mercoledì 21 novembre 2018

Storie d'Acqua - Storia del luogo - Le opere “resuscitate” al MEAAC, Museo Campagna (Museo della Chiena)

Storie d'Acqua - Storia del luogo 


Il terremoto del 23 novembre 1980, nel suo 38° anniversario, che colpì a morte anche la nostra città, ci piace ricordarlo così. Quanti bei nomi,dai più umili dei cittadini dei vari quartieri, a un folto gruppo di intellettuali e di artisti venuti da ogni parte d'Italia...che si rimboccarono le maniche per ricostruire attraverso l'arte e la cultura la Città/Territorio di Campagna, la Civitas che fu anche di Giordano Bruno (dove celebrò la prima messa nella Chiesa di San Bartolomeo), di Caramuel (che innalzò la Cattedrale di Santa Maria della Pace nel 1600, su due antiche Chiese ubicate sul fiume Tenza, in piena peste che decimò non poco la popolazione), Giulio Cesare Capaccio (il primo storico-archeologo che iniziò gli scavi a Paestum nel 600), Melchiorre Guerriero (un pezzo da novanta nella Curia Vescovile romana), Giulo Romano (che la ridisegnò urbanisticamente tra il 1518 e il 1520), e tanti altri: 


Le opere “resuscitate” al MEAAC, Museo Campagna-Museo della Chiena (Museo di Etno-Antropologia e d'Arte Contemporanea-Centro Arte Giordano Bruno, dal 1982-85), “sopravvissute” a diverse “intemperie”, al degrado, all'ignoranza, alla burocrazia, ai furti continui, e al trasferimento (forzoso) all'ultimo piano dell'ex Convento dei Frati Domenicani (senza guardiania, senza custodi, in assenza del Cosiglio Direttivo dell'Associazione Giordano Bruno, e/o della Direzione Artistica) -

Da sinistra a destra: Patrizia Marchi (1985), Giovannastella Lanocita (1985),
Angelo Riviello (1986/87), Donato Vitiello (1985)
Dopo 24 anni, finalmente all’ultimo piano del Luogo della Memoria (Museo di Etno-Antropologia e d’Arte Contemporanea-Luogo della Memoria dei cittadini ospitanti: un Museo Vivo) iniziano a uscire dall’ombra e dalla polvere dei depositi, gli oggetti d’uso quotidiano, attrezzi di lavoro dei cittadini artigiani di Campagna e dintorni, e le opere degli artisti realizzate durante i residences nei laboratori site specific, nell’ambito della “Rassegna dell’Acqua –‘A Chiena”, dal 1985 al 1994. Insieme agli oggetti e alle opere, si stanno coordinando anche alcuni docu-video e una registrazione audio, realizzati negli anni 80.
N.B. Si spera che la bozza di allestimento in atto, a cura di Angelo Riviello (per quanto riguarda un testo di presentazione, i nomi degli artisti e l'ordine cronologico delle opere realizzate nelle residenze con i laboratori, ai tempi in qualità di coordinatore artistico responsabile, dal 1985 al 1994) e Mario Velella (per l'allestimento tecnico delle opere), in un gioco di squadra, con la collaborazione determinante di Giacomina Velella, Vito D'Agostino e Adriana Maggio, coordinato dall’Associazione Giordano Bruno, con l'aiuto degli allievi del Liceo Linguistico Pedagogico "T. Confalonieri" (progetto "Alternanza-Scuola-Lavoro") quanto prima possa trasformarsi in una mostra-evento aperta al pubblico. Al momento è solo un modo per rifare un inventario, spolverare e far respirare oggetti e opere, restaurare quelle danneggiate, e misurare lo spazio di quell’ultimo piano dell’ex Convento dei Frati Domenicani, che è rimasto a disposizione del Museo “Padre”, cioè quello storico, originale, che contiene la storia di tutte le storie: mondo contadino e artigianale; i cittadini ebrei ospiti internati; la memoria dei cittadini campagnesi ospitanti; l’asilo nido degli anni 60; la presenza di Giordano Bruno; gli artisti ospiti invitati, tra il 1985 e il 1994, l’Arte Contemporanea; l’Acqua elemento universale, un museo che nel presente guarda al passato e ridisegna un futuro).
In queste foto, potete ammirare alcune opere di quegli anni, iniziando dal 1985 e un particolare della Sala dedicata a Giordano Bruno (il 1985, l’anno storico iniziale del recupero e salvaguardia della "Chiena" in disuso, con destinazione diversa, da un'idea progettuale individuale e sperimentale del 1982, alla messa a fuoco collettiva del "Progetto Chiena" 85, in progress, con centinaia di adesioni nel tempo di artisti di ogni parte d'Italia e del mondo), quando l’Arte guardando lontano, con umiltà, andò a recuperare un evento di cui, sia l’Amministrazione Comunale che una buona parte dei comuni cittadini si vergognavano, mentre quei "quattro giovani" che presero l’iniziativa venivano “derisi”). Un evento oggi, che richiama nel periodo tra luglio e agosto, migliaia di turisti.
































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