 2013)
Aggioranato il 23 novembre, 2020























La Chiesa dell'Annunziata di Campagna (Sa), per metà, dalla parte frontale della facciata, quasi crollata e poi
definitivamente abbattuta, lasciando l'altra metà, dalla parte dell'Altare maggiore con il campanile barocco. Ricostruita poi ex novo. Tale immagine in occasione di una mostra fotografica, organizzata dalla Confraternita di Santa Maria del Soccorso, per ricordare il terremoto del 23-11-1980, con alcune immagini di altre Chiese dei paesi del cratere, quasi (tutte) letteralmente distrutte.























domenica 10 novembre 2013

"EsseRi Contemporanei" - Riccardo Bergamini

Riccardo Bergamini - "EsseRi Contemporanei"
a cura di Luigina Rossi

Fondazione Venanzo Crocetti 
Via Cassia 492 
Roma 

Dal 18 Novembre al 2 Dicembre 2013
VERNISSAGE:Lunedì 18 novembre 2013 ore 18,00

Ingresso gratuito: lunedì, giovedì e venerdì dalle ore 11,00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00; 
sabato e domenica dalle 11.00 alle 18.00 
Martedì e mercoledì chiuso







"EsseRi Contemporanei"


Riccardo Bergamini espone EsseRi Contemporanei una mostra fotografica di paesaggi urbani accolta negli spazi della Fondazione Crocetti a Roma; la mostra, curata da Luigina Rossi, è promossa dall’Associazione Ademus e propone una serie di fotografie dal forte impatto emotivo ispirate da scorci architettonici essenziali che instaurano con lo spettatore un racconto introspettivo profondo.

Come scrive la curatrice:
 “Il progetto è finalizzato all’allestimento di 25 fotografie per lo più di grande formato (70 x 100 e 20 x 30), foto sia a colori che in bianco e nero, il cui soggetto ricorrente è incentrato sulle linee svettanti delle architetture contemporanee colte nelle luci notturne di Roma e di altre città d’Italia fino ad includere luoghi incantati in Europa con l’intento, non secondario per l’artista, di testimoniare luoghi ed edifici in piena trasformazione urbanistica, si pensi ad esempio alla camaleontica esperienza della Stazione Tiburtina. L’effetto del divenire è stato il motivo per cui l’artista ha scelto strutture architettoniche che diventando altro da se assumono una vita autonoma, sono i nuovi EsseRi Contemporanei. E l’artista colpito da questi giganti che impongono la propria essenza negli sconfinati paesaggi urbani è pronto, con il suo occhio esperto, ad amalgamarli con il ritmo del contemporaneo, facendo in modo che la sua intuizione estetica faccia da filtro alla valorizzazione di quelle architetture, architetture che sono le nuove protagoniste della scena urbana, architetture che divengono altro da sé con un attento studio delle luci che si stemperano in un’atmosfera poetica.


Ecco le nuove creature di Riccardo Bergamini che torna ad esporre a Firenze. Sono EsseRi Contemporanei ed esprimono tutto l’ impeto compositivo del fotografo romano fondato che assurge alla passione, passione che si evolve in emozione per chi voglia silenziosamente unirsi a quelle presenze architettoniche e leggerne ogni linea e sentirne ogni vibrazione nella costruzione della luce. Queste immagini sublimi che hanno incuriosito l’animo di Bergamini lungo un viaggio imperativo in Italia e all’estero, in realtà sono il frutto di una prorompente rielaborazione digitale perché è qui che l’atto creativo è intervenuto sulla fotografia, laddove lo scatto originale spesso imprimeva una luce accecante, esse hanno acquisito una vita nuova. Voler giocare con la luce significa in questo contesto voler testimoniare tutta la bellezza estetica di questi improvvisi spazi urbani, pur nelle loro trasformazioni, e farne altro da sé, fare in modo che essi cambino pelle nelle tonalità poetiche dell’imbrunire, tonalità latenti nella visione creativa di Bergamini per usa e sente la luce come fosse una melodia. Ed ogni elemento architettonico si fa ammirare imponendo la sua presenza nello spazio, la luce argentea lo accarezza, lo rende vivo, parlante, crea un ponte intellettivo, produce intensi attimi di piacere per la nostra anima; la sua trasformazione digitale è lo slancio estetico che dobbiamo all’arte, all’arte di Bergamini che non smette di testimoniare la sua profonda connessione con il contemporaneo.
Luigina Rossi

giovedì 7 novembre 2013

Museo Madre di Napoli, il logo proposto dai designer in rete..."pazzianne e rirenne"

Un nuovo logo per il Museo Madre di Napoli



Il "gioco del logo":

Il logo del Madre di Napoli, il Museo di Arte Contemporanea Donnaregina, non è piaciuto poi così tanto, così alcuni designer italiani (ma anche artisti, fotografi, illustratori, disegnatori, che non svolgono l'attività di grafici) hanno aperto su Facebook una pagina per poter proporre ("pazzianne e rirenne") i loro progetti. Magari (sempre "pazzianne e rirenne") ne troviamo uno migliore! o uno meno minimalista, che almeno rispecchia lo spirito "ironico" di una napoletanità, universalmente riconosciuta.


Un esempio di gioco, con Angelo Riviello (artista) , citando una canzone famosissima degli anni 50 e 60, dedicata alla "mamma", cantata dai più famosi cantanti melodici italiani del tempo, come Luciano Taioli, Claudio Villa,  Tullio Pane, e altri

Il logo del Madre di Napoli non piace. Per questo è partita in rete una vera e propria gara per trovarne uno migliore, che rappresenti meglio il Museo d’Arte contemporanea di Donnaregina e che sia visibilmente più accattivante. Diversi grafici campani, prevalentemente napoletani, infatti, sono rimasti senza parole quando hanno visto com’era stato ridisegnato il logo del museo di arte di Donnaregina.
Cosa fare allora? I designer napoletani hanno creato un gruppo su Facebook, dove tutti possono esprimersi con i loro bozzetti alternativi, per proporre un altro logo al museo napoletano: ovviamente ognuno può proporre quello che più vuole, con i colori che ritiene più opportuno, per poter cercare di migliorare quello proposto da uno studio milanese.
Fino ad oggi sono stati presentati 112 bozzetti, una rivalsa per i designer napoletani visto che per un logo così semplice e minimalista sono dovuti andare fino a Milano per poterlo realizzare (logo che è costato 20mila euro). Ma per i creativi partenopei è anche un modo per dimostrare che si poteva fare decisamente di meglio, proponendo qualcosa che veramente parlasse di quel museo e di arte.
Il concorso è solo un bel gioco messo in atto dai designer, che come premio potranno vedere esposto il proprio lavoro davanti all’ingresso del Madre, con una mostra che farà vedere al direttore del museo quante belle alternative ci sarebbero state se si fosse rivolto ad agenzie e studi grafici napoletani.
Patrizia Chimera, 3 luglio, 2013

"il mio logo per il madre"  di Daniela Wollmann
Da "Il mio logo per il madre"  di Daniela Wollman (portavoce dei grafici e artisti che hanno aderito alla kermesse), 12 luglio, 2013 -
Da "il mio logo per il madre", che su facebook ha cambiato nome in "rivoluzionART...creativiattivi.....VOCI VISIVE, Daniela Wollman, chiarisce il senso di tale iniziativa: "prima di ogni cosa vogliamo sottolineare che i nostri bozzetti sono solo una protesta colorata e non delle proposte alternative. Partendo da un articolo di Bruno Ballardini sulla novità del cambiamento del logo del museo MADRE, ci siamo trovati tutti concordi con la sua critica. Da creativi che da anni lavorano in questa città ci siamo sentiti anche presi in giro, oltre che ignorati ! Abbiamo così deciso di unirci in un gruppo per condividere il nostro pensiero ed ecco che è nata l’idea di preparare un sit-in fuori al Museo per far sentire il nostro dissenso,Dissenso che va sicuramente oltre il parere sulla scelta del nuovo logo. I punti in questione fondamentalmente sono : come vengono gestite le priorità relativamente ai fondi a disposizione?! Questa settimana di discussioni sul logo del Madre hanno fatto venire alla luce altri episodi quanto meno strani, vedi il logo dell’Arin in cui la “democratica” scelta dei cittadini è però circoscritta a quattro proposte tutte egualmente insignificanti. Vedi i 38.000 euro per la nuova veste grafica dei biglietti per la EAV commissionata ad uno studio di Londra mentre forse potevano essere meglio utilizzati per ridurre i debiti dell’azienda (Regionale) Non parliamo poi della “necessità” di affidare lavori di questo genere con incarico diretto a studi non Campani . Questo non per puro spirito campanilistico ma perchè sembra naturale e più opportuno gestire il poco lavoro al momento esistente in tempi così critici all’interno della nostra città e/o regione in special modo quando queste commissioni partono da Enti Pubblici. sapere che ci sono 20.000 o 38.000 euro per commissionare lavori a Milano e a Londra, quando a Napoli mancano servizi come treni regionali o scuole carenti di tutto per non parlare di musei che non aprono per carenza di personale...insomma tutto questo ci è sembrato quanto meno uno schiaffo alla città. Abbiamo raccolto bozzetti,senza pretese, per far notare che Napoli c'è ! nulla di più,chiediamo rispetto per la nostra creatività ed almeno di essere messi in condizione di partecipare a bandi per lavori sul nostro territorio. la nostra non è una gara a chi fa il logo migliore.Si sono accettate proposte e disegni fatti anche da bambini per il semplice fatto di dare forza alla nostra protesta... sono voci visive per una protesta colorata alle imposizioni Sappiamo bene che Nessuno di questi loghi da noi presentati può essere adatto per una improbabile sostituzione a quello ora utilizzato (la frittata è ormai fatta) semplicemente perchè nessuno di noi ha avuto un brief su cui operare. È molto probabile che l'attuale logo funzionerà alla grande, ma nemmeno di questo si discute. Questa Azione consiste semplicemente nel fare una protesta intelligente attraverso questa sorta di flash-mob per sbugiardare le procedure istituzionali di assegnazione degli incarichi di cui sopra. Ma guardate alla sostanza della cosa, non è importante la discutibilità del logo o la professionalità dell'una o dell'altra parte, guardate la solidarietà, lo spirito di 200 e più persone che si stanno muovendo e regalando con entusiasmo, tutti assieme, idee, punti di vista per un luogo di cultura della loro città. Questo vuol dire molto ma molto di più, vuol dire che c'è gente che ancora crede che nella propria città esista qualcosa per cui dare il proprio contributo, spendere il proprio tempo e le proprie idee. Così di getto, è quasi un atto d'amore nel quale l'entusiasmo cancella anche il retrogusto della rabbia iniziale scaturita da una evidente ingiustizia, umana e professionale. A Napoli siamo fatti così, crediamo nelle cose e ci muoviamo subito, con impeto ed entusiasmo per far sentire la ns voce, all'inizio arrabbiata ma poi via via sempre più divertita e giocosa. Noi ringraziamo il Madre, ringraziamo l'agenzia di Milano e quanti e cosa ci stanno dando questa bella opportunità di far sentire delle voci visive, di far vedere delle idee, di dire la nostra, di dimostrare l'amore per la nostra città. In tasca non ci verranno certo nè i 20.000 euro nè altro, ma la grande soddisfazione di aver dimostrato che esiste ancora la voglia di fare qualcosa tutti assieme,il fatto che in tanti crediamo nella stessa cosa.... Infine ringraziamo anche quelli con le proprie critiche, opportune o inopportune che siano, forse inutili perchè qui nessuno ha avuto la presunzione di "studiare" un logo , ma critiche che hanno fatto si che comunque della cosa se ne sta parlando, critiche che ci aiutano a creare quel precedente necessario affinchè la prossima volta, enti pubblici, associazioni, enti privati, istituzioni, considerino, prima di rivolgersi altrove, la possibilità di chiedere alle figure professionali della propria città di spendere energie mentali ed entusiasmo per fare qualcosa per il posto nel quale vivono. Questo al di là di ogni becero compenso che serve soltanto, in una "storia " come questa, ad insozzare tutta una serie di valori che un gruppo come questo sta riuscendo ampiamente a comunicare". Contributo di : Daniela Wollmann, Guglielmo Rubino, Bruno Cuomo e Marco Maraviglia. Un grazie particolare a Massimo Moreno per le stampe.

Elenco dei creativi che hanno inviato i loro bozzetti al sit.in “voci visive”. n.b. Al gruppo su facebook, si sono iscritte più di 230 persone e ci sono pervenuti oltre 100 bozzetti.
Grafici (ma anche artisti, fotografi, illustratori, disegnatori) che hanno partecipato alla kermesse): Giovanni ACANFORA, Gigi AIELLO, Barbara ARDAU, Ferdinando AVAGNALE, Ciro BALZANO, Marisa BLASI, Massimo CAMPAGNA, Aldo CAPASSO, Gianni CARCO', Alfredo CIARAMELLA, Fabrizio CLEMENTE, Gennaro COPPOLA, Bruno CUOMO, Marco Paolo CUOMO, Gemma DELLE CAVE, Pasquale DI DATO, Marcello DI GIOVANNI, Daniele ESPOSITO, Giulia FERRARI, Roberto FIORE, Graziella FOSCHINI, Silvio FRIGERIO, Elvira GARGIULO, Paola GIORDANO, John Frank GRANAGLIA, Lorenzo GRAVINA, Marco GRAVINA, Luna HAL Beatrix HAMMA, Julian HXH, Benedetto LONGOBARDI, Loredana MANCINI, Marco MARAVIGLIA, Gianluca MARINO, Raffaele MICILLO, Massimo MORENO, Gianluca NAPOLITANO, Maria Teresa NAVARRA, Flora PALUMBO, Luca POLLASTO, Ferdinando POLVERINO DE LAURETO, Raffaele RICCIARDI, Angelo RIVIELLO, Ugo ROCCHINO, Guglielmo RUBINO, Annalisa SANTORO, Alessandro STRICKNER, Ombretta TERRIBILE, Daniela WOLLMANN
Daniela Wollmann, 20 luglio 2013

Da "CAMPANIA SUL WEB", 20 giugno 2013
«Il nuovo marchio del Madre? Il nulla assoluto, non andava nemmeno pagato»
Bruno Ballardini, uno dei più famosi pubblicitari italiani, docente alla Ilas di Napoli, scambia con noi qualche impressione sul restyling del museo di arte contemporanea: «Mi incazzo perché si continuano a disperdere risorse verso Milano quando Napoli sarebbe matura e avrebbe un potenziale creativo enorme»

Loghi a confronto: prima (a destra) e dopo

Nuovo marchio per il Madre. Il museo di arte contemporanea di Napoli, dopo il passaggio dalla gestione Cicelyn a quella di Andrea Villani, si rifà il look, e non solo per quanto concerne il logo: anche inviti, brochure, pubblicità sul web e a stampa. Un'operazione che ha creato polemiche, non tanto per il costo affrontato, quanto per l'ormai consueta politica che porta a snobbare talenti e professionisti nostrani. Ancora una volta, infatti, un cliente ben conosciuto a livello internazionale preferisce affidare il rinnovo dell'identità a uno studio non napoletano né campano. Nel caso in questione, il museo di via Settembrini si è affidato allo studio Leftloft di Milano. Eppure, non è banale ricordarlo, Napoli è una città dove le potenzialità nel settore non mancano: «Ho insegnato dappertutto – ci dice Bruno Ballardini, pubblicitario, esperto di comunicazione strategica, scrittore e docente alla scuola di comunicazione Ilas di Napoli – ma qui ho trovato energia, talento e voglia di fare che in altre città più economicamente favorite non ci sono».
Professor Ballardini, 20mila euro per il nuovo logo del museo Madre. La qualità del lavoro fatto giustifica questa cifra?
Innanzitutto occorre premettere che in questo settore tutto è molto relativo. Non si può facilmente valutare se un prezzo è congruo se non si tiene conto di vari parametri: tempo a disposizione e tempo realmente occorrente per la ricerca iconografica di anteriorità, tempi di consegna, costo della struttura e costo uomo per l'elaborazione delle proposte. Il direttore del Museo sostiene di aver risparmiato e dichiara: «l'intera partita della grafica la chiudiamo con una spesa da 20mila euro, contro i 110mila del passato». Da questo punto di vista è sicuramente un bel risparmio e però nessuno ha stabilito mai che gli studi di grafica vadano pagati 110 mila Euro per una identità. I prezzi li decidono sempre loro ma cosa c'è veramente dietro? Non è la prima volta che capita una polemica del genere e probabilmente non sarà l'ultima fino a quando non si deciderà di adottare tutti dei criteri più trasparenti e cioè gara pubblica a cui far partecipare più strutture e non le solite due o tre, e commissione esterna assolutamente indipendente, con al massimo un membro interno che appartenga all'istituzione.
Bruno Ballardin

Il direttore del museo, Andrea Villani, parla di "minimalismo" e "carnalità", dovute al colore giallo dello sfondo. Da professionista e addetto ai lavori: crede che l'intento sia stato raggiunto?
Ma qui non si tratta nemmeno di "minimalismo". Il minimalismo è quello del direttore del museo nel suo tentativo di minimizzare. Qui è scorretto parlare di "solo marchio" da parte dei giornalisti pur di alzare la polemica perché è stato fatto anche dell'altro lavoro, la segnaletica, l'impostazione delle brochure... Ma se vogliamo parlare soltanto del restyling del marchio sul piano estetico si può tranquillamente dire che è l'ennesima corazzata Potëmkin nel mare delle brand identity istituzionali italiane. Anzi, non è nemmeno quello, è il nulla assoluto. Il livello zero della scrittura. Una cosa come questa non andava nemmeno pagata, gliela dovevano fare gratis.
Ancora una volta studenti e professionisti di Napoli vengono tagliati fuori, i clienti più in vista preferiscono affidarsi a realtà esterne. Eppure le scuole di spessore qui non mancano, come testimonia anche il suo lavoro di docente all'Ilas di Napoli. Come si spiega questa scelta?
Amo molto Napoli. Io ho insegnato dappertutto ma solo qui ho trovato un'energia, un talento e una voglia di emergere formidabili che nelle città più grandi ed economicamente più favorite non c'è. Non è un caso che molti ragazzi dell'Ilas arrivino spesso primi nei contest nazionali sopra gli allievi delle accademie milanesi. E non è un caso che sempre da questo centro di eccellenza siano partite nuove promesse della creatività a livello internazionale come Antonio De Rosa che ha avuto un'idea geniale subito trasformata in start-up: ha trasformato quella che era originariamente una App per iPhone in un oggetto di culto che verrà prodotto nientepopodimeno che da Polaroid su scala mondiale. E qui, tornando al Museo e alla sua direzione, mi incazzo perché si continuano a disperdere risorse verso Milano quando Napoli sarebbe matura e avrebbe un potenziale creativo enorme. Enorme. Oltretutto si continua a sottrarre lavoro ai professionisti napoletani. E su questo, mi dispiace, la politica del Museo è giusto che venga contestata.
Enrico Nocera, da "Campania Sul Web", 20 giugno, 2013

Link
https://sites.google.com/site/artistiutili/news_eventi_concorsi_arte/logo-madre-sit-in-protesta
https://sites.google.com/site/artistiutili/news_eventi_concorsi_arte/logo-madre-sit-in-protesta
http://napoli.repubblica.it/cronaca/2013/06/22/foto/il_nuovo_logo_del_madre_l_ironia_dilaga_sul_web-61655625/#4
http://www.vesuviolive.it/cultura/986-20-mila-euro-per-il-nuovo-logo-del-museo-madre-fioccano-le-polemiche/

mercoledì 2 ottobre 2013

le 50 foto (più 3) che hanno cambiato il mondo

Le 50 fotografie - più 1 (una) che hanno cambiato il mondo

Dal periodo in cui fu inventata la fotografia il mondo cambiò radicalmente. Da allora fu infatti possibile vedere e conoscere attimi di vita di Luoghi e persone lontane grazie ad una documentazione visiva che prima non esisteva. Dal 1826, anno in cui fu scattata la prima fotografia, sono cambiate tantissime cose, ma l'emozione che suscitano le immagini di questa galleria ci consentoni di appredere la fugacità e l'emozione di un attimo legato ad un particolare momento storico.  La selezione di queste immagini è fatta in base a criteri differenti, sia in base alla popolarità che hanno aacquisito queste immagini nel tempo sia riguardo la loro capacità di trasmettere le emozioni dei protagonisti.

Il filo comune che connette fra loro queste immagini può essre trovato nel particolare periodo storico in cui sono state scattate. Tantissime ritraggono momenti legati alle diverse guerre che si sono susseguite fra il 20° e il 21° secolo, ed in genere viene ritratto l'uomo in un momento di difficoltà per la propria vita, o durante gli ultimi anni della propria esistenza. Il valore di documento storico rappresentato da queste fotografie è misurabile dal fatto che, ancora oggi, moltissime di queste vengono pubblicate su cata e su internet, in memoria di momenti del passato unici per la storia dell'uomo, oltre che in memoria di questi grandi fotografi che non ci sono più...

p.s. alcune di queste foto, ritraggono anche momenti distensivi o di festa...













































51. Pompeo Ganelli, Campagna (Salerno), 1985: La "Chiena" recuperata 
e restituita alla comunità, nel 1982 e nel 1985 trasformata in opera d'arte
51. Pompeo GanelliCampagna (Salerno), 1985: La "Chiena" recuperata 
trasformata da nettezza urbana a opera d'arte e spettacolo, e restituita alla comunità, 
nel 1982 e nel 1985 trasformata in opera d'arte

52. Woodstock, 1969 - foto di repertorio
                             
Une delle foto simbolo di Wodstock, 50 anni di libertà, 
amore e musica, 1969-In questa foto il cncerto di Carlos Santana


                           53. La morte di P.P.Pasolini, 1975 
                     
         La morte di Pasolini a Ostia, nel 1975, come apparve agli occhi della madre



Fonti Bibliografiche: "VANILLA MAGAZINE" - servizio a cura di Matteo Rubboli, 4 settembre, 2013 (ad eccezione delle foto n. 51 - 52 d 53 selezionate e proposte dalla Direz. Artistica di Utopia Contemporary Art, che a pieno titolo, crediamo che appartengano a quel mondo universale della fotografia che ha registrato un "cambiamento")-
http://www.vanillamagazine.it/le-50-fotografie-che-hanno-cambiato-il-mondo/


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