lunedì 13 febbraio 2017

Giacomo Riviello

Siamo vicini ad Angelo Riviello, per la perdita del caro fratello Giacomo, in data 1 febbraio 2017. Riportiamo quanto scritto sulla sua pagina di facebook il 2 febbraio scorso, per ricordarlo, in modo semplice, da artista che ha lavorato (e lavora) sulla memoria e identità (Giacomo Riviello nato il 19-10-1936):

Immagine di copertina su fb.
Dalla serie Remake - Work in progress "Affetti 1" (1975-76-77) - "Ritratti, autoritratto - Da Riviello a Riviello" - 2010 - Fotografia digitale - 180x70 cm
© Angelo Riviello
Opera pubblicata nel libro di Giorgio Bonomi, "Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea", vol. I e vol. II (Vol. 2 - Capitolo 3 Le narrazioni del corpo), Rubbettino Editore, Soveria Mannelli (Cz), 2016
Questa "poesia" di Cohen, la dedico ad una persona cara, anche se la sua musica è stata di un'altra generazione, e spesso, anche se nati dallo stesso ceppo, una volta cresciuti, stavamo su sponde opposte. Ma grazie a lui, che mi trasmise in piena adolescenza la passione per la lettura, il disegno, l'arte...incuriosendo un mio carattere (già di per se aperto e un pò ribelle), mi diede l'input di avvicinarmi ad altri mondi...di un'altra cultura, che gradualmente, e naturalmente, diventava anche la nostra, e di tantissimi altri sparsi per il mondo, per un certo modo di pensare e di comportarsi....Ciao fratellone...Grazie... 



Il mio fratellone...Giacomo, in alcune foto "ricordo" di famiglia, da solo, come allievo della classe prima elementare, con il fratello Michelino e gli amici della prima comunione (secondo e terzo da sinistra), e una volta grande, dopo un salvataggio di un amico (Gennaro R. chiamato "Gennarino"), che (pare) fosse in grosse difficoltà nelle acque del mare, in località "Lido Lago" tra Eboli e Battipaglia, presso Paestum...E infine durante una cerimonia di "premiazione-promozione", da carabiniere, in servizio a Iglesias. 

La sua passione, a parte quella musicale, la letteratura, e il disegno, era di raccontare una storia della sua città natia (della quale aveva sempre mantenuto ben salde le radici), attraverso la scrittura, con poesie e racconti, sconfinando con naturalezza nelle leggende popolari di un mondo contadino che non c'è più...dove tutti noi, di quella cultura, eravamo figli. Oggi orfani.

L'ho salutato questa mattina a Roma, a Prima Porta...Non lo vedevo da alcuni anni... <3 span=""> ...No...non c'era la banda musicale della sua città, dove anche lui suonò (il clarinetto, come il nonno) per un certo periodo, prima di arruolarsi nell'arma dei Carabinieri.



p.s. Foto prese dall'archivio documentario del sottoscritto, conservato con cura (per fortuna, grazie al lavoro sulla memoria) alcuni anni prima della tragica scossa di terremoto del 23 novembre 1980. Foto non solo "affettive", ma "documentarie", che non rappresentano solo l'intimismo di una famiglia, ma testimoniano momenti di vita sociale di una piccola comunità, che avvenivano in pieno svolgimento della seconda guerra mondiale, e poi subito dopo, prima e durante il boom economico...di un'Italia che gradualmente si riprendeva, uscendo dalle macerie, per rinascere, e sognare un futuro più dignitoso...e dove ognuno "prendeva una sua strada"...


Giacomo, in una foto ricordo del primo giorno di scuola (1941-42)

Giacomo con il fratello Michelino (il secondo e il terzo da sinistra, in prima fila),
durante la prima comunione-Campagna 1942

Foto ricordo dopo il salvataggio di Gennaro Rizzo al Lido Lago di Battipaglia-1955

Giacono durante una premiazione - Festa degli Alamari -
Arma dei Carabinieri - Iglesias 22 febbraio 1958


Una sua poesia, dal Libro "Echi nella Valle" (1992)
"La notte dei Morti", un racconto che tratta le leggende campagnesi, in particolare "La processione della Notte dei Morti" e la "Leggenda di Maria Longa". Sempre nello stesso testo, "In morte di Monsignor Palatucci" (vescovo di Campagna).
"Eccellenza
la nera Parca
sulla breccia ti falciò.
Era Venerdì Santo
e Tu col Signor sei morto.
Non vedesti il vespro
non la sera.
Il tuo peregrinare
in cielo ti portò
innanzi l'ora
e noi lasciasti
tuoi figli
orfani e piangenti
orbati della tua luce
senza la tua parola.
Chi ai poveri penserà
e chi gli afflitti consolerà?
Ora la tua Campagna
con Te a volte ingrata
è un regno di dolore.
Suonano i bronzi
e piangono
scorrono i fiumi
e piangono
sibila il vento
e piange
pregano le madri
e piangono...
I Cipressi
Ermi e verdi cipressi
del regno della pace
e del silenzio
sudditi eterni
figli del pianto
e della morte
ai vostri pie'
candide arche
e derelitte croci
all'uomo
ognor rammentano
il triste fato.
Custodi fedeli
di umani resti
che l'ombra vostra
protegge
il cuor m'empite
di malinconia
quando a voi guardo
o penso
perchè di umano in voi
v'è qualcosa
ch'è vita della nostra vita!
E col lento ondeggiare
delle svettanti cime
sembrate di lontano
pietose donne
intente a più pietoso dire.
O cipressi!
Il dolor v'è prodigo
di lacrime
che bagnano la terra
che vi nutre!

-Giacomo Riviello (Campagna 1936 - Roma 2017)

Sempre sulla bacheca di Angelo Riviello



Largo Giulio Cesare Capaccio, in occasione di una visita degli "zii d'America"-1956, in una delle prime immagini di "foto a colori" (made in USA). Da sinistra Giacomo  junior (mio fratello, appassionato di musica, storia e letteratura), Giacomo senior (mio nonno, suonatore di clarinetto), il Direttore Artistico della Banda Musicale Città di Campagna SA (il maestro Ferrara di Buonabitacolo SA), Umberto (mio padre, suonatore di basso tuba)

Part. Dalla serie "Affetti 1" (work in progress dal 1975-76) - "Gli zii d'America 1", 1975-76
© Angelo Riviello

Altre immagini di Giacomo, in famiglia e con gli amici

Giacomo tenuto in braccio da zio Mariano Mirra (marito di zia Antonetta 
sorella di suo padre), davanti al suo Salone
di fronte alla Cattedrale-1938-39
Nella foto, suo padre Umberto, il compare Giannino Agricola, suo zio Ruggiero Riviello
(comandante dei Vigili Urbani, marito di zia Concettella, la prima sorella di suo padre)

e un'altra persona non pervenuta

Giacomo con il padre Umberto (appena rientrato dalla seconda guerra mondiale)
insieme a suo fratello Bernardo - Campagna 1945

Giacomo con suo padre Umberto e i fratelli Bernardo e Angelo-
Campagna, 12 agosto 1951

Giacomo, il quarto in piedi da sinistra, alla festa di compleanno
 del nonno paterno Giacomino (1955)

Giacomo con il suo amico più caro, Pupetto Pirpan, 1951/1952

Dalla serie "Affetti 1" (work in progress dal 1975-76) -
  "Gli zii d'America 1", 1975-76 - © Angelo Riviello




Ricordo di matrimonio dei miei genitori-part. "Figli"


Una delle tante cartoline che Giacomo inviava a casa, da carabiniere
La presente di stazza a Firenze) indirizzata a suo fratello Angelo, del 14 febbraio 1960

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