Giordano Bruno...l'Arte, e gli artisti (il cui anniversario della sua morte è stato ricordato il 17 febbraio scorso), nella similitudine con il Caravaggio (Michelangelo Merisi), due grandi (che ci hanno sempre affascinato), di un passato che ha segnato un'epoca, fino ai giorni nostri, di cui la storia, prima li ha trattati da eretici, temporaneamente disdegnati, poi rivalutati, e infine trasformati in miti (alcuni dicono "eroi", niente di più sbagliato...erano solo due uomini assillati dal dubbio, come sete di conoscenza, coraggiosi e decisi alla ricerca costante della verità, un grande filosofo, e un grande artista, nati in forte anticipo sui tempi). Caravaggio e Giordano Bruno: dalla natura delle cose all’invisibile realtà:
Facciamo un salto in avanti, nel 1877, quando lo scultore Ettore Ferrari, terminò il modello del "Giordano Bruno" eretto due anni dopo in Campo dei Fiori a Roma, nello stesso luogo dove fu bruciato vivo sul rogo, il 17 febbraio del 1600. La sua fu un'opera del tutto gratuita, donata alla città di Roma (capitale d'Italia, dopo l'unità nazionale del 1861), tramite il Comitato Promotore del Libero Pensiero. Il modello in gesso fu esposto nello stesso anno all'Exposition Universelle di Parigi e salutato dalla critica come "opera classica molto pensata e fortemente sentita:
Nel 1987, Angelo Rivielo, realizza alcune opere sulla figura del grande filosofo di Nola, che aveva compiuto il noviziato e celebrato la prima messa nella sua città (proveniente da Napoli, da San Domenico Maggiore, a 75 km. di distanza), in un contesto di ri-scoperta, a cavallo tra gli anni 80 e 90 (post terremoto), delle radici storiche della Città di Campagna, e di alcuni personaggi di valore universale (tra i quali, il Bruno, Giulio Romano, il Capaccio e il Caramuel...). Si parlava di Casa Museo Laboratorio, di Etno-Antropologia e d'Arte Contemporanea, unitamente al recupero della Chiena, evento di nettezza urbana andato in disuso, da trasformare, per Riviello, in un'Opera d'Arte a più mani:
Tutto ebbe inizio nel 1983, quando alla presenza delle Istituzioni, fu ubicata per la prima volta, una lapide a ricordo di Giordano Bruno, sulla facciata dell'ex Convento Domenicano, disegnata dallo stesso Riviello, e proposta all'Ente Locale, tramite gli "Amici del Museo e della Chiena". Tutto questo, dopo che casualmente, cinque anni prima, nel 1978,a Salerno (durante una sua prima mostra sulla "Memoria", dal titolo "Affetti 1", alla Galleria Taide Spazio Per), su una bancarella di libri usati, sotto al Tribunale, fu ritrovato dal Riviello, un libro bifronte delle edizioni Cee, di Eugenio Garin, che parlava, da un lato di Giordano Bruno, e dall'altro di Galileo Galilei.
Tutto ebbe inizio nel 1983, quando alla presenza delle Istituzioni, fu ubicata per la prima volta, una lapide a ricordo di Giordano Bruno, sulla facciata dell'ex Convento Domenicano, disegnata dallo stesso Riviello, e proposta all'Ente Locale, tramite gli "Amici del Museo e della Chiena". Tutto questo, dopo che casualmente, cinque anni prima, nel 1978,a Salerno (durante una sua prima mostra sulla "Memoria", dal titolo "Affetti 1", alla Galleria Taide Spazio Per), su una bancarella di libri usati, sotto al Tribunale, fu ritrovato dal Riviello, un libro bifronte delle edizioni Cee, di Eugenio Garin, che parlava, da un lato di Giordano Bruno, e dall'altro di Galileo Galilei.
Angelo Riviello - Lapide a ricordo di Giordano Bruno-1983 |
Tre grandi opere segnarono questo suo periodo, delle quali la prima andata "dispersa" (per negligenza altrui, durante una sua assenza per motivi di lavoro), dal titolo "De' Segni De'Tempi", datata 1985 e pubblicata nel Libro/Catalogo bilingue della Chiena -Kermesse Nazionale d'Arte Contemporanea - stampa Boccia - Salerno, 1987 (un'installazione ubicata lungo le rampe in pietra, consumate dal tempo, dell'ex Convento dei Frati Domenicani di San Bartolomeo, sulle quali aleggiava ancora lo spirito del Nolano. Un anno e mezzo dopo seguì un'altra opera dal titolo "Eternamente Esca a gli voraci Fuochi", 1986/87: un'installazione scultorea (con tecnica mista), pubblicata anche su un'edizione di "Art Diary" (Editore Giancarlo Politi) degli inizi anni 90...Ne seguì un'altra ancora, nel 1987, tutta interamente in legno, dal titolo "All'Ombra delle Idee", esposta in una collettiva al "Trevi Flash Art Museum", nel 1996 (attualmente di proprietà dell'artista).
Da un'idea progettuale degli inizi anni 90,maturata da Angelo Riviello, dopo aver vissuto e lavorato per alcuni anni (1988-90/1992-94) nello stesso luogo dove Giordano Bruno compì il noviziato, arrivò a concepire il progetto '"Esprit de Geometrie Hérétique - Ri-disegnando Bruno" (ed esattamente, con un Work in Progress 1992-96-2003, tra la sua città e Milano dove si ri-trasferì per l'ultima volta, per poi rientrare a Campagna, alcuni anni dopo l'euro, per motivi contingenti, tra il 2003 e il 2004). Un lavoro inciso con il punteruolo, e ripassato con il gessetto, su cinque lastre di simil-ardesia pesantissima, di 100 x 100 cm. - spessore 2 cm. Dice l'autore: "perché inciso nell'ardesia e poi ri-passato con il gessetto? Per far si, che tutti potessero ri-disegnare il Bruno, nei suoi cerchi magici, finanche i bambini, o i più negati al disegno"
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Con gli effetti speciali delle luci: "Cosmometrie" - un'ambientazione di Mario Airò che proietta Giordano Bruno, in una edizione dell'anno 2000, di Torino (la dodicesima) di "Luci d'Artista". E a Salerno? si scimmiotta! Purtroppo, per gli artisti, abbiamo le luci artigiane, spacciate per arte, grazie all'attuale governatore della Campania, ex sindaco della nostra stupenda Salerno, che come città, famosa (anche) per la sua Scuola di Critica d'Arte, meriterebbe molto di più)...
Giuseppe Zevola, (artista napoletano) che interpreta Giordano Bruno.
Un altro degli artisti, che da anni, lavorano sulla figura di Giordano Bruno. Un artista che Angelo Riviello ha conosciuto per caso, a Padula nel 2006, nell'ambito della Rassegna "Fresco Bosco",alla Cerrosa di Padula, a cura di Achille Bonito Oliva, durante la pausa pranzo in una trattoria tipica della città "certosina", e invitato a Campagna, nello stesso anno, in occasione della "Rassegna dell'Acqua..La Chiena", a cura dell'Associazione Utopia, con una performance dal titolo "io Giordano Bruno"- tenuta sul sagrato della Chiesa di San Bartolomeo, luogo sacro, dove il nolano, nel 1572, celebrò la prima messa, dopo aver compiuto il noviziato.
Maya Pacifico (critico d'arte e artista napoletana) ci presenta "il Palazzo Mentale", il suo prossimo progetto di mostra ispirato al trattato sull'arte della memoria (Ars Memoriae) di Giordano Bruno.
Un progetto, il suo, interessantissimo. Il lavoro, pare che si annunci molto complesso e articolato. Siamo sicuri che ci farà una bella sorpresa....A Maya Pacifico, auguriamo buon lavoro e un "In bocca al lupo"!!
Un progetto, il suo, interessantissimo. Il lavoro, pare che si annunci molto complesso e articolato. Siamo sicuri che ci farà una bella sorpresa....A Maya Pacifico, auguriamo buon lavoro e un "In bocca al lupo"!!