Un altro grande amico, pare che abbia deciso di lasciarci. Un artista. Un pittore di quelli rari, sensibilissimi e raffinatissimi, amante di musica lirica, e stranamente, molto riservato, che per un artista è un lusso...
Ciao Giancarlo! Ho letto il post pieno d'amore di tua figlia Viviana, arrivato così, all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, dalla tua pagina fb. Ho gli occhi umidi...Non posso crederci che tu te ne sia andato così, senza un ultimo saluto...Non hai mai accennato a nulla in quelle poche volte che ti leggevo, o che inviavi un commento a un mio post. Non era facile, lo so, avendo tu un carattere molto riservato...per come ti avevo conosciuto quella volta a Trevi in Umbria, in occasione di una rassegna d'arte contemporanea al "Trevi Flash Art Museum" (portata poi a Milano, con altre opere, alla Galleria di Bianca Pilat), a cui esponemmo entrambi, in compagnia di altri amici e artisti emergenti.
Ho sempre avuto un ricordo bellissimo di te. Una persona umile, aperta, vera, sincera. Fu subito amicizia, nella stima reciproca, prima attraverso le nostre opere, e poi di persona, con l'impegno di rivedersi ancora, in quel di Milano, e in altre occasioni, avendo alcuni amici in comune dello stesso ambiente...Ma da quel 1996, gli anni sono passati velocemente, assorbiti da una vita sempre più frenetica, difficile e condizionante, il sottoscritto tra Milano, Roma, Napoli, Matera, e la sua città natia in provincia di Salerno, e tutto un territorio da esplorare, e tu (come leggo) tra Venezia, Milano, Ravenna, i tuoi luoghi natii, Padova, e chissà dove...
Ci siamo cercati e rivisti con gioia, su fb. alcuni anni fa, ci siamo letti e scambiato idee e consigli ...e ogni tanto ti affacciavi per farti risentire...Mi mancheranno le tue opinioni, sempre pertinenti, originali, argute, pacate, a volte viste da angolazioni diverse, ma sempre sincere e piene di stima. Una stima sempre ricambiata, per un grande pittore e artista come te, con il quale avrei tanto voluto esporre in una mostra a due, per un progetto consono alla nostra visione e pensiero sull’arte.
Un artista, un amico, che non sentirò più, anche se resterai sempre vivo in me...Chissà, forse questa mostra la faremo in un'altra dimensione, a cura del nostro carissimo Luciano, che da Milano, ci lasciò oltre dieci anni fa...Un caro abbraccio a te e a lui quando lo incontrerai, come al solito, sempre sorridente con quegli occhiali da sembrare due binocoli,...E mi raccomando,pensatemi, perché, sono gli amici come voi che hanno segnato la mia vita, e difficilmente passeranno nell’oblio. Vi penserò sempre.
Giancarlo, spirito ribelle e rivoluzionario, che la terra ti sia lieve...
Angelo Riviello
3 Luglio, 2020
Uno stralcio dalla mostra "Il Corpo della Pittura"
a cura di Donatella Melini
Dal 13.12.1998 al 20.01.1999
C/O CareOff di Via Farini, Milano
Documentazione video con Elizabeth Aro, Domenico Bulfaro, Marta Dell’Angelo, Antonia Fontana, Alina Gavrielatos, Elena Mutinelli, Zita Noè, Giancarlo Varotto
"Quello che desidero avere nel privatissimo della mia stanza non è certo l’acido ritratto di qualche parente. Io voglio un poster di Marcus (il modello svedese per intenderci) con il petto nudo, magari le braghe un po’ calate, giusto un poco. La “carne” non è più provocazione ma qualcosa di leggero, divertente, soprattutto bello. Come l’operazione di Giancarlo Varotto che rimane saldamente ancorato alla buona pittura di tradizione classica. E’ infatti straordinaria la sua perizia tecnica. Ma tanta abilità è strumento per una ricerca integrata nelle tematiche del contemporaneo. La leggerezza ad esempio. Il nudo nei quadri di Varotto è ostentazione di bellezza, tanta bellezza. Ma innocente e fredda come può esserlo in una rivista, non certo intellettualizzata, appesantita..."
Donatella Melini
Uno stralcio dalla mostra "Il Corpo della Pittura"
a cura di Donatella Melini
Dal 13.12.1998 al 20.01.1999
C/O CareOff di Via Farini, Milano
Documentazione video con Elizabeth Aro, Domenico Bulfaro, Marta Dell’Angelo, Antonia Fontana, Alina Gavrielatos, Elena Mutinelli, Zita Noè, Giancarlo Varotto
"Quello che desidero avere nel privatissimo della mia stanza non è certo l’acido ritratto di qualche parente. Io voglio un poster di Marcus (il modello svedese per intenderci) con il petto nudo, magari le braghe un po’ calate, giusto un poco. La “carne” non è più provocazione ma qualcosa di leggero, divertente, soprattutto bello. Come l’operazione di Giancarlo Varotto che rimane saldamente ancorato alla buona pittura di tradizione classica. E’ infatti straordinaria la sua perizia tecnica. Ma tanta abilità è strumento per una ricerca integrata nelle tematiche del contemporaneo. La leggerezza ad esempio. Il nudo nei quadri di Varotto è ostentazione di bellezza, tanta bellezza. Ma innocente e fredda come può esserlo in una rivista, non certo intellettualizzata, appesantita..."
Donatella Melini
MAESTRO MAREGOEA
E LA BERNINA7 ART GALLERY - UNICUIQUE SUUM
E LA BERNINA7 ART GALLERY - UNICUIQUE SUUM
"La principessa azzurra", acrilico su tela 80x100 cm |
Ritratto di Viviana da piccola |
Al Teatro Verdi di Padova - Musica Lirica, la sua passione |
https://youtu.be/MwxCyfgwU0g
https://www.facebook.com/MaregoeaArtediStrada/videos/509592719580100/
https://www.careof.org/progetti/1998/il-corpo-della-pittura
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https://www.careof.org/progetti/1998/il-corpo-della-pittura
La lettera struggente di sua figlia Viviana:
Mi dicevi che non volevi cure , perché eri fedele alla grande madre , la Natura, per altri Dio, che si prende cura di te , che si prende cura di ogni individuo , che ha il senso materno e che crea come distrugge, ma anche guarisce . Eri tanto fedele, hai risposto nella grande madre tutta la tua luminosa fede e tutta la tua volontà , convinto e ferreo nelle tue convinzioni tanto da litigare con tutti e con me ...a maledirci reciprocamente a volte , perché io invece ti volevo affidare alla scienza , e più volte magari , ti ho mancato di rispetto . E tu avevi una filosofia che nessuno poteva scalfire né piegare , io rimanevo ogni volta senza parole , era disarmante e mi toglieva ogni volontà . Provavo solo tanta rabbia nella mia impotenza perché mi dicevo “ non posso fare nulla, vince lui ogni volta , ha ragione lui “. Mi sono sentita anche euforica delle volte convincendomi della tua consapevolezza , perché nella malattia ci entravi dentro con tutta la tua anima, parlavi a lei come un bambino si rivolge alla madre quando piange disperato , per avere la sua protezione. Ma le parlavi anche come un padre che cerca di comprenderla a fondo e perdonarla e capirla. E le portavi sempre tanto rispetto perché se era arrivata c’era un perché , mi dicevi. E che la grande madre ti avrebbe aiutato. E invece hai lottato sempre con le tue forze . La Natura, unico essere spirituale a cui credevi . E ogni volta che si aggiungeva un dolore dicevi “ non è ancora finita, stiamo arrivando al culmine e poi le cose inizieranno ad andare meglio “.
Abbiamo atteso insieme quel culmine, io nella mia disperazione e folle speranza, e ti davo la mia energia ... tu nella fede estrema e indistruttibile , che nemmeno negli ultimi giorni andava spegnendosi , anche quando sei arrivato a dire “ ho perso la battaglia “.
Ma non lo hai detto a me , perché non volevi che mi arrendessi forse . O non volevi farti vedere perdente , orgoglioso e testardo com’eri...Perché lo sapevi fin dall’inizio che potevi anche perdere, e me lo ripetevi sempre quando io ti urlavo contro perché non volevo accettare il fatto, come quando non si accetta un caro che parte per la guerra . Ma tu non hai perso perché la Natura , la grande madre ti ha fatto passare tutte le prove , e tu sei stato un guerriero fortissimo, sei rimasto saldo e lucido nel tuo ideale fino all’ultimo e nemmeno sotto tutte quelle torture ti sei fatto corrompere. E la Madre non te le ha risparmiate, sembrava non bastasse mai e me lo ricorderò in eterno . Ma non ti sei fatto mai corrompere e canticchiavi anche le tue opere liriche . E mi raccontavi le trame , appassionato di poemi cavallereschi e di tragedie . La tua vita , la nostra vita è proprio stata un’opera lirica sai , tipo il Rigoletto di Verdi , che non so nemmeno quante volte abbiamo ascoltato . Ti rispecchiavi tanto con me in quell’opera, come quel padre viveva la figlia. Com’era il nostro rapporto .
Domani con te porterai via una parte anche di tua figlia , che ti ho seguito in questa lotta , che mi sono affidata come te alla volontà della madre . Ma la madre è stata egoista e non mi sento di ringraziarla . Tu di sicuro la ringrazierai perché ora non soffri e ti sei liberato , ma a me hanno strappato un pezzo di anima e un pezzo di cuore e un pezzo di ogni mio organo. Poteva anche essere un po’ più generosa , questa mamma, che genera tali bellezze nel mondo ma in un attimo te le porte via , come un alito di vento, una piuma che vola all’improvviso , così come te ne sei andato tu. Come una piuma...