Foto di Antonio Buonavoglia, 1970 |
Fotogramma dal primo film "Quando l'immagine non ti è chiara", con montaggio diretto in macchina, realizzato in 8 mm. Campagna, 1975 |
Con Arlette Bollag (fotografa) -Zurigo, 1971 |
Con Elna e Kirsten - Gaeta-Roma, 1972 |
Galleria d'arte "Taide Spazio Per", durante la personale "Affetti", Salerno,1978 |
Al Museo di Etno-Antropologia e d'Arte Contemporanea di San Bartolomeo, in qualità di coordinatore artistico responsabile, Campagna 1988-89 . Foto di Marianne Piffereti (Comitato Wholen Svizzera) |
Davanti al computer |
Self-Portraits, 1977 - Fotocolor con Yashica 6x6 |
Self-Portrait, 1977- Fotocolor con Yashica 6x6 |
Mostra alla Taide, 1978 - Sullo sfondo appoggiato alla parete, Carmine Limatola (in arte Ableo) |
"L'Aereo", Dalla serie Affetti 2 - 1977, part. - Installazione fotografica e oggettuale (part.1) - n. 7 fotocolor più aereo di carta, 18x24 cm. |
Natura Morta, a cura di Sergio Vecchio (Liceo Artistico "Sabatini-Menna"), 1978 |
La Salerno degli anni 70 - Achille Bonito Oliva, Angelo Trimarco e Filiberto Menna |
La Salerno degli anni 70-Ugo Marano, Filberto Menna, Edoardo Sanguineti e Tomaso Binga a Vietri sul Mare |
Angelo Riviello
Angelo Riviello (Campagna-Salerno, 08 gennaio 1947) è un artista, fotografo, pittore, scultore, scenografo e film-maker italiano (regista). Nel 2008, è stato tra i finalisti del Premio Terna 01 (sezione “Megawatt”), con mostre a Roma e a New York.
Dopo aver frequentato l'Istituto Statale d'Arte di Salerno, dipingendo
istintivamente alla maniera espressionista, frequenta l'Accademia di Belle Arti
di Roma, dove ha studiato Scenografia con Toti Scialoja e Carlo Battaglia
(assistente), avvicinandosi ad uno studio cromatico del colore, per
una pittura astratto-geometrica minimale, senza mai abbandonare la macchina fotografica, un'altra delle sue passioni adolescenziali.
A Roma, oltre a Scialoja e Battaglia, conosce e frequenta artisti come Sergio
Lombardo, Gino De Dominicis, Tullio Catalano, Nicola Sansò, Gianni Papi, Samuel
Montealegre, e altri, assimilando dai primi due (docenti in accademia), lezioni di
pittura, di letteratura, e di teatro sperimentale delle varie avanguardie storiche del 900, e dagli altri, i loro concetti atipici e inusuali, di un’arte del presente, comportamentale (anche se dagli stessi, rifiutati come “etichette”), nell’uso
dei diversi mezzi tecnici, che rimetteva in discussione ogni luogo comune
vigente, inerente all'Arte Visiva.
La sua ricerca, una volta trasferitosi a Milano (dove conosce e
frequenta artisti molto diversi tra loro, come Antonio Trotta, Hidetoshi
Nagasawa, Luciano Fabro, Roberto Comini, Antonio Faggiano, Pino Spagnulo, Antonio Paradiso, Diego Esposito,
Giovanni Rubino, Fernando De Filippi, Pino Deodato, Franco Tripodi, il teorico e film-maker del Cinema Indipendente di Milano Raffaele Perrotta, e altri), si
incentra sulla "Memoria & Identità", utilizzando ogni mezzo
tecnico espressivo, teso a superare la freddezza di una certa arte concettuale,
iniziando nella modulazione e ri-modulazione di una fotografia documentaria, e
con film in 8 mm. e super 8 riprendendo una realtà antropologica (con ironia, senza mai prendersi troppo sul serio, e forse con affetto), posta ai
margini, in fase di estinzione (con esperienze anche in 16 mm. ponendosi nella
ricerca, tra un Cinema Indipendente e un Cinema d'Artista, in autonomia), per
proseguire poi negli anni, in una sorta di "work in progress",
realizzando installazioni scultoree, con progetti di pittura, esperienze di
video arte, e interventi pubblici in una realtà urbana della sua città natale,
colpita, tra le altre realtà territoriali, dal tragico terremoto del 1980 in
Irpinia, soprattutto, nel recupero di un'antica tradizione andata in disuso e
dimenticata, chiamata ‘A Chiena, recuperandola, salvaguardandola, per rimodularla
e trasformarla, da evento di nettezza urbana (un modo geniale per pulire il Corso principale della città, con la deviazione delle acque del fiume Tenza) ad "Opera d'Arte" e
spettacolo a più mani (andato in disuso negli anni 70), nella condivisione con gli amici e compagni di strada, tra il 1982 e il 1985. Un progetto, condiviso con contributi determinanti, da Gelsomino D'Ambrosio (graphic designer) e da Vito Maggio (scrittore sperimentale), unitamente a un gruppo di intellettuali e musicisti locali, e soprattutto con altri giovani
artisti, invitati per tale idea progettuale, scaturita in un evento nazionale, e
in seguito con una risonanza internazionale. Artisti dissidenti, non nei
confronti della Transavanguardia, ma della metodologia utilizzata per ottenere facili consensi. Infatti, non pochi furono gli artisti "bruciati" che si aggregarono, soprattutto a tale movimento. Il "Progetto Chiena" fu una rivoluzione, nata dal basso, con la consulenza dell'Università di Salerno e di Italia Nostra, senza "Tradire la Tradizione", uno degli
atti estetici e comportamentali, più significativi di quegli anni 80 in Italia.
Conscio di certe esperienze, ha chiuso, insieme ad altri, gli anni 70,
con un piccolo spaccato, prima a Milano,
con esposizioni, tra il Palazzo della Permanente, la Galleria "del
Milione" (1976) e la "Casa/Galleria" di Via Pontaccio di Luciano
Inga Pin (1975 -78), dove, tra gli altri, conobbe Mimmo Paladino, ma anche Enzo Esposito, Giuseppe Maraniello, Luigi Mainolfi, e altri. Poi, prima
che si voltasse pagina, per un ritorno all'ordine (che già bussava alle porte),
per non disperdere un lavoro in atto che andava solo sviluppato come “work in
progress”, fece ritorno a Salerno, dove espone alla Galleria "Taide Spazio
Per", di Pietro Lista e Cristina Di Geronimo (1978 e 1981, frequentata da artisti come Ugo Marano, Carmine Limatola (Ableo), Nino Tommaso Durante, Sergio Vecchio, Franco Longo, Mario Carotenuto, etc. e fotografi come Pino Musi, Ugo Di Pace, Pino Grimaldi, Gelsomino D'Ambrosio (graphic designer), etc. da personalità come Filberto Menna, Rino Mele, Enrico
Crispolti, Angelo Trimarco, Paola Fimiani, Antonio d'Avossa, e altri esponenti del mondo culturale, unversitario e di quella “Scuola di Critica
d'Arte di Salerno”). Nel 1979, partecipa alla Rassegna sulla "Nuova
Creatività nel Mezzogiorno" (1979), a cura di Michele Bonuomo, segnalato
da Antonio d'Avossa e invitato da Lucio Amelio, passando dalla “finzione
scenica” della performance, dura, estrema dell’arte e dell’essere uomo e
artista (differenziandosi nel contesto della Body Art di quegli anni), con
similitudini parallele e richiami al "Living Theatre", al
"Teatro Laboratorio di Grotowski" e ad "Eugenio Barba & Odin
Teatret", che a loro volta affondavano le proprie radici nel "Teatro
della Crudeltà" di Artaud, ad una realtà contadina, scarna, grezza,
rurale, dura, nuda e cruda, per una visione "pasoliniana", di un
mondo antropologico posto ai margini della nuova società incombente, lontano
dai palcoscenici metropolitani, che affondava le proprie radici nei secoli. Nel
1981, dopo la sua seconda personale dal titolo “Due o Tre Angoli di Casa”, alla
Galleria “Taide”, conobbe durante un suo spettacolo teatrale, Mario Martone, ai
tempi regista e teorico del gruppo “Falso Movimento”.
E' l'Arte ciò che gli interessa. La sua
filosofia è rappresentata dal dubbio. Non pone mai certezze, ma interrogativi. Nelle sue opere, sono le idee e i
contenuti che contano, dove il mezzo tecnico è solo una scelta consequenziale soggettiva, caratterizzati nel recupero di una propria radice,
autobiografica, intimistica, storica, culturale e antropologica (pre e post
sismica del 23 novembre 1980, che colpì il Sud, parte della Lucania e della Campania, la
sua Città, in provincia di Salerno, provocando un trauma, lasciando un segno
indelebile: terremoto dimenticato (dalle cui macerie nacque un Museo, nell’ex
Convento di Giordano Bruno, una Casa Museo Laboratorio (Museo dell’Acqua-Museo
della Memoria) di Etno-Antropologia e d’Arte Contemporanea e il recupero estivo
dell’Evento Etnico - Ecologico della “Chiena” del Fiume Tenza, le cui acque
vengono deviate lungo le strade del centro storico della città, restituendo
l'aspetto tradizionale alla comunità e al tempo stesso facendolo rinascere
altro, trasformato in opera d'arte e gettando le basi ad un'idea progettuale ai
fini di un continuum culturale: Rassegna Internazionale dell’Acqua-Premio
“Giordano Bruno”-Intervallo- Le Porte dell’Arte-Le Porte dell’Acqua). L’Arte
Contemporanea nei Luoghi storici, pubblici, Luoghi della Memoria, interni ed
esterni della città, andando incontro al pubblico e coinvolgendolo nelle
operazioni. Il Vecchio (Etno-Antropologia e i Beni Culturali)
e il Nuovo (l’Arte Contemporanea). La tradizione e
l'avanguardia a braccetto, dal 1982.
Indice
1 Biografia
1.1 Infanzia e prima
giovinezza
1.2 L'Accademia di Belle Arti
- Gli amici di Piazza Ferro di Cavallo/Piazza Navona e di Brera
1.3 Gli anni Settanta,
Ottanta, Novanta e Duemila
2 Filmografia/Cinema
d'artista
2.2 Attore non protagonista
2.3 Altro
3 Mostre personali
4 Mostre collettive
5 Angelo Riviello
acquisizioni e donazioni pubbliche e private
6 Note
7 Bibliografia
8 Collegamenti esterni
Biografia
Infanzia e prima giovinezza
Angelo Riviello nasce a Campagna, in provincia di Salerno, dove il padre
svolge l'attività di bettoliere, ma anche di falegname e musicante nella banda
musicale della città. Un'attività avuta in eredità dal nonno paterno, che
faceva anche il calzolaio e suonava il clarinetto nella banda musicale. Sua madre invece porta avanti un negozio di generi
alimentari, alternandosi con un suo lavoro da contadina nei campi coltivati ad
uliveto nella terra ereditata dai suoi genitori, nonni materni di Riviello.
Alle scuole elementari, spinto dal primo dei suoi fratelli (non solo a leggere molto), e che si dilettava a
disegnare e a dipingere paesaggi, e per il suo carattere creativo e irrequieto,
lo portano quasi sempre a disegnare in classe, e di conseguenza a distrarsi
dalle lezioni, tanto da perdere un anno, ripetendo la terza elementare. Lo
stesso fu alle scuole medie. Pensava solo e sempre a disegnare, su qualsiasi
supporto, e soprattutto sui quaderni di italiano, alternandoli con i compiti
assegnati (i famosi temi e riassunti), e di aritmetica, sovrapponendo i disegni
alle tabelline. La sua fonte di ispirazione, erano i film western
hollywoodiani, che vedeva nei due cinema della sua città (il Comunale e il
Seminario), i fumetti di Tex Wiler, Bleck Macigno e Capitan Miki, ma anche il
calcio lo entusiasmava, con disegni inventati di sana pianta, in partite
immaginarie, scoprendo una vena molto ironica e divertente, inaspettata per la
sua età. A nove anni infine, furono numerosi anche i ritratti a matita, di
personaggi famosi, del mondo della politica internazionale, del mondo cattolico
e dello spettacolo. In questi anni adolescenziali, sono famose le gare senza
vinti e né vincitori, che si tenevano sotto casa sua, in Largo Giulio Cesare
Capaccio, con un suo caro amico d’infanzia e di adolescenza (Gelsomino D’Ambrosio), che come lui
coltivava la passione per il disegno. Una piazza, quella dedicata all’illustre
personaggio campagnese, che come per incanto si trasformava in una grande
lavagna grigia (come lo stesso D’Ambrosio ebbe a definirla, in uno dei suoi scritti),
pronta ad accogliere i disegni a gessetto nel grande gioco dei due
“amici-concorrenti”, davanti ad una platea di altri amici e compagni
d’infanzia, che tifavano, ora per l’uno, ed ora per l’altro. La passione per il disegno, la condivise anche con un altro amico d'infanzia (Pasquale Ruggia), che nelle lunghe serate invernali gli teneva compagnia disegnando, nella bettola dei suoi genitori, dove suo padre era uno dei clienti abituali. Pasquale però, a differenza di Angelo e di Gelsomino, scelse altre strade, dettate da una condizione familiare molto umile, infatti all'età di 16 anni, dopo aver perso molto giovane sua madre, emigrò prima a Roma e poi a Varese, dove trovò occupazione in una fabbrica (la fonderia di Orago).
Sempre in età adolescenziale (tra i 12 e i 16 anni), Riviello, scoprì anche la
fotografia, grazie ad un suo zio emigrante in Florida negli Stati Uniti
(zio Nicola, fratello della sua nonna paterna Mariuccia Gibboni), che gli regalò una piccola macchina
fotografica (di nome "Satellite"), formato 4x4, costruita interamente in plastica.
Il suo primo dipinto, di piccole dimensioni, fu la classica "Natura
Morta", ad olio su masonite, guardando Giorgio Morandi, in compagnia di un
altro amico d’infanzia, Tonino Gibboni, figlio di un imbianchino amico del padre. All'età di 19
anni, dipinse il suo primo grande dipinto ad olio attraverso colori forti ed
espressivi, con l'uso diretto dei tubetti scaricati sulla ruvida tela di un
sacco “squartato” (iuta, che aveva contenuto grano), dove già si notava, nel
contenuto (la Processione del Venerdì Santo), una sua ricerca sulla memoria, partecipando in seguito, ad un
concorso nazionale di "arte giovane", dove vinse il primo premio. La
sua prima personale fu alla Galleria "Taide Spazio Per" di Salerno
nel 1978, dal titolo "Affetti".
Con Gelsomino D'Ambrosio - 1964-Foto di Pompeo Ganelli, trasformata nel 1975, con il "fronte-retro", in opera d'arte |
L'Accademia di Belle Arti - Gli amici di Piazza Ferro di Cavallo-Piazza Navona-Positano e Brera
Tra la fine del 1968 e inizi degli anni 69/70 (dopo essere stato ospite dal fratello maggiore nel quartiere di Montesacro, ex vice brigadiere dei Carabinieri in congedo, dal quale, malgrado l'affetto fraterno, scappò via dopo soli tre mesi, per visioni opposte della vita, ma anche perché condizionato dalle esigenze della moglie), il giovanissimo Angelo Riviello
conosce, tra l'Accademia di Belle Arti,
Piazza Ferro di Cavallo e Piazza Navona, come allievo, Toti Scialoja
(suo docente di Scenografia), Carlo Battaglia (assistente di Scialoja), e come
giovani artisti, Sergio Lombardo, Gino De Dominicis, Tullio Catalano, Samuel Montealegre, Gianni Papi, Francesco Delli Santi, i compagni e amici di accademia, Nicola
Sansò, Rocco Barone, Eros Ciaramelletti, Elio Formosa, Alfonso Filieri, e altri di un mondo culturale “underground romano”,
come il pittore Franco Cava, il chimico ricercatore Achille Marconi (amico degli artisti), Giulio Servili (un altro chimico ricercatore, amico degli intellettuali), il poeta Dario Bellezza, il fotografo Raul Calabrò, l'attore e regista di teatro Vasilicò, il regista di cinema sperimentale Alberto
Grifi, gli attori Massimo Sarchielli, Lou Castel e Bruno Corazzari, arricchendosi, nella
conoscenza e nel confronto, di nuove tesi sull'arte che restarono basilari, nell'arco
di tutti gli anni 70, fino ad oggi. Per mantenersi agli studi, frequentava Piazza Navona, dove nel periodo estivo, da Pasqua in poi, con l'arrivo dei turisti, c'era la possibilità di vendere i propri disegni, insieme ai suoi amici di accademia, e poi con Gelsomino D'Ambrosio, suo amico d'infanzia che per un periodo fu suo ospite, soggiornando nella capitale, prima di rientrare poi a Salerno e fondare con Pino Grimaldi lo "Studio Segno" (ai tempi all'avanguardia, di visual design e arredamento). Nel periodo invernale, invece, era duro mantenersi senza nessun aiuto. Una volta restò quasi a digiuno per quindici giorni di seguito, senza nemmeno avere la possibilità di andare alla mensa universitaria, o da "Mario's", ristorante in Trastevere, il più economico di quella Roma del centro storico, frequentato da artisti e studenti. Un suo amico e compagno di classe (Eros Ciaramelletti di Rieti), gli offrì un giorno a pranzo, un piatto di spaghetti, per il resto qualche michetta con la mortadella, beveva acqua alle numerose fontane di Roma, e "rubava" arance al piccolo bar frequentato dagli allievi dell'Accademia, in attesa che arrivasse il periodo estivo. Non telefonò nemmeno al fratello, per dignità, dal quale, appunto andò via di corsa, malgrado gli doveva una parte dei proventi che gli spettavano come quota (equivalenti a due anni di sussidio da fuori sede) di un terreno venduto da sua madre, per mantenerlo agli studi. Proventi che non ebbe mai più, da questo fratello, grazie ad un comportamento a dir poco "furbesco" nel trattenersi arbitrariamente tale quota che non gli spettava. Intanto al Bar del Domiziano (periodo estivo), aveva
conosciuto casualmente Arlette Bollag (scoprendo, dopo, di essere figlia di Max
Bollag della famosa Galleria omonima di Zurigo), con la quale ebbe una
relazione intensa, bella, sincera, autentica, iniziando insieme nel 1971, anche un
percorso fotografico “narrativo-comportamentale”. Ma suo padre (Max), non vide
di buon occhio tale relazione, e tutto finì con il passare del tempo. Restano
solo alcuni lavori realizzati, con il mezzo fotografico. Tra le sue
turbolenze sentimentali, tra Via di Ripetta e Piazza Navona, conosce poi, Elna
Bering, un'intellettuale danese, impegnata politicamente nel sociale, dalla
quale ottiene nuovi stimoli culturali. A Piazza Esedra invece, tramite Gelsomino D'Ambrosio, ebbe il piacere di conoscere Rino Mele (che poi rivide a Salerno durante la sua prima personale alla Taide).
Una volta terminati gli studi in
Accademia, dopo una breve pausa di riflessione a Positano (1971/72 - 1972/73),
dove riprende a giocare a scacchi partecipando a due tornei organizzati nel Bar Internazionale dell'amico Domenico Collina (detto Mimì), finendo sempre tra i primi tre, conosce intellettuali come Alan Frenkiel, Fabrizio Elefante, Franca Ponti,
Giulio Gargiulo, Raffaele Cascone, il giovane Paul Getty Junior (che si dilettava con la pittura), musicisti come
Shawn Phillips (che aveva casa a Positano) e Luciano Cilio (che faceva la spola, tra Napoli e Positano), pittori, tra i quali il romano Angelo Moricone, Giuseppe Di Lieto (del luogo), Ibrahim Kodra, Vera De Veroli (napoletana di adozione milanese), Cesare
Peverelli, il giovane Guido Daniele, e molti altri, tra italiani e stranieri
(amici e compagni di strada gli ultimi due di Lucio Fontana, di Piero Manzoni, Enrico Castellani, di Giò e Arnaldo Pomodoro, Crippa, etc.), e dopo un breve
soggiorno, prima a Zurigo (invitato da Arlette), e poi a Copenaghen (ospite di
amici artisti, dove rivide Elna), nel 1974, dopo la morte del padre, e sempre combattuto tra le solite difficoltà economiche e la grande voglia di esprimersi senza compromessi, si
trasferisce a Milano, dove vive in pieno la situazione milanese, tra la Galleria di Porta Ticinese di Giovanni Rubino, in quell'inizio del Corso di Porta Ticinese (Carrobbio), con i suoi murales ed esposizioni di un'arte politica e antagonista, passando per lo Studio Marconi con personali di maestri storicizzati, alla Galleria d'avanguardia "il Diaframma" di Luciano Inga-Pin, il più talentuoso dei talent- scout d'Italia, e forse d'Europa, ubicata in Via Pontaccio, nel quartiere di Brera, dove conosce Antonio Trotta,
Hidetoshi Nagasawa, Antonio Paradiso, Roberto Comini, Fabrizio Plessi, Pino Spagnulo, Mario Nigro, Giovanni
Rubino, Fernando De Filippi, Pino Deodato, Cosimo Di Leo Ricatto, Franco
Tripodi, Rosanna Veronesi, Giovanna Dal Magro, Gretel Fehr, Antonio Sormani, Antonio
Miano, e altri, con i quali instaura un rapporto di amicizia consistente,
maturando sempre più una sua visione dell’arte. Il punto di incontro, in quella
seconda metà degli anni 70, dopo il Bar Giamaica degli anni 50 e 60, è da
Oreste, in Piazza Mirabello, frequentato tra gli altri, anche da Umberto Eco,
da Dario Fo e altri esponenti della cultura milanese e nazionale, come Raffaele
Perrotta del Cinema Indipendente, dove tra una partita e l'altra, a carte e a
boccette, si discuteva di cultura e di arte contemporanea, ma anche di
politica, di donne e di buona cucina.
Insieme ai suoi amici suindicati, espone
prima al “Laboratorio di Via Marroncelli” (ex sede di “Re Nudo”), poi al “Palazzo
della Permanente”, e infine alla “Galleria del Milione”, lasciando un piccolo segno
nell’ambito della giovane ricerca. La sua prima personale, a seguito di un improvviso cambiamento di linea da Inga-Pin, dove era stata quasi programmata, in una situazione generale e confusa (di un ritorno della pittura tout court), scelse di tenerla alla “Galleria
Taide Spazio Per” di Salerno nel 1978, fortemente voluta dal suo conterraneo e amico
d’infanzia Gelsomino D’Ambrosio (graphic designer), molto stimato in quella
Salerno degli anni 70 e 80, fino alle soglie inoltrate dell'anno 2000, prima di salutarci. La seconda, sempre alla “Taide Spazio Per”, la
tiene nel 1981, a cura di Rino Mele. Mostre visitate e apprezzate, da
Filiberto Menna, Angelo Trimarco, Edoardo Bruno, Enrico Crispolti, Antonio
d’Avossa, Ugo Marano, Pietro Lista, Carmine Limatola (Ableo), Paolo Apolito, e lo stesso D’Ambrosio, e altri illustri
intellettuali e artisti, in quel contesto salernitano di innovazione, che aveva
avuto l’input nel 1968, con la comsacraione dell’Arte Povera di Germano Celant, agli
“Antichi Arsenali” di Amalfi, voluta da Marcello e Lia Rumma.
Pino Bruno, Francesco Delli Santi e Nicola Sansò - Roma - Inizio anni 70 (1970-71) |
Galleria Gargiulo (lo Spazio espositivo estivo della Pop Art Romana e della Nuova Figurazione), durante una collettiva-Positano 1972/73 - Il sottoscritto in compagnia di Aase Hansen (di spalle), pittrice danese di Copenaghen |
Galleria Gargiulo, con Martina (Corgnati?) - Positano, 1972/73 |
Angelo Riviello con Antonio Trotta - Milano - 1975/76 |
Da sinistra, Giannetto Bravi, Pierre Restany e Giovanni Rubino- In secondo piano, Antonio Trotta e Rosanna Veronesi-Milano-Anni 70 |
Gli anni settanta
1974-1978-79
Al suo rientro, da Roma, Zurigo, Copenaghen, e nei suoi andirivieni tra
Milano e Salerno, dopo aver partecipato a mostre collettive tra Roma e Milano,
e dopo la sua prima personale alla Galleria Taide di Salerno, dal titolo
"Affetti", nel 1978, partecipa alla mostra-laboratorio "Natura
Morta", a cura di Sergio Vecchio, con Riccardo Dalisi, Enrico Bugli, e
altri, tra artisti, teorici dell’arte e intellettuali come Angelo Trimarco e
Fulvio Irace. In quello stesso anno, inizia a dipingere al progetto "La Città
Invisibile" (la sua città natìa, nascosta) “città vissute” (luoghi della memoria, iniziando dalla città della sua nascita, e dove Riviello ha soggiornato, per brevi o lunghi periodi, per motivi di studio, di lavoro o di viaggio, sia in Italia che all'estero). Nel 1979 viene invitato
da Lucio Amelio alla Rassegna sulla Nuova Creatività nel Mezzogiorno, al Goethe
Institute di Napoli, a cura di Michele Bonuomo, su segnalazione di Antonio
d'Avossa. I suoi lavori, in questo periodo, sono fortemente incentrati sulla
"Identità & Memoria", nella modulazione e rimodulazione con il
medium filmico e fotografico-documentario, e direttamente con la fotografia a
colori, in immagini fisse o in sequenza (di cui una serie di autoritratti
contestualizzati), in alcuni momenti accompagnate da disegni a matita e oggetti,
dove anche le cornici in doppio vetro, in legno naturale, iniziano ad apparire
come scelta estetica, per completare l'opera.
Gli anni Ottanta
1980-81 / 1984-1985
Nel 1980, durante una pausa nei suoi soggiorni tra Milano e Campagna, vive in pieno la tremenda scossa di terremoto in Irpinia, con
tutte le conseguenze del caso, lasciando un segno indelebile. Nel 1981,
malgrado tutto, organizza la seconda personale alla Taide di Salerno, dal
titolo godardiano "Due o Tre Angoli di Casa", con installazioni
fotografiche e oggettuali, dove questa volta, tutte le "false" cornici
in doppio vetro, in legno naturale (con oggetti fotografati e oggetti reali), o
color nero satinato, fanno parte integrante del lavoro di ricerca sulla
"memoria", tra significato e significante. Dopo tale mostra ricomincia
il suo andirivieni tra Milano, la Svizzera (Canton Ticino, ospite di amici e
parenti), Salerno e Campagna, soggiornando nella Casa occupata di Corso
Garibaldi 89, accanto alla Casa degli artisti, suoi amici, tra i quali Nagasawa
e Fabro, e dove vennero a trovarlo due artisti di Benevento (ex allievi di Mimmo Paladino), inviati da Enzo Cannaviello (Arcangelo Esposito e Pompeo Bocchini, con i quali si instaurò una simpatica amicizia). Sempre in quegli anni, conobbe tra gli altri, sempre tramite Cannaviello, l'artista romano Felice Levini. Tra il 1982 e il 1985, nella sua città, duramente colpita dal terremoto,
insieme ad altri amici volontari ("amici del museo", confluiti poi nell'associazione Giordano
Bruno, promossa dallo stesso Angelo Riviello, e fondata nel 1988) inizia un
percorso progettuale pubblico, nella proposta di un Museo di Etno-Antropologia
e d'Arte Contemporanea, da istituire nell'ex convento di San Bartolomeo dei
domenicani (abbandonato e fatiscente), dove compì il noviziato Giordano Bruno,
sostituendolo all'idea di "Archivio di Stato", già esistente, tra
l'altro nella vicina Salerno, di cui parlavano gli altri del gruppo promotori, in modo riduttivo e
didattico, e rimettendo in discussione il progetto per un ospizio, da parte
dell’Amministrazione Comunale. Al tempo stesso, il suo lavoro sulla
"Memoria e Identità" (con alle spalle, i suoi studi di scenografia
con Scialoja e Battaglia, e di storia dell'arte con Nello Ponente), guardando
alle esperienze di "Public Art", e alla sua conoscenza di un certo
teatro d’avanguardia, in auge negli anni 70 (come il Living Theatre, il Teatro
Laboratorio di Grotowski, il Teatro di Luca Ronconi, di Memè Perlini e Vasilicò, Magazzini Criminali, i
Kripton, , etc. etc.),lo portano all'idea progettuale di recupero, di
ri-valorizzazione e di spettacolarizzazione della "Chiena" (andata in
disuso e dimenticata, negli anni 70), per restituirla alla comunità, nella
trasformazione da evento di nettezza urbana ad opera d'arte e spettacolo a più
mani, invitando a partecipare tanti altri artisti e gruppi di teatro, con il
preciso scopo di coinvolgere il pubblico
(in modo attivo, e non passivo come semplici spettatori), oggi divenuta il maggior
evento culturale di richiamo nazionale e internazionale, della città di
Campagna-centro storico, anche se ridotta alla sola "secchiata" (gioco di massa) e "passeggiata". Dal 1988 al 1990, ottiene un incarico ufficiale, da
parte del Comune di Campagna di allestire, il Museo della Memoria (Etno-antropologia d'arte contemporanea) con annessa
Biblioteca (una sorta di Casa - Museo Laboratorio site specific, con residence
permanente, come da progetto iniziale), in base alle opere realizzate dagli
artisti nel 1985, sul tema "Acqua e Storia del Luogo", unitamente alla
raccolta di materiale del mondo contadino (innumerevoli oggetti e materiale
cartaceo), con la collaborazione di liberi cittadini, che ancora oggi, malgrado
una recente catalogazione sul patrimonio rimasto, aspettano un atto definitivo di
donazione ufficiale, e di vedere il proprio nome (e quello di altri donatori) su apposite targhe-etichette,
vicino agli oggetti trovati e donati al Comune di Campagna. Nel 1986 e 87,
getta le basi per due nuovi progetti (work in progress) con l'uso di varie tecniche miste, dalla
fotografia alla pittura, dall'installazione scultorea, all'incisione su ardesia
(works in progress) "Le Imprese - Angelo Riviello Moscato & Giulio
Cesare Capaccio", e "Esprite de Geometrie Heretique - Angelo Riviello
Moscato & Filippo Bruno Nolano", per una sorta di
"Traslazione-Sostituzione", da luogo a luogo. Verso la fine degli anni 90 e inizio duemila, nel suo ultimo soggiorno a Milano, pone fine al progetto "Esprite de Geometrie..." e inizia un altro progetto "Sonetti lussuriosi - Angelo Riviello Moscato & Giulio Pippi Romano".
Con il gruppo degli artisti genovesi e napoletani - Progetto "Chiena" 1985 - Foto souvenir - Campagna |
Con Arcangelo Moles - Expo Arte Bari - Inizio anni 80 |
Con Gaetano Nicola Cuccaro e la sua compagna - Expo Arte Bari - Anni 80 |
Al Museo di Etno-Antropologia e d'Arte Contemporanea di San Bartolomeo (Casa-Museo-Laboratorio), in qualità di coordinatore artistico responsabile,Campagna 1988-89/89-'90 . Foto di Marianne Piffereti (Comitato Wholen, Svizzera) |
Al Museo di Etno-Antropologia e d'Arte Contemporanea di
San Bartolomeo, Campagna 1988-89 -Foto di Marianne Piffereti
(Comitato Wholen, Svizzera)
|
Gli anni novanta e inizio duemila
1991-94 / 1996-2003
Nel 1991, a distanza di undici anni dal terremoto, riprende a dipingere "La Città Invisibile", la sua
città, un suo vecchio progetto, per un percorso di "Ritratti Ideali" della città "La Città Invisibile Sparita - Città
Vissute". "Sparita", perché colpita dal tragico sisma per ben due volte, prima dalla tremenda scossa, e poi dalla ruspa selvaggia (luoghi della memoria, iniziando dalla sua città natia, e dalle tante altre che Riviello ha conosciuto con soggiorni, brevi o lunghi, per motivi di studio, di lavoro o semplicemente di viaggio, sia in Italia che all'estero).
Tale progetto, nell'idea di ritrarre "idealmente" i luoghi di città vissute, dal 1995 in avanti, per il carattere del Rivello, apparentemente "chiuso", ma nei fatti, molto aperto e disponibile (anche "ingenuo") nei rapporti di amicizia, fece da spunto ad altri artisti-pittori del territorio, di vecchia e recente conoscenza confidenziale (dal 1994), anche se parlando di pittura (tout court) con stile diverso, chi con la pennellata finta naif, e chi soprattutto con una pennellata espressionista, mista a pennellate veloci da"impressionismo ortodosso nei ritratti di città", cogliendo (purtroppo) solo l'aspetto potenzialmente "commerciabile", da "pittori seriali" quali sono stati (e sono). Comunque si sa, che in amicizia, capita di influenzarsi a vicenda, e sarebbe del tutto normale "prendere spunti". Ma copiare un'idea progettuale, trasformandola in base ad una propria tecnica pittorica, da parte di un pittore che fino ad allora aveva dipinto altre tipologie di soggetti, prevalentemente legati a una propria cultura rurale, onirica e contadina, da ricordare una certa esperienza da "Transavanguardia anni 80", ha significato (per il Riviello) andare oltre il consentito! Per giunta, nel non riconoscere tale dato di fatto, e autoproclamandosi, con arroganza, dei geni. Addirittura, ci fu un pittore che approfittando di una certa amicizia, tentò di falsificare i suoi dipinti, sia nell'idea progettuale che nella pennellata. Fu intimato di smetterla, previa denuncia alle autorità.
Nel 1992, organizza una grande installazione oggettuale, con reperti in pietra, terracotta e ceramica, raccolti negli anni 80, in una sala dell’ex convento dei Frati Domenicani di San Bartolomeo. Al tempo stesso, dopo gli ultimi lavori di recupero, finalmente il Museo inizia ad acquistare una sua fisionomia, nella distribuzione degli spazi (compreso l’uso cucina, caffè e zona notte per gli ospiti durante i laboratori in sito), tra il piano terra, il secondo e l'ultimo piano (ala settecentesca della fabbrica conventuale domenicana). Fino al 1994, diviene sede e punto di riferimento di molti artisti, italiani e stranieri, dopo di che, in detta situazione (sventrando letteralmente l'associazione "Giordano Bruno"), mise piede una politica di parte, che fino ad allora, perplessa e con riserve, ne era rimasta fuori, iniziando così un lungo processo di degrado e di abbandono, con la sparizione “misteriosa” di numerosi oggetti raccolti (e libri d’arte di un certo valore, donati direttamente da maestri-artisti come Arnaldo Pomodoro e altri), che dura fino ad oggi.
Tale progetto, nell'idea di ritrarre "idealmente" i luoghi di città vissute, dal 1995 in avanti, per il carattere del Rivello, apparentemente "chiuso", ma nei fatti, molto aperto e disponibile (anche "ingenuo") nei rapporti di amicizia, fece da spunto ad altri artisti-pittori del territorio, di vecchia e recente conoscenza confidenziale (dal 1994), anche se parlando di pittura (tout court) con stile diverso, chi con la pennellata finta naif, e chi soprattutto con una pennellata espressionista, mista a pennellate veloci da"impressionismo ortodosso nei ritratti di città", cogliendo (purtroppo) solo l'aspetto potenzialmente "commerciabile", da "pittori seriali" quali sono stati (e sono). Comunque si sa, che in amicizia, capita di influenzarsi a vicenda, e sarebbe del tutto normale "prendere spunti". Ma copiare un'idea progettuale, trasformandola in base ad una propria tecnica pittorica, da parte di un pittore che fino ad allora aveva dipinto altre tipologie di soggetti, prevalentemente legati a una propria cultura rurale, onirica e contadina, da ricordare una certa esperienza da "Transavanguardia anni 80", ha significato (per il Riviello) andare oltre il consentito! Per giunta, nel non riconoscere tale dato di fatto, e autoproclamandosi, con arroganza, dei geni. Addirittura, ci fu un pittore che approfittando di una certa amicizia, tentò di falsificare i suoi dipinti, sia nell'idea progettuale che nella pennellata. Fu intimato di smetterla, previa denuncia alle autorità.
Nel 1992, organizza una grande installazione oggettuale, con reperti in pietra, terracotta e ceramica, raccolti negli anni 80, in una sala dell’ex convento dei Frati Domenicani di San Bartolomeo. Al tempo stesso, dopo gli ultimi lavori di recupero, finalmente il Museo inizia ad acquistare una sua fisionomia, nella distribuzione degli spazi (compreso l’uso cucina, caffè e zona notte per gli ospiti durante i laboratori in sito), tra il piano terra, il secondo e l'ultimo piano (ala settecentesca della fabbrica conventuale domenicana). Fino al 1994, diviene sede e punto di riferimento di molti artisti, italiani e stranieri, dopo di che, in detta situazione (sventrando letteralmente l'associazione "Giordano Bruno"), mise piede una politica di parte, che fino ad allora, perplessa e con riserve, ne era rimasta fuori, iniziando così un lungo processo di degrado e di abbandono, con la sparizione “misteriosa” di numerosi oggetti raccolti (e libri d’arte di un certo valore, donati direttamente da maestri-artisti come Arnaldo Pomodoro e altri), che dura fino ad oggi.
Nel 1996, è tra i finalisti al "Premio Trevi Flash Art Museum", dove rivede con molto piacere Luciano Inga-Pin, Giancarlo Politi e Fernando De Filippi, allacciando un'amicizia con Giannetto Bravi, Giancarlo Varotto, Naoya Takahara, Santini Del Prete e altri artisti. Nello stesso anno (mese di febbraio 1996), per motivi di lavoro, rientra a Milano, chiamato ad insegnare al Liceo
Artistico di Brera, dove da subito, riprende i contatti con i suoi vecchi amici
artisti e intellettuali, con i quali non aveva mai interrotto il rapporto, dove
dopo le prime ospitalità, con il suo amico cane Miki (un collie nano-volpino), tra colleghi di scuola, lo studio di Franco Tripodi e la casa di una sua amica fotografa, Michela Rocca Uccellini, trova casa al quartiere Isola, in Via De Castillia, vivendoci e lavorandoci, dal 1998 al 2003, quasi
completando i works in progress, del 1986/87 su "Giulio Cesare
Capaccio" e "Filippo Giordano Bruno", e iniziandone un altro su
"Giulio Romano", che tra il 1518 e il 1520 (secondo il Vasari),
ri-disegnò urbanisticamente la città di Campagna.
Nel 1999, viene invitato a Torino, a partecipare alla mega Rassegna
"Video.it", organizzata da Care/of, sulla Video Arte italiana, a cura
di Mario Gorni. Nell’estate del 2003, rientra nella sua città, dove fino a oggi,
continua a lavorare nei suoi progetti con ogni mezzo tecnico-espressivo, intorno ai temi e
ai personaggi della memoria a lui cari, e alla Città Invisibile-Città Vissute", alternando alla pittura, esperienze di
arte digitale, dalla forte componente politica.
2006-2016
Nel 2006 fonda l'associazione "Utopia Contemporary Art", con
il chiaro intento di recuperare la vecchia e sempre attuale Rassegna dell'Acqua
('A Chiena-Art Festival). Da quello stesso anno (fino al 2012-2015), sono stati
tantissimi gli artisti italiani e stranieri, che hanno aderito, sia nella
presenza fisica, per installazioni e “Azioni Blitz” nell'acqua della Chiena, e
dello stesso fiume Tenza, che al Festival di Video Arte. A nulla sono valsi gli
appelli lanciati, alla comunità, alla politica, alla Pro Loco, e all'Ente
locale, lasciando così tale tentativo, in "standby". Nel 2008, espone
a Marsiglia, con una sua personale alla “Galerie du Tableau” di Bernard Plasse,
una galleria di punta della giovane arte francese ed europea, in collaborazione
con COARCO (Art Contemporain International en France). Nella primavera del 2010, viene
invitato alla Ghost Art Gallery di Le Mans, dove con l’artista performer,
italo-americana, Lulu Lolo, espone lavori multimediali, tra “Acqua – Chiena e
Polvere”, con una performance davanti all'Accademia di Belle Arti, dove aveva insegnato Gina Pane. Nello stesso anno, è tra gli artisti del progetto "Rupextre" (1) di Matera, a cura di Dario Carmentano.
n.b. Un suo piccolo sogno, è di fare in modo da non disperdere tutto un lavoro che copre un arco di tempo di quasi 50 anni, tra la sua città (Campagna, Salerno e Napoli), Roma, Positano e Milano (dove ha vissuto e lavorato intensamente), e farne della sua casa paterna, che fu anche dei nonni, una Fondazione: la Fondazione Riviello/Moscato.
p.s. Peccato che non esiste più la Bettola, che fu prima dei nonni e poi dei suoi genitori, fucina di ricordi, non solo di famiglia, ma anche e soprattutto di una cultura contadina, con segni di una continuità all’insegna dell’arte contemporanea.
Filmografia/Cinema d'artista
n.b. Un suo piccolo sogno, è di fare in modo da non disperdere tutto un lavoro che copre un arco di tempo di quasi 50 anni, tra la sua città (Campagna, Salerno e Napoli), Roma, Positano e Milano (dove ha vissuto e lavorato intensamente), e farne della sua casa paterna, che fu anche dei nonni, una Fondazione: la Fondazione Riviello/Moscato.
p.s. Peccato che non esiste più la Bettola, che fu prima dei nonni e poi dei suoi genitori, fucina di ricordi, non solo di famiglia, ma anche e soprattutto di una cultura contadina, con segni di una continuità all’insegna dell’arte contemporanea.
Roberto Comini e Angela, la sua compagna, con un delegato del Consolato Italiano, alla personale tenuta alla Galerie Du Tableau di Bernard Plasse - Marsiglia 2008 |
Al Trianon con Pino Lauria, Salvatore Vargas, Dario Carmentano, Aldo Colella e Gerardo Fornataro - Napoli 2009 |
Pino (Bianco Valente), Aldo Colella, Dario Carmentano e Arcangelo Moles - Potenza 2009 |
Pisticci -sede di Allelammie -1° Incontro Progetto Rupextre, 2009 |
Progetto Arte in Transito - Potenza 17 luglio 2009 - con Arcangelo Moles, Dario Carmentano e Massimo Lovisco , |
Filmografia/Cinema d'artista
Regia
1975 Trebiano (16 mm, B/N, muto), con la collaborazione alle riprese di
Federico Bruno interne/esterne)
1975 Angelo Riviello Moscato & Rocca Michela Uccellini (8 mm,
colore, muto)
1975/76 Quando l'immagine non ti è chiara (8 mm, colore, muto)
1976 Processioni (super 8, colore, muto)
1977 Il Sciumare (super 8, colore, muto con versione sonora)
1977 Il maiale (super 8, colore, muto)
1977 Seca Seca (super 8, colore, muto)
1977 La Casa - Il Salotto (super 8, colore, muto)
1977 La Bambola (super 8, colore, muto)
1977/78 In Extremis – Per un punto e trenta (super 8 colore, muto)
Attore non protagonista
1970, partecipa vestito di nero, al Teatro
Eliseo di Roma, con il suo amico d'infanzia Gelsomino D'Ambrosio (Graphic Designer-Segno Associati), ad uno spettacolo d’avanguardia di Robert Wilson
1975 Verso Sirio, alza un canto e quando germinante (16 mm. colore -
Cinema Indipendente Italiano di Milano), riprese di Federico Bruno, regia di Raffaele
Perrotta
1977/78 In Extremis – Per un punto e trenta (super 8 colore, muto)
Un film-video-perfomance di una ritualità tipica (ma ironica) di un militare sottufficiale dell'esercito, durante la sua vestizione davanti allo specchio. Per un punto e trenta (un termine popolare, per dire "salvo per miracolo all'ultimo momento") perché, tra gli altri desideri, pensava di seguire, ad un certo momento della sua vita adolescenziale, le orme del suo secondo fratello, che fu sottotenente durante il servizio militare. Una volta maggiorenne, però, furono altri i sogni, e uno in particolare, fu quello di intraprendere gli studi artistici, per scegliere una vita libera senza obblighi. Alla visita di leva, fu prima rivedibile, e poi riformato, gli fu chiesto se volesse fare il militare, ma rispose di no grazie, con la gioia di ritornarsene a casa e coltivare il sogno dell'arte.
Un film-video-perfomance di una ritualità tipica (ma ironica) di un militare sottufficiale dell'esercito, durante la sua vestizione davanti allo specchio. Per un punto e trenta (un termine popolare, per dire "salvo per miracolo all'ultimo momento") perché, tra gli altri desideri, pensava di seguire, ad un certo momento della sua vita adolescenziale, le orme del suo secondo fratello, che fu sottotenente durante il servizio militare. Una volta maggiorenne, però, furono altri i sogni, e uno in particolare, fu quello di intraprendere gli studi artistici, per scegliere una vita libera senza obblighi. Alla visita di leva, fu prima rivedibile, e poi riformato, gli fu chiesto se volesse fare il militare, ma rispose di no grazie, con la gioia di ritornarsene a casa e coltivare il sogno dell'arte.
Video Arte
2004/2006 Tomorrow's Holiday,se
it doesn't rain - Domani è Festa ...se non piove"
2005 Il Ritorno a Positano dopo 20 anni - Shawn Phillips in concerto
sulla spiaggia grande: The Ballad of Casey Deiss
2005 Giordano Bruno (Filippo) di
Nola
2005 Campagna 21-02-2005 (1a e 2a
parte): le discariche dello Stato?
2006 'A Chiena - Arte
Contemporanea - Symmetries and Poetry
2006 Angelo Riviello & David
Bowie 59 years (Project 59" per Irina Danilova, New York)
2006 59 giorni alla
fine...dell'inizio
2006 Aspettando Bob...Bob Dylan
a Paestum - Italy Estate 2006 (con Antonio d'Avossa e Alfonso Mangone)
2007 LUCE! LUCE! Withe, Red, Green - Bianco, Rosso, Verde - Italy 2007
La Repubblica Italiana, 1948 / 2008, 59 anni (Project 59" per Irina
Danilova, New York)
2007 Mother Cabrini of the Chiena, con Lulu Lolo
2008/2010 Giordano Bruno e
Giovanni Paolo II
2009 Interior House
2012 Numero 0 - In attesa nel
deserto...(Masseria Moles di Tolve, -13 maggio 2012, con Arcangelo Moles,
Carmen Laurino, Dario Carmentano, Massimo Lovisco, Pino Lauria, e con Vincenzo
De Leonardis ed Enzo Bomba)
2012 Come sto - Self Portrait 2012
2012 TGV - NO TAV:beati i
primi...saranno gli ultimi
Mostre Personali
1975 “Trebiano 75” - “Fuori
Orario”, a cura di Cornelio Brandini - Cine Club di Brera / MILANO
1978 “Affetti”- Galleria Taide
Spazio Per, SALERNO; "Marano & Riviello - dalla serie "La Città
Invisibile - Città Vissute - Le Piazze d'Italia - Le Piazze del
Mondo", Spazio Libero, CAMPAGNA
1981 “Due o Tre Angoli di Casa”-
Galleria Taide Spazio Per, SALERNO
1991 "Marano & Riviello", dalla serie "La Città
Invisibile Sparita - Città Vissute - Le Piazze d'Italia - Le Piazze del
Mondo", Spazio Libero, CAMPAGNA
1993 “Penombra”-Casa Museo Laboratorio Campagna/Centro Arte G. Bruno,
CAMPAGNA (SA)
2002 “Angelo Riviello Moscato
& Giulio Cesare Capaccio”, Centro Culturale Puskin, MILANO, a cura di
Antonio d’Avossa
2008 “ il Maiale”, a cura di Bernard Plasse e Roberto Comini, Galerie du
Tableau (CO.AR.CO. Art Contemporain
International en France) / MARSIGLIA
2015 ANGELO RIVIELLO - "Angelo Riviello Moscato & Giulio Cesare
Capaccio" con Marano & Riviello nella "Città Invisibile
Sparita" - Nell'ambito della Chiena 30° - Historic B. Hotel Maccarunera -
CAMPAGNA, a cura di Rino Mele
Mostre Collettive
1966 1a Mostra Concorso
"Espressioni Artistiche Giovanili" ( primo premio) / E.N.A.I.P. -
C.S.G. / BATTIPAGLIA (SA)
1967/68 Circolo Nuove Idee, CAMPAGNA (SA)
1973 "Gli Artisti di Positano", a cura di Alan Frenkiel,
Galleria Gargiulo/Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo, POSITANO (SA)
1976 “500 Artisti per le
fabbriche in lotta”- Palazzo della Permanente / MILANO; “Arte per i diritti
civili”- Galleria del Milione / MILANO
1977 “Artists Christmas Cards” -
Laboratorio di Via Marroncelli, MILANO
1978 “Autodocumentazione” -
Mostra Ricognizione Artisti del Salernitano - Ex Chiesa di S. Apollonia, SALERNO
1979 “Rassegna sulla Nuova
Creatività nel Mezzogiorno”- Goethe Institute – a cura di Lucio Amelio e Michele Bonuomo, NAPOLI
1980 “I Drammi dell’uomo
moderno”-1^ Rassegna Nazionale di Teatro – Cinema-Teatro “Tasso”, SORRENTO (NA)
1981 “Spazio Giovani”, Expo Arte
/ BARI
1982 “Storie d’Acqua”, a cura di
Alfonso Filieri, Centro Documentazione Artein, ROMA 1985“Kermesse Nazionale d'Arte Contemporanea – La ‘Chiena ”, un
happening nell’happening, da un’idea progettuale di Angelo Riviello (a cura di A. Riviello, Enzo Di Grazia, Rino Mele)- Ex Convento
Domenicano e altri luoghi esterni/interni, CAMPAGNA (SA)
1987 “Fuoco: De gl’heroici
furori”-Arte al Confine - Una Situazione Campano-Lucana – a cura di Angelo
Riviello Moscato e Gaetano Nicola Cuccaro, Ex Convento degli Agostiniani /
CAMPAGNA; “Ambiente come Scultura” -
luoghi esterni/interni del centro storico-antico - a cura di Massimo Bignardi,
CAMPAGNA; “Disarmiamo la Violenza” - Arci - Uisp, ANGRI (SA)
1988 “Disegno Campania”, a cura
di Enrico Crispolti - Museo Casa Sannia / MORCONE (BN); “Capua Direzione Sud Est, a cura di Massimo
Bignardi” - Museo Campano, CAPUA (CE)
1989 "L'Ultimo Tiri la
Catena!" (scritta sul Muro, dalla parte Est di Berlino), BERLINO;
“Giordano Bruno - Humus Ai Margini”, Expo Arte (Pad. 3 bis) / BARI
1990 “Lo Straniero” - The
Strangers 5^ Mostra itinerante, a cura
di Ignazio Corsaro, Ex Convento Agostiniano, CAMPAGNA
1991 “Intervallo: Questo non è un
Asino” - Performance-Esposizione in due tempi - VII Festival Internaz. Ragazzi
- Rassegna Internaz. Dell’Acqua-La “Chiena”, a cura di Carmine Battipede,
CAMPAGNA
1992 “Arte-Alcool”-mostra itinerante, a cura di Ferruccio Massimi e
Gaetano M.Bonifati - Eurasia-Scienza & Arte, ROMA
1993 Rassegna di Video-Arte, a
cura di Giulia Piscitelli e Lorenzo Scotto Di Luzio - Studio Aperto, NAPOLI;
“Il Solco del Tempo”, a cura di Antonio Baglivo - Laboratorio , Dadodue,
SALERNO; “Una Frase, un rigo appena”- Concorso Letterario Nazionale - Giulio
Einaudi Editore-Babele, a cura di Corrado Augias, ROMA; “Stari Most”, Mostra
itinerante a cura di Mario Manzoni Sala, MONZA (MI)
1995 “M.I.M.I ”-mostra
itinerante, a cura di Ferruccio Massimi - Museo Internazionale della Micro
Incisione - ROMA - Nouvelles Galeries
Arlésienne, ARLES - Galleria Torigny -
PARIGI-The Rolex Awards For Enterprise GINEVRA, Galleria La Tartaruga, ROMA
1995/96 “ S come Guglielmo Marconi ”, a cura di Grazia
Chiesa - mostra itinerante - Scuola G. Marconi, NEW YORK
(USA) - Studio d'Ars, MILANO
(Italia) - Banca Popolare di Milano, BOLOGNA (Italia)
1996 Premio Trevi Flash Art
Museum ” (tra i finalisti), TREVI (PG),
a cura di Giancarlo Politi e Paolo Nardon, Galleria Bianca Pilat,
MILANO
1996/97 “ Arte e Olio ”-mostra
itinerante / CAMPAGNA-SERRE (SA) - SORRENTO (NA) - (Italia) - BIEL (Svizzera)
1997 “ Intervallo-Le Porte
dell'Arte ”- Incontri Internazionali d'Arte Contemporanea, a cura di Angelo
Riviello Moscato - Vito Sersale –
Cristina Tafuri – Ferruccio massimi - spazi interni del centro
storico-antico, CAMPAGNA
1999 “ Video. It ”- Rassegna
Internazionale Arte Giovane, a cura di Mario Gorni, "C/o CareOf" e "Via-Farini",San-Pietro-in-Vincoli-TORINO
2000 “ Discontinua ”, a cura di
Sergio Mari - Palazzo San Massimo, SALERNO
2001/02 “ Projet Elephant ”, a
cura di Jean Paul Sidolle - www.memoires-elephants.com,
NANTES (Francia)
2002 “ Dettato d’Arte “ - Villa
Borromeo, SOLARO (MI) ; “Cento Artisti “
- Museo Carlo Biscaretti, TORINO - “ Festa d’inizio”- Spazio Santabarbara,
MILANO; “ Libera-Mente ” - a cura di Paolo Barlusconi, Società
Umanitaria, MILANO; “4700 project -
international mail art project against the death penalty (La Pena di Morte), Casa di Tolleranza, a
cura di Giorgio Del Basso, MILANO
2003 “Flutuante…”, a cura di
Angelo Riviello Moscato - Centro Culturale Puskin - MILANO; 2a Biennale
Arte@Anarchia- MESTRE (VE), a cura della rivista Apart
2004/05 "International
Art-Card" / "Il Fumo uccide", dalla serie “Natura Morta” -
Sharja Art Museum / SHARJA (United Arab Emirates)
2005 "Libertando", a
cura di Franco Spena - International Mail Event / CALTANISETTA; “Le Porte dell’Arte-Le Porte dell’Acqua-La
‘Chiena”- Video-Installazione-Ambientazione “Hola: Torno Subito” – a cura di
Angelo Riviello Moscato, CAMPAGNA
2006 Rassegna dell’Acqua -
Incontri Internazionali - Le Porte dell’Arte-Le Porte dell’Acqua-La “Chiena”,
CAMPAGNA; Performance Intermedia - International Video/Short Films Festival /
SZCZECIN - SWINOUJSCIE (Polonia), a cura di Wilfried Agricola de Cologne -
Antoni Karwowski e Andrzei Pawelczyk ; Video/Film Festival (Sez. Video Arte), a
cura di Luca Guardabascio, LATINA (Italia); Project 59 - “59 Seconds
International Video Festival”, a cura di Irina Danilova e Hiram Levy / NEW YORK
(USA): Screenings-Echo Park Film Center, LOS ANGELES (USA); Studio 27 / SAN
FRANCISCO (USA); The Barkery Artrage Complex / PERTH/SIDNEY (Australia);
Clancy’s Fish Club / FREMANTLE; Mu-Meson Archives / SIDNEY (Australia)
2007 International Film & Video
Festival - Museum Of New Art (MONA), DETROIT (USA); Video Festival, a cura di Mircea Bochis, - Florean
Contemporary Art Museum - BAIA MARE, Romania; Screening “Project 59”, a cura di
Irina Danilova e Hiram Levy : Galapagos Art Space – Brooklyn / NEW YORK
(USA); Alfred University / NEW YORK
(USA); Academia Internacional de Cinema / SAO PAULO (Brasile); Universidad
Nacional de Tres de Febrero, BUENOS AIRES (Argentina); El Basilisco / BUENOS
AIRES (Argentina); Independent Short Film Festival / VIENNA (Austria); Tele Aviv Cinematheque / TEL AVIV (Israele);
Maxim-Kino / MONACO (Germania); Skuc Gallery - LJUBLJANA, Slovenia; Video
Festival Internazionale dell’Acqua (Progetto “VOLO“) – a cura di Angelo
Riviello Moscato - Spazio Utopia Contemporary Art / CAMPAGNA (SA - Italia);
Project 59 - “59 Seconds International Video Festival” a cura di Irina Danilova
e Hiram Levy : PAN - Palazzo delle Arti Napoli / NAPOLI (Italia); One Minute
Film & Video Festival Aarau / AARAU (Svizzera); WIDMER+THEODORIDIS contemporary
/ ZURICH (Svizzera); Künstlerhaus Büchsenhausen, INNSBRUCK (Austria); The
Galaxie / CHICAGO (USA); Doc films The University of Chicago- CHICAGO (USA);
Europejski Festiwal Filmów Dokumentalnych dokumentART / WRZESNIA (Polonia).
2007/08 “Eau”- mostra itinerante,
a cura di Antonio Picardi e Vito Pace, Spazio Utopia Contemporary Art, CAMPAGNA
e Biblioteca Nazionale, POTENZA.
2008 Premio Terna 01 selezionato tra i finalisti (sez. Megawatt), con
mostra a Roma e a New York; Videoart contaminazioni, RO.MI. Arte Contemporanea
/ ROMA, a cura di Vincenzo Ceccato; London Biennale “Pollinations” - made in
Italy (Italia) a cura di David Medalla,
LONDRA; “Zeus è Immenso”, a cura di Ferruccio Massimi, mostra itinerante
in espansione, in spazi pubblici e privati, città di partenza ROMA; Rassegna
dell’Acqua-La Chiena (Interdisciplinare e Multimediale) - S.O.S.
Emergenza-Pollinations Gulls (sez. Mail Art e Video Arte), CAMPAGNA (SA);
"The Last Book", a cura di Luis Camnitzer, Biblioteca Nazionale
Argentina, BUENOS AIRES; “Premio Terna 01” (tra i finalisti), ROMA
2009 IV Biennale Arte & Anarchia / NAPOLI; International Mail Art –
27a Rassegna dell’Acqua, nella Direzione Artistica di Cataldo Coltella,
CAMPAGNA – Italy; In Transito – Pubblicinvasioni a cura di Amnesiac’Art, POTENZA
–; "VIVAVERDI MULTIKULTI – FESTIVAL MULTIMEDIALE DELLE ARTI 2009 –
IDENTITA’: locale e globale", a cura di Dario Carmentano, MATERA; “Lo sguardo dei giorni”, Complesso
Monumentale di Santa Sofia, SALERNO
2010 "LE CAPRE DI TECLA" - terza edizione, a cura di
Pierantonio Volpini-Museo Cividini, BERGAMO; "DOMITIAFRICA", a cura
di Giorgio Malatesta, Museo Archeologico “Biagio Greco”, MONDRAGONE (CE);
Residence Project "RUPEXTRE": i sensi del vuoto, a cura di Dario
Carmentano - "Arteria", MATERA
2011 Nota particolare
Nel 2011 non espone alla 54a Biennale di Venezia-Padiglione Italia a cura di Vittorio Sgarbi (né al Padiglione di PONTECAGNANO FAIANO (SA), provinica di appartenenza, né a quello del CAM di CASORIA (NA), né a tutti gli altri Padiglioni sparsi in tutte le Regioni d'Italia), ma espone al "Testimone dell'Unità d'Italia -1861 - 2011", mostra itinerante, a cura di Rosanna Veronesi, Gretel Fehr e Ornella Garbin; "The Last Book" ("L'ultimo Libro"), a cura di Luis Camnitzer, Biblioteca Aguilar della New York Public Library, NEW YORK; mostra-progetto on line - CONTRO AZIONE CULTURALE, a cura di Marco Maraviglia, NAPOLI; Microbo.net, MILANO; Simposio Internazionale, a cura di A. Proto Giurleo, SCAMPIA-NAPOLI; "THE INTERWIEV", a cura di Irina Danilova & Hiram Levy - SET Gallery - NEW YORK
(p.s. pur apprezzandone il progetto, nei suoi lati positivi, è felicissimo di non aver partecipato alla Biennale di Venezia - Pad. Italia - a cura di Vittorio Sgarbi, dove la qualità nella ricerca attuale, è risultata latitante, salvo poche e casuali eccezioni)
Nel 2011 non espone alla 54a Biennale di Venezia-Padiglione Italia a cura di Vittorio Sgarbi (né al Padiglione di PONTECAGNANO FAIANO (SA), provinica di appartenenza, né a quello del CAM di CASORIA (NA), né a tutti gli altri Padiglioni sparsi in tutte le Regioni d'Italia), ma espone al "Testimone dell'Unità d'Italia -1861 - 2011", mostra itinerante, a cura di Rosanna Veronesi, Gretel Fehr e Ornella Garbin; "The Last Book" ("L'ultimo Libro"), a cura di Luis Camnitzer, Biblioteca Aguilar della New York Public Library, NEW YORK; mostra-progetto on line - CONTRO AZIONE CULTURALE, a cura di Marco Maraviglia, NAPOLI; Microbo.net, MILANO; Simposio Internazionale, a cura di A. Proto Giurleo, SCAMPIA-NAPOLI; "THE INTERWIEV", a cura di Irina Danilova & Hiram Levy - SET Gallery - NEW YORK
(p.s. pur apprezzandone il progetto, nei suoi lati positivi, è felicissimo di non aver partecipato alla Biennale di Venezia - Pad. Italia - a cura di Vittorio Sgarbi, dove la qualità nella ricerca attuale, è risultata latitante, salvo poche e casuali eccezioni)
2012 “Occupy Sucide”, a cura di Marco Maraviglia, NAPOLI; “Tavor Art
Mobil n.5”, a cura di Domenico Di Caterino & Barbara Ardau, CAGLIARI; “Fare
Arte a Scampia- Simposi d’arte”, a cura di Antonella Proto Giurleo ed Enrico
Muller, Museo PAN Palazzo delle Arti,
NAPOLI; "In Picciol
Vaso"…Piccoli quadri per una condivisione, VERTIGO ARTE,Centro
Internazionale di Ricerca per la Cultura e le Arti Visive, COSENZA
2013 "Vote Art"- CAM- CASORIA (NA); "Fluxus Time,
1959...1969...1979", a cura di Irina Danilova, Kingsborough Community
College of the City University, NEW YORK; "Non di solo pane",
SBLU-spazioalbello / Spazio Oberdan - MILANO; "Manifesto Brut - La
Menzogna", Museo Magma - ROCCAMONFINA (CE); "Art. Sexualty and Inner
World: Male Artists". 21° Congresso Mondiale di Sessuologia - PORTO ALEGRE
(Brasile) - (XXI Wolrd Congress of Sexology); "THE TGV IN 50
SECONDS", 48 videos of international artists screened in La Ciotat on
September 27, 2013 for the spectacle « The Night of the Train at the Cinema »,
organizzazione CO.AR.CO., a cura di Roberto Comini e Bernard Plasse, MARSEILLE
Provence 2013, Capitale Européenne de la Culture; "Manifesto Brut" . Expo Les
Villette (Lierneux) Belgique; "INCENDIUM", Museo PAN, Palazzo delle
Arti, NAPOLI
2014 "FLUXUS TIME" IN KHARKIV (UCRAINA), a cura di Irina
Danilova; Murales per Studio.RA, Pollination London Biennale;
"ANTICIPAZIONI", Sale Espositive Centro Culturale Galuppi, Isola di
BURANO (VE)
2015 "Pane Quotidiano" - Arte da Mangiare, ediz. 2015 -
Umanitaria - MILANO; Madonnina Pop - Sguardi Sonori 2015 -Roma /Milano,
Festival di Arte e Musica Contemporanea, organizzato, in occasione di EXPO
2015, dall'Associazione FaticArt-Galleria STUDIO RA ROMA; "Inferno
Necessario" (Nero Inferno), del gruppo internazionale "Manifesto
Brut", a cura di Maya Pacifico, Museo MiDA 3, AULETTA/PERTOSA (Salerno)
2016 Mail Art International, a cura di Eiichi Matsuhashi, Karuizawa New
Art Museum, Kitasaku-gun, Nagano, 389-0102 Japan; London Biennale 2016, ROMA;
“Caput Mundi”- Ars Aeterna, Palazzo Ferrajoli, ROMA
2017 "Cittàlimbo Inventories" - Installazione permanente Museo MADRE-Archivio-Documentario, "Arte in Campania, anni 1950-1980" - Angelo Riviello: Affetti, 1978 - Natura Morta, 1978, film super 8 "il Sciumare", 1977 e "il Maiale", 1977, a cura di Aldo Elefante (Brigata Es (in cantiere),, NAPOLI
2017 "Cittàlimbo Inventories" - Installazione permanente Museo MADRE-Archivio-Documentario, "Arte in Campania, anni 1950-1980" - Angelo Riviello: Affetti, 1978 - Natura Morta, 1978, film super 8 "il Sciumare", 1977 e "il Maiale", 1977, a cura di Aldo Elefante (Brigata Es (in cantiere),, NAPOLI
2018 " Island Universe" - Project 59, 407 A Colonels Row, Governors Island , NEW YORK
2019 Matera Capitale Europea della Cultura, 2019 - "L'Acqua", Mostra Internazionale del Libro d'Artista - a cura di Giuseppe Filardi - Biblioteca Provinciale Stigliani , MATERA
2020 - "Ai tempi del Covid-19 - Artists' antivirus selfies archive", a cura di Aldo Elefante (Brigata Es), NAPOLI
Angelo Riviello acquisizioni e donazioni pubbliche e private
Museo Casa Sannia (2 opere su carta – “Luna Piena: Esorcismo”, 1986,
35x50 cm.; “La 1a Impresa”, 1987, 70x100 cm.) / Morcone (BN); Casa Museo
Laboratorio/Centro Arte G.Bruno (n.2 installazioni: “De’ Segni De’ Tempi”, 1985
– “Penombra”, 1993) -Città di Campagna (Sa); M.I.M.I. (Museo Internaz. Micro
Incisione-n.1 incisione 2x2 cm.)-Roma; Archivio (film-video) MMMAC (Museo
Materiali Minimi) - Paestum (SA); Comune di Salerno-MB47Sergio Mari (fotografia
su plexiglas,100x100 cm.); Ambasciata del Principato di Monaco (1^ serie “La
Città Invisibile Sparita”-riproduzione fotografica-n.15 immagini, 10x15
cm.)-Roma; Archivio (film-video) c/o Care Off/Via Farini/Fabbrica del Vapore -
Milano; Archivio Marcella Stefanoni - Galleria Artra (film-video) - Milano;
Archivio Luciano Inga Pin (film-video)-Milano; Archivio Flash Art di Giancarlo
Politi (film-video)-Milano; Archivio (film-video) G.A.M.- Galleria Civica d'Arte Moderna Torino; Archivio Film
Festival - Milano; Museo Carlo Biscaretti (opera pittorica-tondo)-Torino;
Associazione Zerynthia per l’Arte Contemporanea/Associazione Ospedale
Sant’Andrea (n.4 diapositive-colore) - Roma; Archivio (film-video) Studio
Morra-Napoli; Sharja Art Museum (n.1 collage oggettuale e n.1 fotografia su
carta postale, 10x15 cm.) - Franco Spena / Mail Art Center - Caltanisetta (n.1
fotografia su supporto cartaceo extra-rigido formato A4) - Project 59 di Irina
Danilova ( n.3 film-video) - New York; Archivio (film-video) Fondazione
“Filiberto Menna” (Archivio film-video)– Salerno; Archivio (film-video)
Supportico Lopez (Archivio film-video) - Berlino; Archivio (film-video)
Galleria Fonti (Archivio film-video).
Donazioni su invito
1994 - Fontana
della “Chiena” (progetto del 1982) alla Città di Campagna (SA); 2002 - Opere
Fotografiche (n.4 Diapositive - “Colori del Mediterraneo”) all’Ospedale
Sant’Andrea di Roma – Associazione Zerynthia Arte Contemporanea, 1996 - “La
Raccolta di Re Mida” , trittico su legno e ferro, per la Mostra itinerante
“Arte & Olio” all’Associazione Giordano Bruno di Campagna (SA) - Dalla serie “Affetti 1 -Quaderno n.6 - pagg.
1/8, 1975-76 - fotografia colore su tela Rembrandt, cm. 68x50 (edizione di 3 +
prova d’autore- copia-edizione n.2), all’ Associazione Culturale Altom@rte per la “Collezione Artisti Uniti per Rosso
Malpelo” di Sperlinga (Enna) - 2011 - "Pianificazione - L'infanzia
negata", 2011 - Installazione oggettuale - Laboratorio site specific - donazione
per Scampia-CasArcobaleno-Occhi Aperti – Napoli – “Senza Parole – Black and
Withe” - Opera fotografica,70x100 cm. su dibond –
edizione di 3 + prova d’autore-ediz. n.2), per la Città della Scienza, Associazione Culturale “Tempo Libero”, Napoli; Tavor Art Mobile
(mail art), Cagliari Art Magazine
Opere in prestito
1993 – “Eternamente
Esca a gli Voraci Fuochi”, 1986/87 – Installazione Scultorea (unitamente alle
altre due in permanenza, di cui sopra) esposta nelle sale dell’ex Civico Museo
Campagna-Ex Convento dei Domenicani di San Bartolomeo (Casa Museo Laboratorio), attuale “Luogo
della Memoria/Museo Archivio/Etno-Antropologico e d'Arte Contemporanea”, dal 1993
Collaborazioni
1975/77 "Cinema Indipendente" di Milano,
diretto da Raffaele Perrotta
1979 Coordinamento Grafico della Mostra
Laboratorio "Doctor Durer"- 1° Incontro Internazionale di Frascati -
Centro Mario Apollonio, a cura di Giovanni Papi e Paola Rossi
Libri-Opera
Storie d'Acqua (dal progetto “TerrAcquAriaFuoco” di Alfonso Filieri),
Ediz. Artein 1982-Roma
Libro/Cartolina d'artista
Angelo Riviello Moscato - Marano & Riviello "La Città
Invisibile Sparita" - Edizioni Utopia Contemporary Art, 2016 - Campagna
(Salerno)
Incarichi Istituzionali
Note
https://it.wikipedia.org/wiki/Fontana_della_Chiena#/media/File:Fontana_della_Chiena.jpg
Interessamenti
critici e intellettuali
Marco
Alfano, Lucio Amelio, Simona Barucco, Massimo Bignardi, Gaetano M.
Bonifati, Giorgio Bonomi, Michele
Bonuomo, Roberto Borghi, Antonio Bottiglieri, Aldo Braibanti, Edoardo Bruno,
Rino Cardone, Dario Carmentano, Antonio Castaldi, Cataldo Colella, Roberto Comini, Enrico
Crispolti, Irina Danilova, Gelsomino D’Ambrosio, Antonio d'Avossa, Giorgio Di
Genova, Aldo Elefante, Alan Frenkiel, Mario Gorni, Barbara Improta, Luciano Inga-Pin, Hiram
Levy, Sergio Mari, Ferruccio Massimi, Rino Mele, Filiberto
Menna, Paolo Nardon, Raffaele Perrotta, Bernard Plasse, Giancarlo Politi, James
Putnam, Maria Roccasalva (Di Domenico), Jean-Paul Sidolle, Pino Simonetti,
Franco Spena, Cristina Tafuri, Angelo Trimarco, Sergio Vecchio, Maurizio Vitiello, altri.
Incarichi Istituzionali
Un capitolo a parte merita l’incarico come coordinatore artistico responsabile del “Civico Museo di Etno-Antropologia e d’Arte Contemporanea–Centro Studi Giordano Bruno” (un ruolo, che copriva già nel Comitato Scientifico dell’Associazione “G.Bruno”), da parte del Comune di Campagna, nel biennio 1988/89 e 1989/90 (dopo la fondazione dello stesso, avvenuta per delibera comunale, nel1982), quando gettò le basi all’intera struttura museale ubicata nell’ex Convento dei Frati Domenicani di San Bartolomeo, dove compì il noviziato Giordano Bruno, e celebrò la prima messa nella Chiesa annessa, del SS. Nome di Dio, degli stessi Frati Domenicani, e dove furono ospiti gli ebrei internati, negli anni 40, a seguito delle leggi razziali.
Gettò le basi nelle varie fasi operative:
1) raccolta di innumerevoli oggetti d’uso quotidiano, elementi di arredo domestici e d'uso sociale, e attrezzi dei vari mestieri artigianali del mondo contadino, avvenuta per donazione di liberi cittadini e di interi nuclei familiari;
2) raccolta di materiale cartaceo documentario, diviso già per settore, per la biblioteca (manifesti, libri, cataloghi, depliant, locandine, riviste d’epoca, ecc., ecc.);
3) organizzazione di residenze d’artista con laboratori in sito, legati generalmente alle edizioni annuali (tra luglio e agosto), della “Rassegna dell’Acqua – La Chiena”, di cui è stato il responsabile artistico (direttore volontario), curatore, e/o concuratore con altri professionisti del settore “Arte Contemporanea”, dal 1982/1985, al 1994 (in attesa di un riconoscimento più ufficiale, per garantire e consolidare tutta l’iniziativa di tale progetto, sia museale che della Chiena spettacolarizzata, dal 1982/1985 in poi);
4) bozza di allestimento generale nei vari settori, dal piano terra (con elementi lapidei, di terracotta, marmo, in ferro battuto, in legno massiccio, come la macina della “Maccarunera”, con zona ristoro, e servizio caffè, cucina e bagni; 1° piano (arte contemporanea, con opere in permanenza e mostre temporanee), e 2° piano (con piccoli oggetti e ambientazioni tipiche , con zona foresteria, riservata agli ospiti).
Attualmente, questo museo, dal 2007, è stato diviso in due tronconi: una buona parte, per iniziativa del Comitato Palatucci, riservata agli ebrei internati (tra il piano terra e il primo piano), sotto la tutela diretta del Comune di Campagna, con fondi della Regione Campania, e un’altra parte alla sezione di etno-antropologia e d’arte contemporanea (terzo e ultimo piano), nella gestione dell'Associazione "G. Bruno", in gran parte autogestita.
https://it.wikipedia.org/wiki/Fontana_della_Chiena#/media/File:Fontana_della_Chiena.jpg
Bibliografia
- Mario Simaldone, “Espressioni
Artistiche Giovanili”, Stampa Pizzuti, Battipaglia (SA), 1966
- Alan Frenkiel “Gli artisti di
Positano”, Edizioni AAST, Positano (SA), 1973
- AA.VV. “Doctor Durer”,
Edizioni GRAF-ROMA s.n.c. Roma, 1979
- Isaia Iannaccone, “Angelo
Riviello:Affetti”, La Voce della Campania – Anno VI, n.9 – 30 aprile,
1979
- Marina Guardati, “Natura Morta”,
La Voce della Campania - Anno VII, n.3 – 11 febbraio, 1979, Arti Grafiche
Boccia, Salerno
- Michele Bonuomo, “L’occhio
meccanico”, Il Mattino – Anno LXXXVIII –martedì 22 maggio, 1979
- Sergio
Vecchio, "Natura
Morta", Edizioni il Laboratorio, Napoli, 1980
- Massimo Bignardi, “Gli ‘angoli’ di Angelo Riviello alla Taide”, Gazzetta di
Salerno, 16 aprile, 1981
- Antonio Castaldi,
“I brandelli della casa di Riviello
- Radici come reliquie”, Il
Mattino, Anno XC – giovedì 26 marzo, 1981
- Enrico Crispolti, “Appunti per una semiologia dell’’interno’ (soprattutto nella
ricerca italiana)”, Campo, 6 anno 2, 1981, Stampa Arti Grafiche
Boccia, Salerno
- AA.VV. “Angelo Riviello”, 50x70, mensile di arte e cultura contemporanea,
diretto da Rinaldo Funari – n.2 Aprile/Maggio, Roma,1981
- AA.VV. “Angelo Riviello: Due o tre angoli di casa”, Segno,
n.19-notiziario di arte contemporanea-gennaio/febbraio, 1981, Umberto Sala
Editore, Pescara
- Maria Di Domenco (Roccasalva), “Riviello:piccoli oggetti della vita
d’ogni giorno”, Paese Sera, venerdì 6 marzo, 1981
- AA.VV. “Storie d’Acqua”, Estremo Sfogliabile - Anno 1° n.1, Gennaio 1982 – Anno 1°
n.5, Maggio, 1982, Edizioni Artein, Roma
- AA. VV. "La
Fontana della Chiena - Progetto" a cura del Museo Civico -
Il Setaccio, luglio/agosto 1982 - stampa in proprio - Campagna (SA)
- AA. VV. "Quasi
la Patria di Giordano Bruno" - Gazzetta di Salerno, 3 marzo, 1983
- Angelo Riviello,
“La Critica come auto critica”,
L’Umanità (speciale Arte), Venerdì 30 settembre, 1983
- AA. VV. 'A Chiena a Campagna -
Kermesse Nazionale d'Arte Contemporanea - 1985 - Edizioni Museo
Campagna - Stampa Boccia, 1987 Salerno
- Rino Mele, "Il Convento di
Giordano Bruno" - Libro/Catalogo ‘A Chiena-Kermesse
Nazionale d'Arte Contemporanea (anno 1985) - Edizioni Museo
Campagna - Campagna-Stampa Boccia, Salerno,1987
- Alan Frenkiel, “Among the Gorges of Campagna,” dal Libro/Catalogo "A Chiena -Kermesse nazionale d'arte contemporanea", Ediz. Museo Campagna - Stampa Boccia, Salerno,1987
- Massimo Bignardi "Cronache - Attraverso l'arte contemporanea nel Mezzogiorno", Edizioni Asir - La Buona Stampa s.p.a. Ercolano (NA), 1987
- Mario Carrese e
Maurizio Vitiello, “Ambiente come Scultura”,
Video - Centro Studi 70, Napoli, 1987
- AA.VV. “Duellum”, Studio 5 generazione – Stampa Tipolito Alfagrafica
Volonnino, Lavello (PZ), 1987
- Aldo Elefante, “Processo all’Expo”, La Gazzetta di Salerno, 9 aprile, 1987
- Massimo Bignardi, “Capua Direzione Sud Est”, Edizioni Capuanova, Capua, 1988
- Enrico Crispolti
"Disegno Campania '88" - Nuove Edizioni Gabriele
Mazzotta, Milano, 1988
- Gaetano M. Bonifati, "Ordine
e Disordine Estetico", Ediz. Eurasia, 1992, Roma
- Mario Onesti "La
Fontana della Piazza a Campagna" - Il Segno, Anno IV n.10 -
ottobre 1994-Editore Studio Europa, Caggiano (SA)
- Franca Savarese,
“M.I.M.I. Museo Internazionale della
Micro Incisione”, Eur Asia-Speciale Scienza & Arte, Anno VII, n.31
– 20 febbraio, 1995, Edizioni Eurasia, Roma
- AA.VV. Art Diary
Italia "Arte e artisti in Campania / Salerno / Altri" -
Giancarlo Politi Editore per la Flash Art Books, Stampa INTERGRAF &
LITO - Rodano (MI), 1996
- AA. VV. "Primo Premio Trevi Flash Art Museum
"- Giancarlo Politi Editore, Milano, 1996
- Paolo Nardon, “Selezione del Premio Trevi – Vitalità dell’Arte in Italia”, Flash Art – Anno
XXIX, n.199 – Estate 1996, Giancarlo Politi Editore, Milano
- Gelsomino D'Ambrosio,
Scheda "Campagna", Edizioni 10/17, Arti Grafiche Sud
(ristampa), Salerno, 1996
- AA. VV. "Le
Porte dell'Arte (Le Porte dell'Acqua) - Incontri Internazionali d'Arte
Contemporanea"- Edizioni Comune di Campagna - Stampa Grafica
Ebolitana, 1997 Eboli (SA)
- Francesco Poli, Elena Volpato, Mario Gorni “Video.it – Arte Giovane a San Pietro in
Vincoli”, Edizioni Arte Giovane-Stampa Arti Grafiche Dial, Mondovì (TO),
1999
- Sergio Mari, "Discontinua", CD-Rom/Video, 2001- Salerno
- AA.VV. “Dettato d’Arte”, Edizioni Comune di
Solaro – Stampa Grafica Luigi Monti s.r.l., Saronno (VA), 2002
- Ferruccio
Massimi, “Attentato all’Arte –
saggio sul contemporaneo”, Editrice Eurasia, Roma, 2003
- Oreste Mottola
"Campagna: parla "l'inventore della Chiena e del recupero di
Giordano Bruno" - Il Settimanale Unico, 22 settembre 2006
- Vito D'Agostino
"Intervista ad Angelo Riviello" - Notiziario – Edizioni
Associazione Progetto per Campagna, gennaio 2006
- AA.VV. “Premio Terna 01 per l’Arte Contemporanea”, Silvana Editoriale, Milano, 2008
- Barbara
Improta, "Arte in Transito-Pubblicinvasioni", Edizioni
Amnesiac Arts, Potenza, 2009
- AA.VV.
“Lo sguardo
dei giorni”, Edizioni 10/17-Arti Grafiche Sud, Salerno, 2009
- AA.VV.
“Incendium – Artisti per la Città
della Scienza”, Paparo Edizioni, Napoli, 2013
- Emiliano
D’Angelo e Hugues Henry, “La
Menzogna” – Belgio, 2013
- Maya
Pacifico, “L’Inferno Necessario-Nero
Inferno”, Edizioni Word Net Trading, Caserta, 2015
- AA.
VV. "Acqua Trentennale della Chiena (1985/2015)"- 30º
anniversario" - Il Saggio (Libri,Poesia, Arte) - Edizioni il
Saggio, Eboli, ottobre 2015, Stampa Dgitalpress, Santa Maria di
Castellabate (SA)
- AA.
VV. "Chiena delle 24, 17 agosto 2016" - La Città di
Salerno (Quotidiano) - Stampa Arti Grafiche Boccia, Salerno 2016
- Domenico
"Mimmo" Di Caterino, "Il Vesuvio visto da un’isola:
Mimmo Di Caterino intervista Angelo Riviello" - Napoli Art
Magazine, Napoli, Edizione del 18 settembre, 2014
- Domenico Mimmo Di Caterino, "Oltre il sistema dell'arte", BookSprint Edizioni, Romagnano al Monte (SA) 2014
- Irina Danilova, “Fluxus Time 1959…1969…1979”, CU NY,
The City University of New York, 2014
- AA.VV.
“Caput
Mundi - Ars Aeterna” –
Edizioni ArtetrA, Salerno, 2016
- Giorgio Bonomi, "Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea", vol. I e vol. II (Vol. 2 - Capitolo 3 Le narrazioni del corpo), Rubbettino Editore, Soveria Mannelli (Cz), 2016
- Aldo Elefante (Brigata Es), Archivio-Documentario, "Arte in Campania, anni 1950-1980" - Angelo Riviello: Affetti, 1978 - Natura Morta, 1978, film super 8 "il Sciumare", 1977 e "il Maiale", 1977 - "Cittàlimbo Inventories" -Installazione permanente Museo MADRE, Napoli, 2017
- Margherita Siani, "La cultura, il progetto: nel convento di Campagna risorge il Museo della Chiena" - Il Mattino di Napoli - Edizione di Salerno, 12 ottobre 2018
Collegamenti esterni
http://angelo-riviello.blogspot.it/2010/09/angelo-riviello.html
http://www.positanonews.it/2017/10/gli-artisti-di-positano-ricordando-una-mostra-di-alan-frankiel-di-angelo-riviello/3210032/
http://www.napoliartmagazine.it/chiena-chiena-project-progetto-chiena/
http://www.madrenapoli.it/collezione/brigataes/
http://www.positanonews.it/2017/10/gli-artisti-di-positano-ricordando-una-mostra-di-alan-frankiel-di-angelo-riviello/3210032/
http://www.napoliartmagazine.it/chiena-chiena-project-progetto-chiena/
http://www.madrenapoli.it/collezione/brigataes/