Anche se con ritardo, pubblichiamo volentieri questa lettera APERTA di Angelo Riviello, consegnata al Sindaco del Comune di Campagna, in data 02 marzo 2015, inerente ad una storia a dir poco incresciosa (uno spaccato che non tutti conoscono), iniziata nel mese di settembre del 1994, con strani furti, piccoli incendi, danneggiamenti continui, causando degrado e abbandono (con il primo degli oggetti distrutto: un vecchio banco da generi alimentari dei primi anni 50 - e il primo degli oggetti spariti: una tipica e bellissima specchiera anni 40, di artigianato locale, portata a San Bartolomeo, da Angelo Riviello). A seguito di tale lettera, si dovrebbe avere un incontro, coordinato dal Direttore del Luogo della Memoria, prima del Natale 2015, con il Sindaco di Campagna, l'Associazione Utopia, l'Associazione Giordano Bruno, e il Forum dei Giovani. Una riunione, per decidere le sorti di tutto il patrimonio oggettuale (di quello che è rimasto), raccolto (soprattutto) dal solito Angelo Riviello (in gran parte di proprietà della sua famiglia, ai fini di una donazione ufficiale, unitamente al numero restante di altri oggetti, donati da altri cittadini (consegnati allo stesso Riviello, incaricato responsabile "convenzionato" del Comune di Campagna, negli anni 88-89 e 89-90), che ancora aspettano di essere ricordati su apposite "etichette ufficiali". Patrimonio oggettuale (compreso le opere degli artisti realizzate durante i laboratori in sito) con incarico in due tempi, all'Associazione "Giordano Bruno", di custodirlo: primo incarico, dal 1988 al settembre 1994 (formato prevalentemente da soci fondatori): secondo incarico dalla fine del 1994 ad oggi (formato, inizialmente e prevalentemente, da soci non fondatori, dei quali molti (anche cittadini non campagnesi, mai visti prima, e assolutamente estranei alla situazione). In tale incontro, si dovrà decidere (aspetto importante e basilare), come ri-destinare una parte dell'ultimo piano del "Museo-Luogo della Memoria" (ala settecentesca, da un lato, e dall'altro con spazi ampi nel sottotetto ex novo e lucifere, già sede del Forum dei giovani). Siamo curiosi...
La pubblichiamo perché non riguarda solo Angelo Riviello (danneggiato moralmente nei suoi affetti, e nella sua professionalità, e materialmente negli oggetti di famiglia), ma riguarda l'intera comunità dei cittadini campagnesi (essi stessi, forse non volendo, danneggiati moralmente), come interessa anche un mondo culturale e artistico, iniziando dagli artisti "ospiti", invitati dallo stesso Riviello (artista, curatore, e coordinatore artistico, in quel contesto), in occasione della Rassegna dell'Acqua - La Chiena, dal 1985 al 1994, dei quali, le loro opere sul tema dell'Acqua e la nostra storia (addirittura due sue opere, di cui una in prestito, pubblicata anche su prestigiose pubblicazioni) realizzate in sito e donate alla comunità di Campagna (per cui furono spesi soldi pubblici), ancora oggi giacciono (sempre misteriosamente) nella polvere. E' questo è un dato di fatto ECLATANTE che nessuno può negare. Opere, ripetiamo che appartengono a tutta la Comunità Campagnese, e a un mondo accorto della Cultura.
LA LETTERA
Angelo Riviello
L.go Giulio Cesare Capaccio, 8
Campagna, 2 febbraio, 2015
Al sindaco del Comune di Campagna
dott. arch. Roberto Monaco
Largo Della Memoria
Campagna
Campagna
Oggetto:
1) Richiesta di un sopralluogo nei locali dell'ex Convento di San Bartolomeo per verificare lo stato attuale di conservazione della gran parte degli oggetti del mondo contadino, di proprietà della famiglia di Riviello Umberto e Moscato Vincenzina, genitori del sottoscritto Riviello Angelo, ai fini di una donazione ufficiale e di un'esposizione dignitosa degli stessi, anche provvisoria, in attesa di una sistemazione definitiva -
Il sottoscritto Angelo Riviello, in base ad un documento del 2004, in cui fu effettuato un primo sopralluogo ufficiale nei locali dell'ex Convento dei Domenicani di San Bartolomeo, prima che diventasse "Luogo della Memoria", con l'Assessore alla Cultura (Amministrazione Luongo), il signor Paoletta Fioravante, alla presenza del difensore civico, Dott. Avv. Vittorio Granito, del compianto comandante dei V.U. Gelsomino Bottiglieri (in rappresentanza del Comando dei Vigili Urbani di Campagna), della prof.ssa Adriana Maggio, presidente dell'Associazione "G. Bruno" (tuttora in carica, dal 1995), del socio ordinario Gennaro De Luna (marito della signora Maggio), della signora Maria Calenda (a tuttoggi, impiegata del Comune di Campagna), incaricata a redigere il verbale di quanto discusso e visionato nei locali del Museo, unitamente ai suddetti signori, sulla proprietà della gran parte degli oggetti e materiale cartaceo "rimasti in deposito", che (se tale documento, non è andato disperso) dovrebbe essere tuttora custodito nell'archivio del difensore civico,
CHIEDE alla S.V.I.
un aggiornamento di un altro sopralluogo nei locali dell'ex Convento di San Bartolomeo per verificare lo stato attuale di conservazione della gran parte degli oggetti del mondo contadino, di proprietà della famiglia di Riviello Umberto e Moscato Vincenzina, genitori del sottoscritto Riviello Angelo,
AI FINI
di una DONAZIONE UFFICIALE dopo gli ultimi 10 anni di attesa, da aggiungere agli altri di anni, dal 1994 al 2002, e dopo una catalogazione in N. 5 Tomi (di cui una copia originale a colori, dovrebbe essere in possesso del Comune di Campagna, anzi è conservata agli atti, come visionato dal sottoscritto, per mano del signor Antonio Corsaro, impiegato del comune, e l'altra in fotocopia in B/N è conservata dall'Associazione Utopia), avvenuta nell'anno 2002 (riportante la seguente dicitura: PROVINCIA DI SALERNO - Settore Tecnico BB.CC. Comune di Campagna-Denominazione raccolta: Museo Civico di Campagna - Bibliografia: Angelo Riviello e Autori vari-Libro/Catalogo " 'A Chiena a Campagna-Kermesse Nazionale d'Arte Contemporanea ) di cui fu incaricato l'arch. Ruggero Bignardi (un altro dei soci fondatori della G. Bruno), con la collaborazione dell'Ing. Tonino Del Giorno, con una spesa di 15 mila euro, di tutte le opere degli artisti realizzate con laboratorio in sito (a cura del sottoscritto), e di tutto il materiale raccolto e portato in gran parte dal sottoscritto, nei locali dell'ex Convento, negli anni del suo incarico biennale (1988-89 e 1989-90), come convenzionato del Comune di Campagna (tramite "vocatio operis", e in base al titolo di studio di Accademia di Belle Arti) e come volontario, dopo i lavori definitivi di restauro dell'ing. Enrico Petti (dal 1992 al 1994), dell'Associazione G.Bruno, di cui ne fu il promotore e uno dei soci fondatori. Associazione, nei cui confronti, fu fatta una vera e porpia forzatura, per far dimettere l'intero consiglio direttivo, che fino ad allora, aveva operato bene, nell'osservanza dello Statuto e delle finalità, in continuo divenire, del progetto "Museo" e "Chiena".
n.b. il sottoscritto tiene a precisare che nel primo sopralluogo, riconobbe anche una parte di oggetti portati da alcuni cittadini, durante l'espletamento del suo incarico ufficiale da parte del Comune di Campagna (1988-89/1989-90), ma anche dopo i restauri ultimati (1992-93/1994), tra cui la Famiglia Mastrangelo / Bar Europeo (una grande giara di terracotta, rotta in alcuni punti, di produzione locale della creteria ubicata in Via Madonna delle Grazie della famiglia D'Alessandro (sede dell'attuale Ristorante "La Giara"), un'intera collezione di forme lignee di scarpe per ciabattino, donate dal compianto Mario Apicella (ciabattino) abitante alla Strada Nuova (che ho visto malamente esposte, "in prestito" all'Associazione del Lupo, nell'ex Convento dei Cappuccini, l'estate scorsa, insieme ad altri oggetti, anche di proprietà della famiglia Riviello, del sottoscritto), durante un Concerto di Musica da Camera (dove anche la S.V. era presente), senza il nome dei donatori "in attesa"), una sedia da barbiere (nei locali di San Bartolomeo, ultimo piano) del signor Antonino Valente (ex parrucchiere e socio dell'Associazione G. Bruno), alcune mattonelle in ceramica, una Croce in ferro battuto, e piccoli oggetti sacri, da parte del sacrestano della Chiesa di San Bartolomeo, il compianto Angelo Giordano (e famiglia), quadri tipici religiosi di forma ovale, della famiglia Onesti Ferdinando e Moscato Angelina (miei zii non più viventi abitanti a Zappino, i cui eredi, miei cugini, vivono alla Romandola), un'intera collezione di chiodi di antica manifattura del signor Vito D'Ambrosio (uno dei cittadini volontari del nascente Museo e socio fondatore dell'Ass. Giordano Bruno), e una buona parte degli oggetti (suppellettili, oggetti d'uso quotidiano, piccoli e medi elementi in pietra lavorata) che riuscii ancora a vedere, portati in quel luogo per la donazione, da alcuni ragazzi di San Bartolomeo e Costa Torre, oggi padri di famiglia, tra cui i fratelli Cosimo e Carlo Perna, Massimo Scotese, Danilo Granito e altri, e da alcuni cittadini di quel quartiere (persone mature e padri di famiglia), come Antonio Ruggia, Marsiglia Ruggia e il marito Gelsomino Granito, i compianti Cosimo Granito e Filippo Caponigro, che offrirono contributi e solidarietà morale e materiale, nell'iniziativa, e ancora altri cittadini (anche soci volontari), come Gino Scannapieco (onnipresente), Caterina Vinciguerra, con il consorte Antonio De Lucia (abitanti a Zappino), i quali furono determinanti nell'allestimento della gran parte degli oggetti raccolti e depositati, come pure la collaborazione saltuaria, delle sorelle Ruggia (Rosaria e Liberata), volontarie alla guardiania, tra il 1989 e 1990, e la pittrice Angela Hart O'Brien, guida volontaria (e competente), soprattutto per le scolaresche della città/territorio, tra il 1993 e il 1994. Una cassetta in legno di munizioni, e alcune borracce militari, raccolta nel coordinamento di Angelo Riviello, appartenente alla famiglia del colonnello Barella (sempre in attesa di donazione ufficiale), esposti nel Luogo della Memoria-Sez. Museo Ento-Antropologico, senza la dicitura del donatore, come pure le due cassette e la gran parte degli oggetti esposti (tra cui le valige di cartone da "emigrante", un battipanni, vassoi, bacile con struttura in ferro, quaderni di scuola, e altri oggetti) di proprietà della famiglia Riviello Umberto e Moscato Vincenzina e dei suoi figli eredi, tra cui il sottoscritto e i suoi fratelli, Giacomo, Bernardo e Antonio Riviello.
Da annotare, tra coloro che mi vengono in mente, la presenza (costante di alcuni, e saltuaria di altri) di cittadini (soci.fondatori) dell'Associazione G. Bruno, come Giovanbattista De Angelis, Angelo Gibboni, e Maria Rosaria Polisciano (che è stata la prima presidente della G. Bruno). Le visite saltuarie di altri cittadini e amici, come Mario Onesti, Gelsomino Fezza, Toni Izzo, Gerardo Marzullo, Daniele Gibboni, Tonino Busillo, Antonio Salito, Carmine Iuorio, Patrizia Rago. Gli artisti come Alfonso Mangone con suo padre (il compianto) Emidio Mangone (di Altavilla Silentina), Arcangelo Moles e Gaetano Nicola Cuccaro (di Potenza), con Rino Cardone (critico d'arte e giornalista della Rai Regione Basilicata), Donato Vitiello, Alessandro Mautone, Giovanna Stella La Nocita, Patrizia Marchi e Lucio Liguori (della Costiera Amalfitana), Giovanni Canton, Lorenzo Cleffi, Angelo Ermanno Senatore e Eva Rachele Grassi (di Salerno, trasferiti, gli ultimi due a Parigi verso la metà degli anni 90, e attualmente a Le Mans), Enrico Viggiano, Mariano Mastrolonardo, Aldo Elefante, Giulia Piscitelli, Lorenzo Scotto Di Luzio e Pasquale Cassandro (di Napoli), a portare un loro contributo artistico, morale e materiale, ma soprattutto consigli e incoraggiamenti. Non si possono dimenticare le visite, tra quegli anni 80 e 90, di due amici (esterni): Alan Frenkiel (scrittore d'arte di Positano, ed ex manager del gruppo musicale "Napoli Centrale") con sua moglie Franca Ponti (ritornato poi, nel 2006, con il prof. James Putnam, uno degli ex curatori del Britsh Mueum di Londra, per una visita alla nostra città), e Ferruccio Massimi (scrittore, poeta ed editore d'arte - Ediz. Eurasia - di Roma), con sua moglie Carla Savarese. Altra ricchezza. Altri consigli di valori aggiunti, per il bene comune della nostra Città/Territorio.
Tutti oggetti raccolti, conservati, esposti e inventariati, in gran parte dal sottoscritto, ed esposti al pubblico, durante la sua convenzione biennale con il comune di Campagna (come suindicato), ed anche dopo, come volontario, fino al 1994, che registrò la visita di quasi tutte le scolaresche del territorio comunale, dalle scuole medie all'Istituto Magistrale e l'IPSIAM. Il 1994, l'anno in cui, dal mese di settembre/ottobre, iniziò con un lento e inesorabile declino, l'abbandono e il degrado, con furti, sparizioni e piccoli incendi misteriosi, in concomitanza di presenze estranee alla situazione (cittadini campagnesi e non), mai viste prima a San Bartolomeo, introdotte come nuovi soci dell'Ass. Giordano Bruno (tra l'altro senza un test d'ingresso, anche formale, per verificarne le attitudini) nel mese di settembre di quell'anno. Tutte brave persone, qualcuno attivo in politica (tra i campagnesi): Attilio Busillo, Angela De Chiara, la dott.ssa Rosanna Gallucci, Gerardo Viglione, l'avv. Michele Trotta, Vittorio Magliano, Giancarlo e Pierfrancesco D'Ambrosio, Carmine Granito (in quegli anni presidente della Pro Loco), e non per ultimo il signor Biagio Luongo. etc., dei quali alcuni cittadini non campagnesi (ebolitani, amici di amici, come l'avv. De Lisio), ricoprenti anche ruoli (con incarichi precisi e importanti) a membri del Consiglio Direttivo, iniziando dalla Presidenza, e quindi responsabili, unitamente ad altri membri (cittadini campagnesi) della salvaguardia del patrimonio depositato (in attesa di donazione ufficiale), nei locali dell'ex Convento di San Bartolomeo. In parole povere, la gran parte di quei cittadini (non fondatori dell'Associazione Giordano Bruno), si trovarono a gestire un patrimonio, che non gli apparteneva, né tanto meno, raccolto da loro.
N.B. di tutti gli oggetti inventariati, è mancata una catalogazione ufficiale, per mancanza di fondi, anche se furono prodotte foto documentarie ufficiose, sparse, parziali, panoramiche di alcuni allestimenti, ambientazioni e installazioni oggettuali, con una visione (anche) artistica dell'insieme.
Altri oggetti invece, il sottoscritto li trovava dal (compianto) rigattiere Salvatore Nuzzolo (una "specchiera", come nella foto, SCOMPARSA NEL NULLA) e una vecchia "macchina da cucire" e altri oggetti.
Tale richiesta, ripeto, da un lato è per ufficializzare la donazione e dall'altro per ricontrollare il numero degli oggetti depositati (piccoli, medi e grandi) e verificarne lo stato attuale di conservazione...
n.b. Non ho più visto invece, una splendida e antica trappola per topi, che mi ricordo, costruita in terracotta, legno e ferro, portata e consegnata al sottoscritto, dalla famiglia di Maria Rosaria Ruggia, abitante in loc. Cortiglia di Via San Bartolomeo, trasferita al nord, in provincia di Milano, per motivi di lavoro.
N.B. Nel 1982, collettivamente, il gruppo dei promotori, "Amici" del Civico Museo, portarono nei locali di San Bartolomeo, la famosa macina della Maccarunera (ex pastificio-mulino), ubicata in Piazza Guerriero, unitamente ad altri pezzi in ghisa e in legno, dove poi è stata riportata, qualche anno fa, nel suo nuovo uso di recupero di detto edificio, grazie alla disponibilità del suo nuovo proprietario, ing. Cosimo Tartaglia, nonché progettista del restauro. Come anche per altri pochi oggetti. Poi, negli anni, quasi più nulla. Il recupero della macina, fu l'unico grande momento iniziale di tale avventura.
Tipologia degli oggetti (Oggetti che più facilmente ricordo):
1) Tutti gli oggetti riguardanti l'attività sociale di una BETTOLA e di un GENERI ALIMENTARI, mestieri esercitati, prima dai miei nonni paterni (Riviello Giacomo e Gibboni Mariuccia), e poi dai miei genitori (Riviello Umberto e Moscato Vincenzina), tra cui, un banco da "generi alimentari", botte, barili e barilotti vari, una "ghiacciera", imbuti, giare di terracotto, di piccola e media dimensione, alcuni bastoni in legno di mio nonno Giacomo.
2) Quasi tutti gli oggetti riguardanti l'attività artigianale del FALEGNAME, mestiere principale che ha esercitato mio padre, prima di fare il "bettoliere", dalle basilari seghe, serrotti e attrezzi vari, al tipico banco da falegname, mestieri che comunque alternava, con la sua passione per la musica, come musicante nella Banda Musicale della Città di Campagna;
3) Alcuni oggetti riguardante l'attività artigianale del CALZOLAIO (detto anche ciabattino), mestiere esercitato da mio nonno, unitamente a quello del bettoliere e musicante nella Banda musicale della Città di Campagna, come suo figlio Umberto, mio padre.
4) Oggetti domestici, contadini d'uso quotidiano, proveniente dalla casa paterna dei miei genitori, la stessa che fu dei nonni paterni, dal classico braciere con asciuga-panni in vimini e in ferro, un vecchio letto in ferro, ventagli in vimini, palette in ferro per girare la brace, una cristalliera da cucina, cassapanche, "cascettielli" di legno della "mia infanzia" (uno chiaro color legno, e uno scuro con i chiavistelli per il lucchetto), alcune cornici ovali in legno, di immagini religiose di vari santi, (in particolare una classica Madonna di Pompei (della Famiglia Onesti Ferdinando e Moscato Angelina, miei zii, in una cornice ovale nera), due rasoi elettrici "REMINGTON", appartenenti a mio padre, acquistati in Germania a Munchen (Monaco di Baviera) durante il suo soggiorno, dove si recò, tra gli anni 50 e 60, da emigrante per lavorare in un fabbrica, due ferri da stiro, uno a carbome e l'altro più antico, a piastra, un orologio in ceramica (non funzionante) da comò-con specchio, camera da letto, e tanti altri oggetti;
5) Piccoli e medi elementi in pietra lavorata, frammenti di ceramica vietrese e oggetti in ferro battuto.
6) Quasi tutto il materiale cartaceo, con timbro del proprietario (riportante il nome e cognome del sottoscritto), che già di per se formava un Archivio/Biblioteca, messo su con la collaborazione del giovane Maurizio Ulino (il nostro storico-guida della città), tra cui, una "Storia Popolare d'Italia" compilata da Oscar Pio nel 1870 e stampata a Milano in n.7-8 tomi, nel 1874...una serie di riviste, di cui alcune ancora impacchettate con legacci, della sezione "Militaria" dal titolo "Rivista Militare" ( appartenenti ad un mio zio maresciallo scelto dell'esercito regio, Nicola Riviello, il papà di Maria Riviello, vedova del compianto Renato De Rosa), e tanti piccoli e medi libri di saggistica, romanzi, riviste (come la Domenica del Corriere, con illustraziuoni di Walter Molino) e quotidiani d'epoca, libricini religiosi, depliant, volantini, e cataloghi d'arte contemporanea, etc. che il sottoscritto durante le visite alle mostre, portava con se sempre due copie, una ad uso privato e l'altra per la Biblioteca del Museo. Una parte di libri furono acquistati dal sottoscritto appositamente per la Biblioteca, come la collana edita da Fabbri Editore, anno 1992, "Capire la Pittura", formata da n.7 cofanetti, contenenti n. 12 biografie ricche di illustrazioni dei maestri storici, una collana che partiva dal GOTICO - RINASCIMENTO - il 600 e il 700 - L'OTTOCENTO (1) - L'OTTOCENTO (2) - per finire al 900 (1) - e al 900 (2) . A questi volumi, il sottoscritto scrisse ad alcuni maestri dell'arte moderna e contemporanea ancora viventi in quegli anni, come Arnaldo e Giò Pomodoro, parlando di Campagna, come una delle città colpite dal terremoto del 23-11-1980, i quali inviarono due grossi volumi della loro opera, accompagnati da una lettera, e così altri libri arrivati per il nascente Museo con Archivio/Biblioteca, che al momento mi sfuggono. Da parte dei cittadini campagnesi, furono donati alcuni libri di "Storia della Città di Campagna", dai fratelli Alessandro, Gaetano e Raffaele D'Ambrosio.
Il sottoscritto dichiara sotto la sua personale responsabilità, che gli oggetti tuttora giacenti a San Bartolomeo unitamente alla gran parte del materiale cartaceo (che a sentire alcune voci, versano in totale abbandono), ad eccezione di quelli donati, e/o acquistati, appartengono nella gran parte dei casi, alla famiglia Riviello Umberto e Moscato Vincenzina (genitori del sottoscritto), e degli altri figli eredi, tra cui i suoi fratelli, Giacomo, Bernardo e Antonio Riviello (e rispettive famiglie). Furono trasferiti in blocco, nell'ex Convento, sito in Via San Bartolomeo, anche per gli imminenti lavori di ristrutturazione (legge 219 - ing. Domenico Balestrieri e Biagio Rocco) della casa paterna di Zappino, per consentire l'inizio dei lavori, innanzitutto per depositarli, e poi, mediante un'accurata cernita fare atto di donazione. Quindi non per tutti gli oggetti depositati in quel luogo, c'era l'intenzione, da parte della mia famiglia (e del sottoscritto, che propose tale soluzione), di fare donazione. Della maggior parte si, ma di alcuni, riportarli nella casa di mio nonno e dei miei genitori.
Inoltre, il sottoscritto, dichiara, in qualità di artista, che in detto LUOGO, si trovano da molti anni in deposito due sue opere di INSTALLAZIONE, come da fotografie allegate. La prima realizzata in un laboratorio in sito nel 1985 (unitamente ad altri artisti che parteciparono alla Prima edizione della Rassegna dell'Acqua - La Chiena), e donata al Museo nascente, dal titolo "Bruniano": "De' Segni De' Tempi" con frammenti di tela dipinta ad olio dell'ex Chiesa della Concezione, su reperto in legno verniciato (antico poggiamano della casa paterna), nelle dimensioni di 240x109x65x4 cm. e l'altra Installazione (scultorea-tecnica mista) in prestito, in un chiaro omaggio al grande filosofo di Nola Giordano Bruno, dal titolo "Eternamente esca agli voraci fuochi", nelle dimensioni: 454x23x35x137x137x37x2 cm.
Premesso che tali oggetti depositati, che di fatto dovevano essere custoditi e salvaguardati dall'Associazione G. Bruno, di cui, ai tempi, fu incaricata dal Comune di Campagna, tramite convenzione (compito che fu eseguito egregiamente, fino alla nuova situazione di degrado, dell'anno 1994-95, per cause ancora oggi misteriose), senza rivendicarne la proprietà, in assenza di una donazione ufficiale mai avvenuta,
Il fine ultimo di tale RICHIESTA è:
1) ri-controllare con la S.V. (data anche la sua specificità professionale di architetto, addetto ai lavori), lo stato di conservazione degli oggetti depositati, da donare alla Città di Campagna, affinché diventino a tutti gli effetti, un bene collettivo, di cui il Comune di Campagna si faccia garante:
2) ri-selezionare gli oggetti, facendo una cernita di quelli più significativi (da un punto di vista documentario), da donare effettivamete, ed eventualmente intervenire per un minimo di restauro (a tal proposito, il sottoscritto si propone come volontario);
3) produrre un atto ufficiale di DONAZIONE (non solo della famiglia del sottoscritto, ma anche di altri cittadini campagnesi e rispettive famiglie, di cui sopra menzionate, nel ricordo di tali atti, nella condivisione di un bene comune);
4) esporre in modo dignitoso gli oggetti, o in uno dei locali (un'ala dell'ultimo piano?) del Luogo della Memoria-Museo Civico, nella continuazione del "Luogo della Memoria", o in un altro luogo storico adeguato di pubblico accesso, da definirsi, inteso come contesto di un'identità storica e culturale, di un popolo di giusti, che in quegli anni tragici della seconda guerra mondiale, disubbidendo alle leggi razziali, ha ospitato gli ebrei rifugiati, strappandoli da sicura morte, con la deportazione nei lager tedeschi.
N.B. INFINE, è nell'intenzione del sottoscritto, di donare un'intera camera da letto in legno matrimoniale dei suoi genitori (che gli fu donata da sua madre Vincenzina), di alta ebanisteria locale (periodo anni 30), con particolari decorativi intagliati di pregiata manifattura, composta da: letto a due piazze; un armadio a tre ante con specchi; due grossi comò, con specchio e cassettoni; un solo comodino (purtroppo l'altro è andato disperso). Attualmente, la camera da letto (con la gran parte degli oggetti), è ancora giacente presso la famiglia Aiello (eredi, miei nipoti, residenti a Lissone: Gustavo, Parigino e Armando) figli, dei compianti Raffaele e Fifina Aiello (miei cugini).
In attesa di un riscontro
costruttivo
formulo i miei più cordiali saluti
Angelo Riviello
p.s. una richiesta simile, sia come Angelo Riviello, che come Associazione Utopia (della quale è il direttore artistico), con una precisa proposta progettuale, fu fatta alla precedente Amministrazione, del sindaco Biagio Luongo, nel 2009, senza venire a capo di nulla, che poi pubblicheremo, unitamente ad una lettera di risposta, dal tono autoritario e minaccioso, assurda e fuori luogo, diretta al prof. Riviello, da parte della presidente (socio non fondatore, ma presidente da ben 22 anni) dell'associazione Giordano Bruno. fraintendendo (volutamente?), i contenuti e la proposta avanzata, il quale (Riviello) a sua volta, ignorando la legittimità della missiva, non ritenendola di nessun valore "legale", scrive direttamente al Sindaco del Comune di Campagna.
Oggetti, in buona parte della famiglia Riviello Umberto e Moscato Vincenzina - Lo stato attuale - anno 2013-2014 |
Oggetti, in buona parte della famiglia Riviello Umberto e Moscato Vincenzina - Lo stato attuale - anno 2013-2014 |
Oggetti, in buona parte della famiglia Riviello Umberto e Moscato Vincenzina -
esposti nel "Luogo della Memoria", e altri portati dai ragazzi di San Bartolomeo,
oggi padri di famiglia (Cosimo e Carlo Perna, Massimo Scotese,
Danilo Granito, e altri)
Alcuni oggetti esposti di proprietà della famiglia Riviello -
esposti nel "Luogo della Memoria"
Alcuni oggetti esposti portati dai ragazzi di San Bartolomeo,
oggi padri di famiglia (Cosimo e Carlo Perna, Massimo Scotese,
Danilo Granito, e altri) (tra gli anni 88 - 89 e 90)- Luogo della Memoria
Cassa di munizioni, donata dalla famiglia del colonnello Barrella - esposta nel Luogo della Memoria |
Allestimento al Museo dal 1988 al 1994, con oggetti portati dai ragazzi di San Bartolomeo,
oggi padri di famiglia (Cosimo e Carlo Perna, Massimo Scotese,
Danilo Granito, e altri)
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Una pagina del catalogo - Le Porte dell'Arte, 1997 Incontri Internazionali d'Arte Contemporanea - Promossa dal Comune di Campagna - Stampa Grafica Ebolitana |
Allestimento-Esposizione al Museo, dal 1988 al 1994, in gran parte con oggetti della famiglia Riviello Umberto e Moscato Vincenzina (e di altri cittadini ancora senza nome) |
Allestimento-Esposizione al Museo, dal 1988 al 1994, in gran parte con oggetti della famiglia Riviello Umberto e Moscato Vincenzina |
Allestimento-Esposizione al Museo, dal 1988 al 1994,in gran parte con oggetti della famiglia Rivielo Umberto e Moscato Vincenzina (e di altri cittadini ancora senza nome) |
Foto di Marianne Piffareti del comitato Wohlen di Zurigo, in visita al Museo nascente, 1989-90 - il sottoscritto con Miki il suo amico "trovatello" |
Foto di Marianne Piffareti del comitato Wohlen di Zurigo in visita al Museo nascente, 1989-90 - |
Foto di Marianne Piffareti del comitato Wohlen di Zurigo in visita al Museo nascente, 1989-90 - |
Uno dei due rasoi elettrici "Remington", anni 50 e 60 (scomparsi), di Riviello Umberto acquistati a Monaco di Baviera, durante il suo soggiorno da "emigrante" |
Uno dei due rasoi elettrici "Remington", anni 50 e 60 (scomparsii) di Riviello Umberto acquistati a Monaco di Baviera, durante il suo soggiorno da "emigrante" |
Angelo Riviello - Installazione 1) - "De' Segni De' Tempi", 1985
dal Catalogo 'A Chiena, 1985-87 con poggiamano in legno (casa paterna),
e con reperti di tela ad olio della Concezione - (in donazione al Museo)
e con reperti di tela ad olio della Concezione - (in donazione al Museo)
Angelo Riviello - Installazione 2 - scultorea - "Eternamente esca a gli voraci fuochi", 1986-87 (in prestito al Museo) |
Angelo Riviello - Installazione 2- scultorea - "Eternamente esca a gli voraci fuochi", 1986-87 (in prestito al Museo) |
Angelo Riviello -"Eternamente esca a gli voraci fuochi", 1986-87 -
Foto scattata da Marianne Piffareti del comitato Wohlen di Zurigo,
in visita al Museo nascente, 1989-90 (opera in prestito al Museo)
Il comitato Wohlen in visita al Museo, accolti dal responsabile artistico Angelo Riviello (facendo loro da guida), 1989-90 |
N.B. A seguito di questa lettera, inviata al Sindaco del Comune di Campagna, si dovrebbe avere un incontro, coordinato dal Direttore del Luogo della Memoria, prima del Natale 2015, tra il Sindaco, l'Associazione Utopia, l'Associazione Giordano Bruno, e il Forum dei Giovani. Una riunione, per decidere le sorti di tutto il patrimonio oggettuale raccolto (soprattutto) da Angelo Riviello (in gran parte di proprietà della sua famiglia, ai fini di una donazione ufficiale (mai avvenuta), unitamente al numero restante di altri oggetti, donati dai cittadini (consegnati allo stesso Riviello, incaricato responsabile del Comune di Campagna, tra gli anni 88-89 e 89-90). In tale incontro, si dovrà decidere (aspetto importante e basilare), come ri-destinare una parte dell'ultimo piano del "Museo-Luogo della Memoria" (ala settecentesca, da un lato, e dall'altro spazi ampi con sottotetto ex novo e lucifere, già sede del Forum dei giovani). Siamo curiosi...
LA NOSTRA STORIA - LA CULTURA CONTADINA - LA PRESENZA DI GIORDANO BRUNO
La proposta dell'Associazione Utopia, parte dal fatto che l'ex Convento di San Bartolomeo, vada riconfermato come "Luogo della Memoria", non solo degli ebrei internati (salvati dai Palatucci), ma come luogo religioso dei Frati Domenicani, che vide il noviziato di Giordano Bruno (1572), un asilo nido negli anni 60 (come documentato da una lapide donata dagli ebrei di Long Island City - U.S.A.), e dal 1985 al 1994, come Casa Museo Laboratorio, con la presenza di artisti di valore internazionale, venuti da ogni parte d'Italia, per dare un contributo alla trasformazione della "Chiena" in Opera d'Arte. Dopo il necessario re-inventario, verificandone lo stato di conservazione attuale, con la Catalogazione stilata dall'Arch. Bignardi (sotto l'Amministrazione Granito), uno dei soci fondatori della G. Bruno, si dovrà passare alla donazione ufficiale di tutti gli oggetti raccolti, dando ad ognuno il nome dei cittadini-donatori, e una degna esposizione.
Infine, ri-proporremo con forza, la nostra memoria, attraverso una cultura contadina che non c'è più, ripartendo dal "Luogo". In sintesi, che sia effettivamente un "Luogo della Memoria", non solo per ricordare gli "ospiti" (gli ebrei strappati alla persecuzione delle leggi razziali), ma anche gli "ospitanti" (i cittadini campagnesi, definiti giusti e uomini di pace, che furono i nostri nonni, i nostri genitori, zii e fratelli maggiori), attraverso i loro mestieri, documentazione fotografica, e altro materiale oggettuale e cartaceo. Un Luogo, da cui ripartire, anche per una sorta di un (Nuovo) "Museo Diffuso - di Etno-Antropologia e d'Arte Contemporanea", tra pubblico e privato, in altri luoghi (tra cui alberghi, hotel, agriturismo, e B&B del territorio) di comprovata qualità e sensibilità, nei confronti di una storia dell'arte, del luogo e della cultura (da rilasciare in prestito mediante una convenzione).
p.s. lPer ulteriori info, consultare e nostre pagine su facebook -
L'Ex Convento del Frati Domenicani di San Bartolomeo - Luogo della Memoria, con 369 membri:
https://www.facebook.com/groups/113479478675663/?fref=ts
Museo di Etno-Antropologia e d'Arte Contemporanea - Museo Diffuso, con 725 "mi piace" (pagina molto frequentata) :
https://www.facebook.com/Museo-Di-Etnoantropologia-E-Darte-Contemporanea-museo-Diffuso-519709844789770/?fref=ts
Altra pagina similare di Museo Diffuso, con 400 membri:
https://www.facebook.com/groups/614707108547641/?fref=ts
La nostra pagina che parla di Arte Contemporanea - Utopia Contemporary Art, con 2.112 membri:
https://www.facebook.com/groups/51742504904/?fref=ts
Infine la pagina della nostra Rassegna dell'Acqua 'A Chiena (Chiena Art Festival), con 750 membri:
https://www.facebook.com/groups/51742504904/?fref=ts.
LA NOSTRA STORIA - LA CULTURA CONTADINA - LA PRESENZA DI GIORDANO BRUNO
La proposta dell'Associazione Utopia, parte dal fatto che l'ex Convento di San Bartolomeo, vada riconfermato come "Luogo della Memoria", non solo degli ebrei internati (salvati dai Palatucci), ma come luogo religioso dei Frati Domenicani, che vide il noviziato di Giordano Bruno (1572), un asilo nido negli anni 60 (come documentato da una lapide donata dagli ebrei di Long Island City - U.S.A.), e dal 1985 al 1994, come Casa Museo Laboratorio, con la presenza di artisti di valore internazionale, venuti da ogni parte d'Italia, per dare un contributo alla trasformazione della "Chiena" in Opera d'Arte. Dopo il necessario re-inventario, verificandone lo stato di conservazione attuale, con la Catalogazione stilata dall'Arch. Bignardi (sotto l'Amministrazione Granito), uno dei soci fondatori della G. Bruno, si dovrà passare alla donazione ufficiale di tutti gli oggetti raccolti, dando ad ognuno il nome dei cittadini-donatori, e una degna esposizione.
Infine, ri-proporremo con forza, la nostra memoria, attraverso una cultura contadina che non c'è più, ripartendo dal "Luogo". In sintesi, che sia effettivamente un "Luogo della Memoria", non solo per ricordare gli "ospiti" (gli ebrei strappati alla persecuzione delle leggi razziali), ma anche gli "ospitanti" (i cittadini campagnesi, definiti giusti e uomini di pace, che furono i nostri nonni, i nostri genitori, zii e fratelli maggiori), attraverso i loro mestieri, documentazione fotografica, e altro materiale oggettuale e cartaceo. Un Luogo, da cui ripartire, anche per una sorta di un (Nuovo) "Museo Diffuso - di Etno-Antropologia e d'Arte Contemporanea", tra pubblico e privato, in altri luoghi (tra cui alberghi, hotel, agriturismo, e B&B del territorio) di comprovata qualità e sensibilità, nei confronti di una storia dell'arte, del luogo e della cultura (da rilasciare in prestito mediante una convenzione).
L'Ex Convento del Frati Domenicani di San Bartolomeo - Luogo della Memoria, con 369 membri:
https://www.facebook.com/groups/113479478675663/?fref=ts
Museo di Etno-Antropologia e d'Arte Contemporanea - Museo Diffuso, con 725 "mi piace" (pagina molto frequentata) :
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Altra pagina similare di Museo Diffuso, con 400 membri:
https://www.facebook.com/groups/614707108547641/?fref=ts
La nostra pagina che parla di Arte Contemporanea - Utopia Contemporary Art, con 2.112 membri:
https://www.facebook.com/groups/51742504904/?fref=ts
Infine la pagina della nostra Rassegna dell'Acqua 'A Chiena (Chiena Art Festival), con 750 membri:
https://www.facebook.com/groups/51742504904/?fref=ts.
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