venerdì 19 febbraio 2021

Viganella, dove il sole è riflesso nello specchio

 

Silvia Camporesi, Viganella, frame da video


Portiamo la luce e il calore del sole nei paesi dove si fa desiderare

Da Arteprima Progetti

E anche qui altra meraviglia funzionale. In Italia:

Viganella, dove  il sole è riflesso nello specchio

https://www.facebook.com/arteprima.noprofit

Da Wikipedia

"Il centro di Viganella nel Verbano Cusio-Ossola, ospita la parrocchiale della Natività di Maria Vergine, del XVI secolo, ed alcuni antichi edifici di interessante architettura. In tutto il territorio comunale si trovano poi numerose cappelle ed alcuni oratori, tra i quali spiccano i seicenteschi edifici di San Domenico e San Giulio.

A partire dal 17 dicembre 2006 il piccolo centro ha conosciuto grande fama per l'installazione nelle sue vicinanze di un grande specchio (di metri 8x5), destinato ad illuminarlo, dato che, dall'11 novembre al 2 febbraio di ogni anno, il paese si trova completamente in assenza di sole a causa della montagna prospiciente. La costruzione dello specchio è costata circa 100.000 euro. Alla fine del 2015 il sistema fu disattivato a causa della mancanza di manutenzione. A novembre del 2016, tuttavia, lo specchio è stato riparato ed è tornato in funzione"..


Ci sono altri paesi di mia conoscenza (e altri ancora ce ne saranno in Italia), dove il sole è latitante, e di un tratto, all'improvviso, tutto diventa grigio, e dalle ore 16:30 (almeno nel centro storico della mia città, mentre a valle, e nelle zone alte, fa notte alle 17), arriva quel grigio freddo e umido che ti accompagna, con un velo di malinconia, fino alla precoce notte: Postiglione (SA) dove i raggi del sole, pare che sorgano alle 10 del mattino, e in piena estate, tramonta alle ore 19 di sera, senza tregua; Sicignano degli Alburni (SA), esposto completamente a nord, nascosto dietro la grande e bellissima muraglia dei Monti Alburni, da "somigliare a una nave capovolta" (come definita da Rino Mele in un suo testo poetico); la Città di Campagna (SA), la mia città di nascita, ubicata in una gola dei misteriosi e leggendari Monti Picentini (luogo ideale di rifugio del brigantaggio locale contro i piemontesi dell'Unità d'Italia), dove l'alba arriva dall'alto delle montagne, e dove il sole in pieno inverno (dalla metà di novembre, agli inizi di febbraio), sorge tra le ore 8:30 e le 9 (a secondo i quartieri alti e bassi, nel centro storico), e tramonta (sempre dietro le montagne) tra le ore 13 e le 13:30. Una città che si specchia in se stessa, definita dal sottoscritto, per un suo progetto "Città Invisibile”, nel senso che la si vede solo arrivando alle sue porte, entrandoci dentro a poco alla volta...Una caratteristica? la sua pianta naturale è a forma di vulva, e il suo motto è "Civium Amor". Quando fu elevata a rango di città, e prima che venisse istituita a sede vescovile nel 1525, da papa Clemente VII, su detta pianta naturale (a forma di vulva) la Civitas fu ridisegnata nell'urbanistica, tra il 1518 e il 1520, da un grande e ispirato Giulio Romano (allievo e collaboratore ai tempi, di Raffaello, nelle Stanze Vaticane), ed è da anni, dall’ultimo rientro da Milano del 2004, che parlandone con gli amici e conterranei, propongo uno specchio per avere più sole nel centro storico, avvolto, tra l'altro, nell'umidità di due fiumi che l'attraversano, il Tenza e l’Atri. L’ultima volta che ne ho parlato, è stato circa un mese fa, con un amico geometra. Purtroppo, la classe politica amministrativa, guidata da sindaci generalmente, diplomati, e anche laureati (dei quali alcuni abitando a valle, come gli ultimi due, che nella "Obscura et Orrida Valle", come definita dal vescovo-architetto e filosofo Juan Caramuel y Lobkowitz, non hanno mai sentito il problema dell'oscurità anticipata, o forse non si rendono conto, come i cittadini che ci abitano) non si è mai dimostrata all'altezza di ascoltare voci "visionarie" (di cui si parla nel mondo dell’arte), e si sa gli artisti "visionari", in assenza di sindaci illuminati, "visionari" e "sognatori" anch'essi, non hanno la possibilità concreta di realizzare economicamente certi progetti, anche con i dovuti permessi.

Mi ha dato gioia, sapere che a Viganella nel Verbano, nel 2006, con circa 100 mila euro, ci siano riusciti, grazie a un sindaco sognatore (ferroviere) Franco Midali, con l'aiuto di un amico architetto Giacomo Bonzani...come raccontato da Silvia Camporesi. su Artribune del 20 gennaio, 2021. A loro va tutta la mia ammirazione, e di tutti quei pochi amici e conterranei “visionari”, che vivono circondati dalle montagne, tra cui Sant'Elmo, dove il sole va via alle ore 13, ancora continuano a sognare.

 
Angelo Riviello Moscato - 15 febbraio 2021


Nato a Campagna (SA) l’8 gennaio 1947. Dopo aver frequentato l'Istituto d'Arte di Salerno, ha studiato Scenografia  con Toti Scialoja all'Accademia di Belle Arti di Roma, e Storia dell'Arte con Nello Ponente. Sul piano dei contenuti, la sua fonte di ispirazione è il recupero di una memoria sul proprio vissuto. "Identità e Memoria" che ritroviamo iniziando dal luogo natio, con una sua auto-biografia, e con alcuni dei suoi personaggi universali. Il suo capolavoro, come evento ritrovato nella memoria, con interventi e progetti di “Arte Pubblica” nel tessuto urbanistico della città, in risposta ai movimenti in auge di quegli anni 80, con il “Progetto Chiena”: il recupero, la salvaguardia, la spettacolarizzazione e la trasformazione dell’evento del fiume Tenza (chiamato “Chiena”), da "Nettezza Urbana" a "Opera d'Arte", strappandola alla “ruspa selvaggia nella ricostruzione post sismica dal 1982 al 1994, nella condivisione di alcuni amici e compagni di strada del gruppo “Amici del Museo”, unitamente agli artisti invitati a partecipare al progetto, da ogni parte d'Italia.



Da Artribune

Viganella, il paese dove il sole si riflette in uno specchio 

By Silvia Camporesi - 20 gennaio 2021

SI TROVA NEL VERBANO-CUSIO-OSSOLA IL PAESE CHE, DA NOVEMBRE A FEBBRAIO, VIVE NELLA PENOMBRA. MA DA QUALCHE TEMPO UN ENORME SPECCHIO ROTANTE HA PORTATO I RAGGI DEL SOLE FRA LE STRADE DI VIGANELLA, ALTRO CHE OLAFUR ELIASSON… IL RACCONTO IN PRIMA PERSONA DELL’ARTISTA SILVIA CAMPORESI.

Viganella-17-dicembre-2006


Avevo visto una piccolissima immagine di Viganella, tanti anni fa, sulla rubrica della Settimana enigmistica Strano, ma vero”. Era l’istantanea di un gruppo di donne e uomini quasi tutti anziani, gli abitanti del paese, con addosso giacche invernali e occhiali da sole fuori moda, radunati al centro della piccola piazza: guardavano tutti nella stessa direzione. Era il 17 dicembre 2006 e l’allora sindaco Franco Midali, con la collaborazione dell’amico architetto Giacomo Bonzani, stava inaugurando il risultato di una grandiosa idea: uno specchio di quaranta metri quadrati che, posto sulla montagna alle spalle del paese, riportava la luce in piazza. Sì perché, dall’11 novembre al 2 febbraio di ogni anno, Viganella è al buio, il sole è confinato alle spalle della montagna che gli sta davanti e per 83 giorni si trova a vivere in uno stato di perenne penombra.
Franco Midali, di mestiere ferroviere, è un sognatore, un visionario, ed è convinto che esista un modo affinché il paese possa godere di un po’ di luce anche durante quei giorni freddi. Così, dopo anni di studi e di confronti con l’architetto Bonzani, riesce a portare a termine il suo maestoso progetto: con 99.900 euro fa trasportare in elicottero lo specchio del peso di undici quintali. Una volta installato nella posizione decisa, lo specchio ruota regolarmente, per garantire che la luce riflessa si trovi sempre nelle stesse zone del paese, e la sera si corica in orizzontale, come andasse a dormire, così pioggia e vento ne puliscono la superficie. È una macchina perfetta e funziona meravigliosamente.

VIGANELLA, IL SOLE, LO SPECCHIO

Lo scorso anno con un paio di amici sono partita alla volta della valle Antrona (il nome non è affatto casuale), era fine gennaio, la settimana prima che il sole tornasse a splendere in paese. Quando siamo arrivati il sole riflesso era lì, faceva brillare le pietre della piazza di Viganella e gli occhi di un gatto grigio. Un signore ci ha chiesto da dove venivamo ed è andato a chiamare Midali. L’ex sindaco ci ha accolto con raro entusiasmo, raccontandoci ogni dettaglio dell’impresa, mostrandoci gli articoli dei giornali, i bozzetti del progetto, rispondendo alle nostre domande.
C’è un fascio di luce che illumina il portale della chiesa, noto uno strano specchietto rotondo preso da un vecchio motorino, attaccato in cima all’edificio, ne chiedo il significato. Midali va a prendere le chiavi della chiesa e ci mostra il miracolo del miracolo, un incastro di riflessi che conduce al centro dell’altare: il sole si riflette nello specchio, il sole riflesso si riflette sullo specchietto posto sopra alla chiesa, il riflesso del riflesso arriva sull’altare dove giace il crocifisso e si posa sul costato insanguinato del Cristo. Midali ha quasi le lacrime agli occhi quando ci fa vedere queste scatole cinesi di rimbalzi luminosi e io penso che nemmeno 
Olafur Eliasson avrebbe potuto creare qualcosa di così poetico.



Il progetto del sole riflesso a-Viganella-703x420


LO SPECCHIO E LA MONTAGNA

La mattina seguente partiamo in camminata, scalando il monte, per arrivare nei pressi dello specchio e vederlo da vicino. Midali ci ha spiegato per filo e per segno come fare ad arrivare, girando a sinistra dopo un albero tagliato, a destra dopo una baita, attraversando un bosco fitto. Ma ci perdiamo tre volte e lo chiamiamo al telefono dal centro della montagna, lui ci riporta sulla via e ci racconta di quando una turista giapponese rimase bloccata in mezzo al monte per un giorno intero e tutto il paese andò a cercarla.

Dopo due ore abbondanti di camminata finalmente lo vediamo, è lì di spalle, silenzioso, che fa il suo lavoro. Ogni tanto, a cadenza regolare, un piccolo ronzio testimonia i suoi micromovimenti. Dall’alto il paese è davvero minuscolo, il fascio di luce sembra disegnato perfettamente sui contorni della piazza.
Lanciamo il drone che ci mostra la faccia dello specchio perché è impossibile arrivarvi davanti, il terreno è ripidissimo e chiunque ci provasse si ritroverebbe a rotolare a valle.
Fra poco sarà il 2 febbraio, il ritorno del sole verrà celebrato in paese con una sontuosa festa e quel giorno lo specchio verrà spento, fino al prossimo novembre.

Silvia Camporesi - 20 gennaio 2021
                                                                                                                                         

Silvia Camporesi (nata a Forlì nel 1973), laureata in filosofia, vive a Forlì. Attraverso i linguaggi della fotografia e del video costruisce racconti che traggono spunto dal mito, dalla letteratura, dalle religioni e dalla vita reale. Negli ultimi anni la sua ricerca è dedicata al paesaggio italiano.


Campagna, Postiglione, Sicignano degli Alburni

I paesi di mia conoscenza, in provincia di Salerno, dove in pieno inverno, il sole è latitante 


Campagna

Campagna


Campagna, dal tramonto dietro la montagna di "Sant'Elmo",
 all'alba dalla montagna "Ripa della Guardia"


Postiglione

Postiglione

Sicignano degli Alburni

Sicignano degli Alburni




















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